Fischi a Improta, i fatti valgono più di mille parole
Benevento CalcioCalcioEcco perché la crociata nei confronti di Riccardo Improta è ingiusta e ingenerosa.
Alle volte, sinceramente, faccio davvero fatica a comprendere certe “crociate”. Mi sembra che si preferisca scegliere dei capri espiatori e lo si faccia anche con molta, troppa leggerezza e facendosi influenzare da chissà chi o chissà cosa. Anche se qualche volta, ad onor del vero, chissà chi e chissà cosa assumono delle forme meno indefinite di quanto si immagini, ma questo potrebbe essere un altro discorso.
E’ mesi, se non ormai anni, che per qualche assurdo motivo una parte della tifoseria ha deciso di prendere di mira Riccardo Improta. Addirittura, proprio lui è – stato – considerato uno dei maggiori colpevoli dell’ultima retrocessione. Allora, capiamoci, che si possano discutere le prestazioni e specie quelle dello scorso anno (e vorrei ben vedere giocar bene in un contesto simile e non al meglio) è indubbio. Ciò che davvero lascia perplessi è prendere di mira un ragazzo – non il solo – che ha sempre sudato la maglia ed ha contribuito a scrivere la storia della Strega. E’ chiaro che il calcio e il campo non vivano di riconoscenza ma gli uomini debbono farlo.
A Improta la scorsa estate non è stato risparmiato proprio nulla, per il sol fatto che sembrava essere in uscita come gran parte della “vecchia guardia”. Non gli sono state risparmiate offese e quanto altro soltanto perché si vociferava che avesse chiesto una buona uscita per andare al Cosenza. Quando – come vi abbiamo raccontato su BeneventoNews24 – Improta con il Cosenza non ha mai parlato. Poi, Carli e Andreoletti, apprezzandone la professionalità e l’indiscusso valore tecnico, hanno fatto retromarcia reintegrandolo a pieno nel progetto tecnico del nuovo Benevento.
Ieri sera, nel derby con la Casertana, Riccardo Improta è sceso in campo con la fascia da capitano. E alcuni mi scuseranno se ritengo che sia fortemente meritata quella fascia, anche se solo per la contemporanea assenza dei tre capitani.
Si ripete di continuo che ai calciatori si chiede “solo” di sudare la maglia, l’attaccamento alla causa, alla storia di una squadra. Quante volte lo abbiamo sentito. Ora, dunque, i fischi di ieri sera ad Improta sono davvero incomprensibili, così come era stato considerarlo responsabile più di altri della retrocessione. Forse, e torno velocemente allo scorso campionato, se proprio si volevano cercare responsabili o si voleva individuare qualcuno che – magari, boh – ha tirato un po’ via la gamba e non ha dato tutto per tentare di salvare la Strega, bisognava guardare altrove.
Quanto a quest’anno, chi dubita della professionalità, dell’attaccamento di Improta alla maglia giallorossa può guardare le due foto in basso (con Improta che esulta all’errore dal dischetto di Curcio che consentirà al Benevento di vincere il derby). Spesso – o quasi sempre – i fatti raccontano più di mille parole.