ESCLUSIVA BN24 – Benevento-Sorrento, il doppio ex Vanin: “Non sarà semplice, entrambe vengono da momenti positivi”
Benevento CalcioCalcioSidebar intervistaAbbiamo raggiunto telefonicamente l’ex Benevento e Sorrento, Ronaldo Vanin, per avere una sua opinione riguardo alla stagione giallorossa e al derby di lunedì sera al Vigorito.
Vanin, duttile terzino destro classe 1983, ha collezionato 19 presenze condite da 4 reti e 4 assist con la maglia della Strega in Serie C 1 nella stagione 2003-2004, in prestito dal Torino, per poi trasferirsi nuovamente a titolo temporaneo in Campania ma all’Avellino. Sono ben 164, invece, le apparizioni con i costieri nelle sue due esperienze in rossonero, dal 2007 al 2012 e nel campionato di Eccellenza 2015-2016. Oggi Vanin, a 41 anni compiuti, è in forza all’USD Alpignano, in Eccellenza.
Salve Ronaldo, partiamo dall’attualità: che partita si aspetta lunedì sera al Vigorito? “Non mi aspettavo che il Sorrento potesse andare così forte, sono partiti un po’ in sordina e delle volte, quando parti male, è difficile riprendersi e tirarsi su. Seguo la Serie C, non era facile: hanno tanti ragazzi giovani, mi hanno sorpreso tanto e ultimamente stanno facendo risultati e buone prestazioni. L’entusiasmo dei ragazzi fa tutto, anche loro probabilmente non si aspettavano di poter essere dove sono a questo punto del campionato e questo ti dà serenità e tranquillità, oltre ad aiutarti sul piano atletico e mentale. Per il Benevento non sarà facile, anche se gioca in casa e le ambizioni ovviamente sono diverse. La rosa del Benevento, secondo me, in Serie B potrebbe fare un buon campionato, magari non di vertice ma comunque buono. Non sarà una partite semplice, vengono entrambi da momenti positivi. Giocare a Benevento, davanti a un pubblico del genere, è comunque difficile per gli avversari, lo ricordo personalmente“.
Non ha mai avuto Mister Auteri da allenatore, ma l’ha spesso affrontato da avversario: quanto è importante la sua esperienza per la Strega? “Ho avuto sempre la sfortuna di averlo contro, ma la storia e i numeri parlano da sé: dove è andato, ha fatto bene. C’è mancato poco, qualche anno fa, che lo potessi raggiungere, ma poi non se ne fece nulla. Il Mister ha molta esperienza, dove non ha vinto il campionato ha comunque raggiunto i play-off. Dal suo arrivo il Benevento è cambiato, a livello tecnico-tattico ma anche fisico. La Strega è ancora imbattuta dopo otto partite, la sua mano si vede in tutti i sensi. Per me ha possibilità di fare bene anche in una categoria superiore“.
Che ricordo hai della tua esperienza a Benevento? “E’ stata una delle esperienze più belle che ho fatto, anche se avevo già esordito in Serie A con il Torino. I granata comunque, quell’anno, erano messi un po’ male, tanto è vero che siamo retrocessi e dopo sei mesi in B sono arrivato a Benevento. Lì ho giocato davvero con grandi uomini, sono rimasto per sei mesi ma sono stato benissimo: non riuscirei a fare tutti nomi, da Lotti, Colletto, Nocerino, Tchangai a Voria e tutti gli altri. Grazie a quegli uomini sono riuscito a esprimermi al meglio, in casa soprattutto eravamo devastanti: non ricordo una sconfitta tra le mura amiche in quei mesi.
Al termine del prestito sono dovuto tornare a Torino, purtroppo l’esperienza a Benevento è terminata e sono andato ai rivali. In quei sei mesi, però, sono stato benissimo. Quando sono arrivato eravamo quint’ultimi, a fine stagione siamo arrivati quinti e abbiamo fatto i play-off. Ogni squadra dove sono andato mi ha lasciato qualcosa: il campionato che ho disputato a Benevento avevano deciso che dovevamo perderlo, purtroppo. Sarebbe stato bellissimo vincere, per la piazza che è e per il tifo. Ad Avellino ho vinto un campionato e questo rimarrà per sempre, ma ho giocato meno rispetto all’anno prima. A Sorrento sono stato tanto tempo, è una società imparagonabile rispetto a Benevento e Avellino ma per tre volte abbiamo raggiunto i play-off, che lì è come vincere un campionato“.
Conosce benissimo le piazze di Benevento, Avellino e Sorrento: che piega prenderà il campionato? “Vedo un campionato, rispetto a tanti anni fa, molto più competitivo. La Juve Stabia ha 6 punti di vantaggio sul Picerno e 7 su Avellino e Benevento, non è poco. Benevento, Avellino e Sorrento comunque sono piazze che possono fare bene, dove anche il pubblico ti dà una grossa mano. A punti, in questo momento, la Juve Stabia sembra essere la favorita: saranno fondamentali i vari incroci che ci saranno da qui fino a fine stagione. L’obiettivo di Avellino e Benevento è sicuramente vincere il campionato, ma penso che la prima a raggiungere il proprio obiettivo sarà il Sorrento: si deve salvare, e manca davvero poco“.
Qualche anno fa aveva espresso il desiderio di assistere a Torino-Benevento, all’epoca della Serie A: come hai vissuto queste due retrocessioni? “Il calcio è fatto di tante cose, di tante burocrazie ed episodi che poi non è semplice neanche decifrare. L’importante è che il Benevento sia ancora in piedi e abbia la forza per risalire, per me la ha sia sotto il profilo emotivo sia sotto quello economico. Hanno preso l’allenatore giusto per raggiungere quest’obiettivo, magari anche con una gestione più oculata del Presidente“.
A 41 anni calca ancora i campi di gioco, con l’USD Alpignano: come procede la stagione e quali sono le sue prospettive per il futuro? “E’ una passione, per fortuna fisicamente sono ancora integro. Quest’anno non va benissimo, anche se nelle ultime due partite ci siamo un po’ ripresi. Al Sud, anche se giochi in Eccellenza, vivi il calcio come fosse una Lega Pro, allenandoti tutti i giorni. Qui al Nord, invece, è tutto diverso, ci alleniamo tre volte alla settimana. Abbiamo tanti giovani, attualmente siamo terz’ultimi: l’anno scorso ci siamo salvati al play-out, quest’anno cercheremo di fare la stessa cosa o magari salvarci prima, visto che la zona salvezza è a tre punti. Da quando mi sono fermato a Torino, sette anni fa, ho sempre giocato: fisico permettendo vorrei fare altri due-tre anni, non dico in Eccellenza ma magari nella categoria inferiore. Su 21 partite quest’anno, comunque, ne ho giocate 19, saltandone due: una per squalifica e una per un piccolo infortunio. In carriera non ho mai avuto infortuni gravi, questo mi dà la forza di continuare anche se ultimamente, soprattutto dal 75esimo in poi, comincio a fare tanta fatica“.
Foto: Profilo Facebook Ronaldo Vanin