De Maria (FI): “Femminicidi un dramma da evitare. In prima linea per la lotta contro la violenza di genere”
Politica“Centocinque femminicidi in Italia dall’inizio dell’anno. Un dato che, in prospettiva, conferma purtroppo il trend in crescita da cinque anni a questa parte. Di tali delitti, nel 2023, ben otto sono stati commessi in Campania, tra le Regioni che pagano il più alto tributo di sangue e la provincia di Benevento non ne è esente. Tutti crimini scaturiti nel contesto familiare, come accade nell’ottanta per cento dei femminicidi.
Non solo femminicidi, però: innumerevoli i casi di violenze, spesso preludio di conseguenze più gravi per le vittime. Non ci si ferma, quindi, ad uno schiaffo, un ricatto psicologico, uno strattone: le violenze perpetrate sulle vittime sono continue, ripetono uno schema sempre uguale in tutti i casi, fatto di relazioni spesso tossiche, partner controllanti, limitazioni della libertà, in un crescendo di maltrattamenti che sfociano poi nell’aggressione fisica.
La violenza ha effetti negativi a breve e a lungo termine, sulla salute fisica, mentale, sessuale e riproduttiva della vittima. Le conseguenze possono determinare per le donne isolamento, incapacità di lavorare, limitata capacità di prendersi cura di sé stesse e dei propri figli. I bambini che assistono alla violenza all’interno dei nuclei familiari possono soffrire di disturbi emotivi e del comportamento.
Spinte dall’angoscia, moltissime donne hanno fatto ricorso all’1522, il numero antiviolenza e stalking attivato nel 2006 dal Dipartimento per le Pari Opportunità con l’obiettivo di sviluppare un’ampia azione di sistema per l’emersione e il contrasto del fenomeno della violenza intra ed extra familiare a danno delle donne. Il numero di chiamate ricevute dall’1522, in aumento già dal periodo della pandemia, è addirittura raddoppiato: dalle 200 telefonate quotidiane si è arrivati alle 400, che aumentano a 500 se si considerano anche le richieste d’aiuto pervenute tramite chat ed App.
Molto resta da fare nell’ambito della prevenzione: non basta il proliferare di panchine rosse e centri antiviolenza, sportelli di ascolto e numeri di emergenza, tutte misure che insegnano alle vittime come proteggersi e non fermano l’azione dei carnefici. Forza Italia è in prima linea contro la violenza sulle donne e chiede a gran voce un vero e proprio rovesciamento culturale: non solo attraverso l’educazione, l’informazione e la prevenzione, ma tramite un mutamento profondo che intervenga sul linguaggio, sulla rappresentazione delle donne e sulla loro percezione da parte dell’uomo, per sradicare le radici profonde della violenza di genere”.
Così in una nota a sua firma Rosalba De Maria, responsabile provinciale del Dipartimento Pari Opportunità.