Benevento, inaugurato il pattinodromo “Miriam Castelluzzo”

Benevento, inaugurato il pattinodromo “Miriam Castelluzzo”

AttualitàBenevento Città

E’ stato inaugurato stamane il pattinodromo ‘Miriam Castelluzzo’ alla presenza del presidente del Coni Giovanni Malagò. Il tradizionale taglio del nastro e l’Inno di Mameli hanno aperto la cerimonia prima dell’intervento del sindaco Mastella: 

“I cittadini di Benevento si riappropriano di questo bene. Restituiamo a Benevento questa struttura completamente riqualificata e recuperata con i fondi del programma Pics: sono particolarmente orgoglioso, perché quando lo riacquisimmo al patrimonio trovammo una struttura fatiscente, dove c’era stato un tempo un dato sociale,  allora trovammo solo degrado e inciviltà. Ora il pattinodromo acquista vita, quella che gli daranno i giovani che verranno qui a fare pattinaggio a rotelle: uno sport che non ho mai praticato, confesso, ma molto affascinante. E’ un patrimonio di sport che tramsettiamo ai nostri nipoti, intitolandolo ad una giovane e sfortunata campionessa di pattinaggio a rotelle di Benevento, Miriam Castelluzzo. Al presidente Malagò ho strappato una promessa: ospiteremo qui gare di rilievo nazionale”, ha spiegato Mastella. 

Il presidente del Coni ha visitato la struttura e si è complimentato con l’amministrazione comunale: “Bellissimo impianto, complimenti a Clemente e alla sua squadra. Hanno recuperato uno spazio abbandonato facendone un bellissimo impianto per gli sport rotellistici: queste giornate, soprattutto quando questo accade nel Mezzogiorno, mi danno energia positiva”.

In mattinata il sindaco Mastella e il presidente del Coni Malagò hanno visitato il campo rugby di via Compagna, gestito dal IV Circolo: l’impianto fu devastato dall’alluvione 2015 e completamente riqualificato con i fondi del Coni: “Chiesi un impegno concreto a Malagò: arrivò subito”. Il presidente Malagò si è emozionato nell’osservare i risultati raggiunti con le risorse Coni: “Benevento ha una straordinaria tradizione rugbystica: spero di vedere – l’augurio finale – tra qualche anno al Sei Nazioni, qualche atleta che oggi è qui tra noi”.