Sorpresa a Sant’Agata de’ Goti: lo Chef Cracco a cena da Agape Ristorante
AttualitàDalla Provincia“È stato davvero un onore per Agape Ristorante accogliere tra i propri tavoli una eccellenza quale Carlo Cracco”. Sono le parole che vengono dallo staff dell’attività di Sant’Agata de’ Goti dove Venerdì sera, a cena, si è materializzata la graditissima sorpresa.
Cracco, infatti, volto più che noto nel firmamento italiano nelle sue vesti di chef pluristellato e personaggio televisivo, è arrivato con il suo staff presso il ristorante saticulano. Un’eccellenza tra le eccellenze perché in quel di Agape quotidianamente si lavora in termini di ricercatezza e di massima attenzione grazie alle soluzioni sempre nuove e peculiari dello chef Gabriele Piscitelli.
Ebbene, cosa ha scelto Cracco? Lo chef ha gustato, nell’ordine, mozzarella di bufala campana doc, un cappellaccio con erborinato ed estratto di mela annurca, un risotto con bianco di baccalà, polvere di capperi e limone candito, patate schiacciate con uovo cotto a 65 gradi e spuma di mandorle.
Ed ancora bon bon e piccola pasticceria. Il tutto accompagnato da un Perillo Taurasi 2008 e 2009 suggerito dalla sommelier Gianna.
“Lo Chef è rimasto particolarmente colpito – sottolineano ancora dallo staff di Agape – A fine cena ci ha cercato e ci ha stretto la mano con un gran sorriso”. Prima della più che mai giusta foto ricordo finale. A quanto si apprende, Cracco è sul territorio per delle riprese cinematografiche che vedrebbero tra i protagonisti anche gli attori Christian De Sica e Rocco Papaleo.
“Siamo davvero felici – concludono da Agape – di avere avuto un attestato di stima importante quale quello dato dalla presenza di Cracco nel nostro locale. Che poi lo chef abbia mostrato apprezzamento per il nostro lavoro e per la qualità delle nostre portate è un meraviglioso valore aggiunto che ci inorgoglisce e che dà ancora maggiore smalto al nostro quotidiano.
La nostra “mission” è quella di farci ambasciatori del territorio e delle sue peculiarità attraverso i nostri piatti che sono saldamente ancorati alla tradizione senza però disdegnare l’elemento dell’innovazione”.