Ex Uccp, l’allarme dei medici: “Situazione critica”
AttualitàDalla ProvinciaNonostante le rassicurazioni, a distanza di mesi, la questione UCCP è tutt’altro che risolta. Anzi.
Come scrivono i dottori Liviero Giovanni, Carolla Giovanni, Servodio Rosa, Salerno Bernardo, Capozzi Maria, Monteforte Gabriele e Zeoli Nicola Medici che operano attualmente nel Poliambulatorio ( ex UCCP) di Via A. Manzoni 19 San Giorgio del Sannio, una grave crisi di assistenza Medica di base sta colpendo i comuni di S. Giorgio del Sannio, S. Nazzaro, Calvi, Apice, S. Nicola Manfredi e S. Martino Sannita.
“A seguito – spiegano – del decesso del Dr Di Palo Sabatino, del pensionamento del Dr Bocchino Bruno, del trasferimento del Dr Albanese Antonio nel comune di Apice e del prossimo pensionamento del Dr Salerno Bernardo (30/06/2024), oltre 1500 pazienti si troveranno nella impossibilità di poter scegliere un nuovo medico sul territorio. Questo comporta gravi difficoltà di assistenza medica per tutti ma soprattutto per i pazienti più a rischio, come i cronici e gli anziani.
Alla luce di queste difficoltà anche gli stessi medici attualmente operanti nel centro di Via Manzoni, a partire dal 1° Luglio 2024, non saranno più in grado, oggettivamente, di poter garantire l’apertura al pubblico h12 dalle ore 08:00 alle ore 20:00 ed il sabato dalle 08:00 alle 10:00 dello stesso centro, con conseguenze anche occupazionali sugli attuali dipendenti.
Si fa appello a tutte le autorità di provvedere in tempi brevi, anche in deroga a norme e cavilli legislativi, vista l’emergenza sanitaria, a risolvere tale situazione incresciosa per i nostri cittadini. A tal proposito ci permettiamo di suggerire, a chi di competenza, di autorizzare i due Medici che si sono resi disponibili ad integrare la presenza di Sanitari nel centro ex UCCP, precisamente il Dr Mauro Alessandro e la Dr.ssa Manganelli Angela, i quali hanno già da tempo fatto regolare richiesta alla ASL di BN”.
“Confidiamo in un intervento risolutivo della questione, da parte di tutti, in tempi brevi per il bene dei nostri cittadini e per non ridimensionare l’assistenza medica di base e la medicina del territorio di cui tutti parlano ma poi, in pratica, poco viene fatto”, conclude la nota.