Bct, da De Filippo alla “Casa di Ninetta”: Lina Sastri emoziona il pubblico con la sua storia di attrice e regista (FOTO)

Bct, da De Filippo alla “Casa di Ninetta”: Lina Sastri emoziona il pubblico con la sua storia di attrice e regista (FOTO)

AttualitàBenevento Città

La kermesse del Bct cittadino, “Benevento cinema, televisione”, ha avuto il privilegio, nella serata del 26 giugno, di avere sua ospite l’attrice/cantante Lina Sastri, artista poliedrica che ha lavorato con attori e registi di fama come Pasquale Squitieri, Nanni Moretti, Damiano Damiani e molti altri, per non dimenticare il grande Eduardo De Filippo, attore/regista/scrittore/sceneggiatore con cui ha interpretato “Natale in casa Cupiello”.

Accolta da un caloroso applauso, la Sastri, rispondendo alle domande dell’intervistatore, nel presentare il film “La casa di Ninetta”, lavoro che segna il suo esordio alla regia, ha incantato i presenti raccontando di sé, della storia del film in cui si parla di una donna anziana affetta da Alzheimer, in realtà sua madre, dei vicoli della sua Napoli in cui è vissuta, dei profumi e dell’affabilità della sua gente, ma soprattutto del bisogno di ricordare Ninetta, madre straordinaria di cui porta nel cuore non solo il ricordo, ma soprattutto la capacità di amare e di dare valore solo alle cose veramente importanti.

Immediatamente, la cosa che ha colpito gli astanti, è stato il suo sguardo magnetico, la capacità di parlare all’anima di ciascuno, la sincerità e l’immediatezza nel presentare ricordi e convinzioni in merito alla vita ed al suo lavoro, per il quale si sente una privilegiata in quanto le consente la libertà di dire la verità e di parlare e fare, ma soprattutto la semplicità di un linguaggio che, tra italiano e vernacolo partenopeo, ha assunto il valore di un messaggio di grande immediatezza e significato.

In merito a Eduardo De Filippo, grande artista con cui ha lavorato da giovanissima, ha voluto ricordare come all’inizio, lei che veniva dal teatro in lingua italiana, ha guardato con un po’ di “spocchia” il teatro popolare in lingua napoletana di De Filippo, salvo accorgersi, di lì a poco, della grandezza non solo del personaggio, ma soprattutto del valore di una recitazione che andava al di là del gesto scenico.

 Eduardo era un grande uomo, afferma, sensibilissimo, severo, ma comunicativo ed affettuoso, elegante ed intelligente, che le ha insegnato il valore della regola, del rispetto per se stessi e per gli altri, l’andare avanti, con coraggio, se sai quello che vuoi fare, ma soprattutto le ha insegnato “a stare nudi davanti alla propria anima”.

In merito al film ella ricorda con grande affetto, le strade, i vicoli nei quali è cresciuta, i sapori e gli odori di una città unica, di una Napoli che oggi splende, dove la gente si riversa nelle vie del centro illuminate a festa e nei locali aperti fino a notte fonda, la casa nella quale la madre è vissuta e che lei aveva preso quando la madre si è ammalata, con tre donne che l’accudivano.

La stessa casa, in maniera economica, ironizza, nella quale è stato girato il film, in un procedere semplice della storia che va dal passato al presente, dai tempi del vigore deciso di Ninetta, dei rapporti difficili con suo padre e dei luoghi oggetti della memoria,  a quelli della malattia che spesso le impediva di comunicare, ma non di cantare, la madre, afferma, aveva una splendida voce.

Esercizio di regia che ha affrontato, continua, con la praticità e l’immediatezza di portare sullo schermo una storia che lei stessa aveva scritto per ricordare sua madre, un film in cui lei interpreta Lucia, la figlia artista e un po’ nervosa che però ama sua madre ed i suoi ricordi scomposti, memorie importanti che Lucia rivive nella storia e che le si presentano spesso intrecciate tra passato e presente, seguendo un tempo che, ella afferma, non esiste se non per quello delle cose importanti.

Dopo aver ricevuto un premio alla sua carriera di grande attrice e attualmente di regista da parte dell’organizzazione del Bct, la Sastri ha salutato il pubblico accompagnata da un caloroso applauso.

Segue poi la proiezione del film “La casa di Ninetta”, racconto di una donna, di un tempo e di vicende che accadono a Napoli, nella zona dell’Arenaccia, in via degli Zingari, reale luogo di infanzia della Sastri.

  Il film non indulge nella descrizione della malattia, ma la vede come un’occasione per riflettere sul ruolo di genitore e figlia, in un rapporto di amore con la madre in cui non manca il ricordo di un padre spesso collerico con la moglie, sempre lontano, in Brasile, dove poi si è creato un’altra famiglia.

Particolare e coinvolgente l’ambientazione del film, tra storie di personaggi particolari e tombolate nelle case, strade strette , ma piene di vita, saluti affettuosi di vicini, spesso invadenti, momenti familiari con il ricordo di dolci tipici napoletani per Natale ed altri di  personaggi in difficoltà economica, tutto sotto il sole di una Napoli che non tradisce, accompagnata da saluti e discorsi in vernacolo napoletano, ma soprattutto dalla recitazione spontanea ed accattivante di una grande attrice come Lina Sastri.