ESCLUSIVA BN24 – Del Pinto: “Porto sempre la Strega nel cuore, Vigorito e Auteri sono una garanzia”
Benevento CalcioCalcioSidebar intervistaAbbiamo raggiunto telefonicamente l’ex centrocampista del Benevento, protagonista delle prime storiche promozioni della Strega in Serie B e Serie A, per avere una sua opinione riguardo alla passata e alla prossima stagione in Serie C e non solo.
Lorenzo Del Pinto, centrocampista classe 1990, ha collezionato 121 presenze condite da 2 reti e 2 assist all’ombra della Dormiente tra Serie C, Serie B, Serie A, Coppa e Supercoppa Lega Pro e Coppa Italia nel periodo tra il 2015 ed il 2021. Oggi Del Pinto, a 34 anni, si prepara al suo secondo campionato di Serie D consecutivo nella sua seconda avventura con L’Aquila, squadra della sua città.
Salve Lorenzo, partiamo subito dall’attualità: quale è il bilancio della stagione appena conclusa in Serie D con L’Aquila, dove siete comunque riusciti a vincere i play-off? “Da neopromossa abbiamo fatto un buon campionato, ma in Serie D se non arrivi primo pur vincendo i play-off hai difficoltà a salire in C. La vittoria dei play-off, quindi, lascia un pochino l’amaro in bocca, ma ci abbiamo creduto fino alla fine. E’ stato bravo il Campobasso a tenere vivo il campionato e a tenere la testa del girone fin dall’inizio, hanno fatto un percorso molto più equilibrato del nostro perdendo solo 4 partite“.
Hai avuto modo di seguire la stagione del Benevento, al primo campionato in Serie C dopo 7 anni? “Purtroppo il calcio non ti regala niente ed è molto imprevedibile. Ci sono state due retrocessioni dalla Serie A alla Serie C, ora si riparte con un progetto che alla lunga potrà dare i risultati. Non è andata benissimo, ma finché c’è il Presidente Vigorito i beneventani e tutto il Sannio può dormire sonni tranquilli“.
Che ricordi hai della prima promozione in B della Strega e di Mister Auteri? “Facemmo quell’annata fantastica il primo anno, nonostante da pronostico non fossimo i favoriti. Fu una cavalcata entusiasmante, che si concluse con la vittoria del campionato. Mister Auteri è molto carismatico, dà subito la sua impronta alla squadra. Da quando è tornato sicuramente il Benevento ha fatto qualcosa in più rispetto a prima. Di quell’annata porto un grandissimo ricordo“.
Hai fatto legittimamente parte del gruppo degli Immortali, vivendo però anche la prima retrocessione: quale è il ricordo più bello dei tuoi sei anni nel Sannio? “Di quelle annate ricordo con piacere due eventi principali. Una del primo anno, quando vincemmo 1-0 a Castellammare e tornammo al “Vigorito”: era stracolmo di gente, eravamo a un passo dalla vittoria del campionato. A livello personale, invece, sicuramente l’esordio in Serie A con la Strega, al “Marassi”, è stato qualcosa di unico“.
Della tua esperienza in giallorosso hanno fatto parte anche Improta, Ciciretti e Marotta: hai avuto modo di sentirli recentemente? “Di momenti belli e positivi per loro a Benevento ce ne sono stati tanti, quindi nel momento in cui vivi qualcosa di negativo nella stessa squadra è normale che un pizzico di rammarico e dispiacere ci sia. E’ un dispiacere in più rispetto a tanti altri giocatori che non hanno vissuto le vittorie quelle vere, importanti, e sotto questo punto di vista posso capirli. Sicuramente penso che a Improta e Ciciretti, qualora non dovessero rinnovare con la Strega, dispiacerà tantissimo: a Benevento si vive bene, se non dovessero rinnovare avranno sicuramente un pizzico di nostalgia“.
Passando al campo, come valuti la mediana composta dall’esperienza di Agazzi e Nardi e da Talia, con cui tu hai avuto modo di giocare a Potenza? “Parto da Talia, con cui ho giocato insieme: ha davvero ampi margini di miglioramento. Chi non fa errori che possono compromettere una partita? Fa parte del percorso di un giocatore, chi non sbaglia non può assolutamente imparare e andare avanti. Gli errori si fanno, ma il ragazzo è sicuramente di grande prospettiva. Per quanto riguarda i giocatori di spessore come Agazzi e Nardi, sicuramente sono elementi importanti per la categoria che hanno esperienza e gamba e potranno dire la loro anche nella prossima stagione”.
Sembra stia prendendo sempre più piede il “progetto giovani”, cosa che non era avvenuta con regolarità nei tuoi anni al Benevento: che percorso ti sembra? “Il Presidente Vigorito è tanti anni che è lì, conosce vita, morte e miracoli di tutta la città. Penso che sappia benissimo quello che fa, e lo faccia solo ed esclusivamente per il bene della società e dei beneventani. Sta percorrendo un percorso magari diverso, ma penso che sia in linea con il progetto futuro di tutte le società calcistiche. Sta andando al passo con i tempi, i club attuali sono gestite da persone competenti nel trovare i giovani e senza i giovani è difficile andare avanti. Penso che questo sia un progetto valido, che porterà risultati nel tempo“.
Che cosa serve per vincere il campionato di Serie C? “Ogni campionato e ogni stagione sono diverse, ma per vincere campionati ci vogliono giocatori che sposino al 100% la causa di una società. Con il singolo si vince una partita, mentre per vincere il campionato serve una rosa intera“.
Che cosa ti aspetta nella prossima stagione con L’Aquila e che cosa farà Lorenzo Del Pinto nel prossimo futuro? “Dopo l’infortunio grave che ho avuto 2-3 anni, la rottura del crociato, ho cominciato a vivere e pensare in ottica quotidiana, al massimo settimanale. Inizio questo campionato con L’Aquila con grande entusiasmo, in qualsiasi categoria voglio vincere e non mi piace perdere. Vogliamo fare un altro campionato al vertice, che sono tutti belli in qualunque categoria, poi vedremo il futuro che cosa ci riserverà. Se arrivasse la chiamata del Benevento? Non voglio dare nulla per scontato, è chiaro che porto sempre il Sannio nel cuore e torno lì ogni anno perché siamo stati davvero bene con la mia famiglia“.
Foto: Social Lorenzo Del Pinto