Torna il Festival Liminaria: eventi anche a Montesarchio e Castelpoto

Torna il Festival Liminaria: eventi anche a Montesarchio e Castelpoto

Eventi

Dal 9 al 14 luglio 2024 torna il Festival Liminaria, che celebrerà il decimo anniversario della sua fondazione con un ricco programma itinerante; gli eventi si snoderanno attraverso quattro località del territorio campano: San Martino Valle Caudina, Montesarchio, Castelpoto e Somma Vesuviana, offrendo un vasto palinsesto di live performance, talk, soundwalk, installazioni, proiezioni, workshop, esposizioni, residenze artistiche e un programma collaterale caratterizzato dalla Summer School Metarurale, organizzata in sinergia con il Master in Environmental Humanities dell’Università Roma Tre, curata e coordinata da Serena Olcuire e giunta alla sua terza edizione.

Il progetto, prodotto dall’Associazione Culturale Interzona – APS, è curato da Leandro Pisano, con la direzione creativa di Alessandro Esposito e si occupa della rigenerazione culturale dei territori rurali e marginali attraverso progetti di studio, ricerca sul campo ed educazione focalizzati sulle pratiche artistiche legate al suono e alle tecnoculture. Questa edizione del festival nasce dalla felice prosecuzione di una sinergia tra un serie di realtà indipendenti legati all’arte contemporanea che operano nel territorio campano sviluppando soprattutto progetti in aree “marginali”: Collettivo Zero Aps, Tramandars, Spazio Amira, Progetto Fiori, Vesuvio Adventures, Amaneï e Sonora e grazie al patrocinio istituzionale del Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino, del Comune di Castelpoto, del Comune di Montesarchio e del Comune di San Martino Valle Caudina.

All’interno di questa edizione del 2024, denominata “Substantiae Motus II – Cultural Geologies,” grande rilievo ed enfasi assume la presenza di personalità e di luoghi istituzionali del Comune di Montesarchio, il più popoloso della provincia beneventana subito dopo il suo capoluogo. Tutta l’area presenta ancora oggi intense connessioni e relazioni con la storia passata; abitata sin dal neolitico e identificata con la città sannita Caudium, porta ancora i segni dell’antico toponimo nella denominazione della Valle Caudina, che la attraversa.

Il programma del festival prevede una serie di eventi e attività che si svolgeranno nell’arco di una settimana; tra questi in modo particolare si evidenziano una Talk inaugurale, che si terrà il martedì 9 luglio, alle ore 20:00, a Somma Vesuviana, in cui interverranno Vincenzo Zuccaro, Direttore del Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino, Morena Cecere, assessora alla cultura del comune di Montesarchio e Alessandro Graziano, fondatore di Visit Irpinia.

Giovedì 11 luglio, alle ore 18:30, presso la Biblioteca comunale di Montesarchio, si terrà una sessione di lavoro dal titolo Caudium Next Gen, moderata da Vincenza Notariello con gli interventi di Michele Schettini aka Kelevra, Simone Petrone e Damiano Caponio aka Daemia. L’appuntamento mira a raccogliere e analizzare le esperienze di vita dei giovani della Valle Caudina nel contesto storico e sociale attuale, ponendo particolare enfasi sul ruolo centrale delle pratiche artistiche nelle loro vite. In particolare la musica, intesa come mezzo di svago, fuga dalla noia, affermazione personale e strumento di ascolto attivo, diventa il fulcro della riflessione. In questo contesto, questa discussione si configura come un possibile dispositivo di rigenerazione territoriale, favorendo il senso di appartenenza e valorizzando le risorse umane e culturali delle aree rurali. Le domande guida stimoleranno un dialogo sulla relazione con il territorio della Valle Caudina, le aspirazioni future, il significato personale della musica, i generi preferiti e gli artisti che hanno avuto un impatto significativo sulle vite dei partecipanti, contribuendo cosìalla costruzione di una visione condivisa per il futuro del territorio.

Domenica 14 luglio, alle ore 12:00, presso il Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino, ospitato all’interno del Castello di Montesarchio, si terrà l’inaugurazione di DIS_turbation, di Francisca Rocha Goncalves, ricercatrice e artista la cui ricerca si concentra sull’ecologia acustica e sulla creazione e promozione della connessione con la natura attraverso l’arte del suono e dei nuovi media, utilizzati come strumento di sensibilizzazione ambientale; la sua installazione audiovisiva verte sulle modalità attraverso le quali il suono subacqueo e le vibrazioni influenzano la vita marina, offrendo un’esperienza tattile e visiva delle perturbazioni causate dai rumori antropici.

Nella versione finale, presentata e adattata al contesto concettuale e territoriale di Liminaria MMXXIV, “DIS_turbation” integra elementi geologici e acustici dell’area del Partenio/Taburno con quelli dell’isola di Salina, collegando contesti marini e montani. L’opera riflette sulle sfide per le specie bentoniche e utilizza il processo di bioturbazione per discutere il rumore subacqueo e l’ecologia vibroscape, promuovendo una comprensione più profonda dell’interazione tra uomo, suono e ambiente. Durante l’inaugurazione interverranno il Direttore del Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino, Vincenzo Zuccaro, l’assessora alla cultura del comune di Montesarchio, Morena Cecere, e il Sindaco del Comune di San Martino Valle Caudina, Pasquale Pisano. Caudinae Nugellae / Dopo il diluvio con immagini di Annalisa Cervone e l’installazione sonora immersiva di Joe Sannicandro ad accompagnarle; quest’ultima offre un’esperienza basata su una serie di registrazioni sonore effettuate nel centro storico di San Martino Valle Caudina nel giugno 2022, due anni e mezzo dopo l’alluvione avvenuta il 22 dicembre 2019.

Gli artisti, ospitati nelle comunità locali per esplorare e reinterpretare il territorio attraverso le loro pratiche artistiche, porranno un focus particolare sulle “geologie culturali” e le implicazioni e gli effetti di queste ultime sulle pratiche culturali; da tempo, infatti, si sta rendendo necessaria una riflessione sull’azione antropica e sulla sua influenza sulla trasformazione geomorfologica dei territori e l’avvio di un dialogo tra le aree caratterizzate da fenomeni come terremoti, eruzioni, alluvioni per poter raggiungere una nuova consapevolezza, cura e coscienza critica per questi territori fragili.

Queste aree diventano così luoghi di sperimentazione attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea, delle pratiche sonore, delle nuove tecnologie e si aprono alla riflessione critica sui cambiamenti dei territori e della ruralità su scala locale e globale.