Suor Angelica e Cavalleria Rusticana in simbiosi emozionale al Teatro Romano
CulturaNella serata del 28 luglio, secondo momento del cartellone operistico “Lirica al Teatro Romano”, organizzato dalla Direzione Regionale Musei Campania, dall’Area Archeologica del Teatro Romano, dall’Associazione Musicainsieme con il patrocinio del Ministero della Cultura, in occasione del centenario pucciniano (1924-2024).
Nello spazio storico ed archeologico del Teatro Romano sono andati in scena, per l’occasione, le due opere, ciascuna di un atto, “Suor Angelica” di Giacomo Puccini e “Cavalleria Rusticana” di Pietro Mascagni, due lavori di grande musica classica che hanno coinvolto il pubblico presente, tanto nelle vicende da essi raccontati, quanto nella elaborazione musicale e canora che ha incantato quanti, amanti della musica lirica, erano presenti alla rappresentazione.
Ha accompagnato lo spettacolo l’Orchestra Sinfonica Internazionale della Campania diretta, in modo egregio, dal maestro Leonardo Quadrini.
Le due opere hanno riempito lo spazio estivo del grande Teatro beneventano presentandosi, solo apparentemente, come vicende diverse e lontane, una la storia di una monaca, l’altra quella di un amore passionale e tragico, ma ambedue ricche di patos emozionale e abilità espressiva attraverso le melodie e le voci degli interpreti.
“Suor Angelica” è un’opera lirica di Puccini su libretto di Giovacchino Forzano, parte di un trittico pucciniano che comprende tre opere: il Tabarro, su libretto di Giuseppe Adami, Suor Angelica e Gianni Schicchi su libretto di Giovacchino Forzano. L’opera “Suor Angelica”, ebbe la prima assoluta il 14 dicembre 1918 al Metropolitan di New York, mentre la prima europea risale al l’11 gennaio 1919 nel Teatro Costanzi di Roma.
Il soggetto fu suggerito al compositore dalla sorella, Suor Enrichetta, badessa di Vicopelago, che gli raccontò di un fatto realmente accaduto nel suo ordine dove una suora, figlia di principi, si tolse la vita alla notizia della perdita del figlio avuto da una relazione “peccaminosa” prima di prendere i voti.
Nell’opera solo personaggi femminili, le voci maschili compaiono solo alla fine, nel coro degli angeli che accompagnano Suor Angelica in cielo. L’azione si svolge in un monastero nei pressi di Siena, la Pieve di Santa Maria Assunta a Cellole, vicino San Gimignano, verso la fine del XVII secolo.
“Suor Angelica”, interpretata dalla splendida voce di Raffaella Ambrosino, ha narrato la storia di una donna, proveniente da una famiglia aristocratica che, per espiare un peccato d’amore, come era d’abitudine nel passato per liberarsi di una donna scomoda alla famiglia, ha forzatamente abbracciato la vita monastica, obbligata a lasciare un bambino nato da quell’amore e del quale non ha saputo più nulla.
Quando una sua zia, principessa, nel ruolo Michela Rago, la va a trovare perché firmi una rinuncia all’eredità di famiglia in favore di sua sorella Anna Viola che va sposa, ella chiede notizie del figlio, ma il bambino, come comunicatogli in modo gelido e distaccato dalla zia, è morto da due anni. Suor Angelica allora si reca nell’orto del monastero e raccoglie alcune erbe velenose con le quali si prepara una bevanda che beve, mettendo fine alla sua vita, sperando di raggiungere suo figlio.
Dopo un veloce cambio di scena, hanno fatto il loro ingresso sul palco i protagonisti di “Cavalleria Rusticana, storia d’amore e di gelosie, ambientata a Vizzini, paese della Sicilia nella seconda metà dell’800, dopo l’impresa dei Mille di Garibaldi.
E’ Pasqua e tutti festeggiano la resurrezione di Cristo, ma si racconta anche la storia di un uomo, Turiddu – nella parte Mickael Spadaccini – innamorato di Lola – Marcella Diviggiano – donna che, dopo il servizio militare, trova sposata con il carrettiere Alfio – Carmelo Corrado Caruso – ma che lui continua ad amare ed incontrare nonostante si sia fidanzato con Santuzza – Ana Isabel Lazo – nel tentativo di scacciare l’amore per Lola.
Santuzza, dopo aver rivelato a Mamma Lucia, madre di Turiddu – Daniela Iliuta – la tresca del figlio e sentendosi umiliata da lui, racconta ad Alfio il tradimento di sua moglie, cosa che porta quest’ultimo a sfidare Turiddu in un duello, scontro che si conclude con la morte di Turiddu, fatto annunciato a gran voce dalla gente del paese.
L’amore colpevole è dunque il fulcro delle due vicende – illegittimo in Suor Angelica e adultero in Cavalleria Rusticana – vicende che hanno in comune lo svolgersi dei fatti in ambienti claustrofobici, le mura di un convento e lo spazio di un piccolo paese siciliano.
Nella serata si è assistito ad un abbinamento non casuale di due opere emblemi del filone drammaturgico come quello dell’opera verista, accomunati inoltre dal profondo legame con la tematica religiosa e spirituale che caratterizzò la creatività e l’ispirazione artistica dei due grandi compositori.
Serata di piacevole ascolto grazie anche alla sapiente regia di Linda Ocone e del suo assistente alla regia Alessio Rizzitiello, momento di appagamento culturale e armonico che il pubblico presente ha molto apprezzato.