Musica, coro e balletto dei “Carmina Burana” chiudono la rassegna della “Lirica al Teatro Romano”
CulturaSi è chiusa, nella serata del 1 agosto, negli storici ed incantevoli spazi del Teatro Romano, con la rappresentazione dei “Carmina Burana”, la rassegna “Lirica al Teatro Romano”, cartellone operistico organizzato dalla Direzione Regionale Musei Campania, dall’Area Archeologica del Teatro Romano, dall’Associazione Musicainsieme con il patrocinio del Ministero della Cultura, in occasione del centenario pucciniano (1924-2024).
“Carmina Burana” è una composizione musicale corale ed orchestrale composta da Carl Orff tra il 1935 ed il 1936. Il titolo della rappresentazione: “Carmina Burana”, significa “Canti di Beuern”, silloge di canti medioevali, con chiaro riferimento ad una collezione di poesie anch’esse medioevali, rinvenute nel monastero di Benediktbeuern, in Baviera nella metà del XIX secolo.
Essi sono inoltre organizzati in tre sezioni: Carmina moralia, di argomento morale e satirico, Carmina veris et amoris, dedicati all’amore ed alla primavera, ed infine i Carmina lusorum et potatorum, canti bacchici e giocosi, a questi si aggiungono inoltre i Carmina divina, di argomento sacro, probabilmente aggiunti all’inizio del XIV secolo.
Con il termine “Carmina Burana” si intende inoltre una raccolta di 325 testi poetici, opera di goliardi e clerici vagantes, in latino, in medio-alto tedesco ed in francese, tutti redatti fra il XII° ed il XIII° secolo e contenuti nel manoscritto chiamato Monacensis Latinum 1660, tutt’ora custodito nella Biblioteca Nazionale di Monaco di Baviera.
Il termine Burana sta ad indicare i canti di Benedictbeuern, poesie in latino medioevale, opera e balletto.
Ha accompagnato l’esibizione musicale l’ “Orchestra Sinfonica Internazionale della Campania” diretta da Leonardo Quadrini. Si sono esibiti nello spettacolo il “Coro lirico di Lecce”, con la direzione della maestra del coro Vincenza Baglivo, ed il “Coro di voci Bianche” di Benevento con la direzione della maestra del coro Mina Minichiello.
Si è esibito con la musica il balletto di Saveria Cotroneo.
Sono intervenuti inoltre, in un solo corpo con gli altri artisti, il Coro Opera Festival di Bitonto, il Coro Music Fantasy Accademy di Benevento ed il Coro Giuseppe Verdi di Roma.
Significative le voci liriche di Chiara Tarquini – soprano -, Antonello Dorigo – tenore -, Massimo Simeoli – baritono -, con l’accompagnamento di Tatyana Sapesko al pianoforte.
Il manoscritto presenta, al suo interno, anche delle miniature di cui la più famosa e quella della “Ruota della Fortuna” cui sono appesi due sovrani, probabilmente Federico II ed Enrico VII, altre rappresentano temi di gioco e del vino accompagnate da quelle di bevute e partite a scacchi e a dadi.
All’interno dei Carmina Burano, scritti per lo più in lingua latina e ma anche in lingua tedesca e lingue miste, si contano 325 testi poetici intorno ad ai più svariati temi, come la satira sui vizi e la corruzione del clero, la fortuna e l’amore in ogni sua forma, in particolare quella sensuale.
Il concerto per soli coro ed orchestra, con la presenza di fiati e percussioni, oltre alle voci di interpreti lirici, ha restituito al numeroso pubblico presente, l’atmosfera di un medioevo fisico, ritmico e passionale, il tutto sapientemente accompagnato dalla compagnia di ballo della Cotroneo che, sull’onda del suono e dell’andamento musicale, ha concretizzato, con la flessibilità, la coordinazione e senso del ritmo dei suoi ballerini, lo sviluppo musicale, donando concretezza di immagini, circostanze ed emozioni.
Completamente gremito di musicisti e cantori il palco, spaziosa la pedana di ballo, intriganti le melodie e le cantate che, con le loro note espressive, in una lingua sconosciuta a quasi tutti i presenti, hanno comunque coinvolto ed affascinato i numerosi spettatori, trascinandoli in un tempo ed in luoghi misteriosi, ma coinvolgenti, un tempo lontano dal presente, ma ammaliante e, segretamente, evocante emozioni e suggestioni del nostro istante.
Numerosi e convinti gli applausi del pubblico durante la rappresentazione a favore di musicisti, cantori, balletto e direzione dell’orchestra, oltre che alle scenografie, essenziali, ma accattivanti.
La serata si è conclusa con i saluti di Giacomo Franzese, direttore del Teatro Romano di Benevento che, dopo i complimenti ai musicisti/ballerini, ha promesso, ai tantissimi presenti, di ritornare, il prossimo anno, con una nuova selezione musicale affinchè la città, in cui posa la sua maestosa architettura e storia il Teatro Romano, possa rinascere e rivivere la magia della musica e della lirica.