Avellino, evasione lampo dal carcere: detenuto viene ripreso dopo poco
CronacaDalla RegioneLa polizia penitenziaria è riuscita a catturarlo due ore dopo, mentre stava dileguandosi con una bicicletta.
Evasione lampo, ieri sera, di un detenuto della Casa circondariale di Avellino. A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, per voce del segretario della Campania Tiziana Guacci: “Sono passate solo poche ore dalla giornata di follia trascorsa nella Casa Circondariale di Avellino che subito la struttura irpina torna al centro della cronaca.
Nella tarda serata di ieri, 15 agosto, un detenuto ubicato al reparto penale, ha eluso ogni controllo, e riuscendo a scavalcare il muro di cinta, è evaso ma è stato ripreso circa due ore dopo dagli uomini della polizia penitenziaria, mentre stava per dileguarsi con una bicicletta. Si tratterebbe dello stesso detenuto che in precedenza è evaso per ben tre volte dal carcere di Salerno e, ripreso, è stato trasferito a Bellizzi Irpino”
. Guacci esterna “il pubblico ringraziamento del SAPPE ai poliziotti intervenuti che, come sempre, hanno dimostrato grande senso del dovere ed elevata professionalità. Ancora una volta il personale di polizia penitenziaria si è distinto dimostrando alta professionalità e senso del dovere, mentre assistiamo all’ennesimo episodio di disfunzionalità e cattiva organizzazione del carcere Irpino. Chiediamo per questo personale la giusta ricompensa.”
La sindacalista evidenzia infine che “di recente l’istituto Avellinese è stato interessato dall’ennesima ispezione Dipartimentale che, a quanto ci viene riferito, ha trovato una situazione disastrosa. Ed allora ci chiediamo, ancora una volta, cosa si aspetta ad adottare interventi concreti, urgenti e risolutivi. Il personale di polizia penitenziaria è stanco e si sente abbandonato, chi ha la responsabilità politica ed amministrativa deve capire che così non si può più andare avanti”.
Per Donato Capece, segretario generale del SAPPE commenta: “Bravissimi i colleghi di Avellino, ma la grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria della Nazione. Anche questa evasione lampo è la conseguenza dello smantellamento, negli anni, delle politiche di sicurezza dei penitenziari. Smembrare la sicurezza interna delle carceri con vigilanza dinamica, regime aperto ed assenza di Polizia Penitenziaria favorisce inevitabilmente gli eventi critici, che sono costanti e continui”, conclude il leader del SAPPE, per il quale “servono regole ferree per ristabilire ordine e sicurezza nelle carceri, attuando davvero quella tolleranza zero verso i detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta! Qui serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!”, conclude Capece.