Città Spettacolo, Eugenio Bennato infiamma i beneventani con il suo concerto live (FOTO)

Città Spettacolo, Eugenio Bennato infiamma i beneventani con il suo concerto live (FOTO)

Cultura

La voce ed i testi delle canzoni di Eugenio Bennato, nella quinta serata di Città Spettacolo, hanno trascinato il numerosissimo pubblico di Benevento, all’interno della storica ed antica piazza Santa Sofia della città, nella serata del 31 agosto, alla riscoperta di sonorità travolgenti e musiche della minoranza che hanno emozionato e coinvolto tutti i presenti.

Quasi una marea umana ha riempito tutti gli spazi della piazza e delle strade attigue, gente di ogni età ed estrazione che ha voluto seguire le composizioni del grande artista che, da quasi cinquanta anni, è cantore di una musica del mondo con le sue storie di briganti, della storia meridionale, di migranti del Mediterraneo e di tutti quanti non hanno voce nel business della civiltà globale.

Sul palco con lui, i bravissimi musicisti Sonia Totaro – voce e danza-, Francesca Del Duca – percussioni e voce-, Mujura (Stefano Simonetta) – chitarra acustica e basso-, Ezio Lambiase– chitarra classica ed elettrica.

Tanti i brani da lui presentati, fra cui “Tammuriata nera”, “Balla la Nuova Italia”, “W chi non conta niente”, “Grande minoranza”, “Ritmo di contrabbando”, “Sponda sud”, ma soprattutto, fra gli altri, “Ninco Nanco””, “Grande sud”, da lui presentato al festival di Sanremo nel 2008 e “Brigante se more”, per non dimenticare “Alfonsina Y el mar”, cantata accompagnato dal musicista Erasmo Petrillo, leggenda argentina di una donna che muore per amore, “Lucia e la luna” ed ancora “Mon pere e ma mère”.

Musica accelerata nelle sonorità, ma soprattutto nei testi, tutti rivelatori di storie, come quella della spedizione dei mille in Sicilia, dell’unità d’Italia e della miseria di tanti che hanno spinto migliaia di persone ad abbandonare le loro case per partire per l’America in cerca di sopravvivenza.

Un ricordo particolare Bennato ha voluto regalare ai tantissimi presenti con il brano “Malarazza”, già reso famoso da Domenico Modugno, una musica che accompagna un testo in cui si parla di un servo che viene picchiato e maltrattato da un prepotente e chiede giustizia a Gesù che, sconsolato, gli risponde di farsi giustizia da solo, se la vuole, tirando fuori i denti e combattendo perché nessuno la farà mai al posto suo. 

Tutti brani dunque a forte impatto sociale ed umano, sempre accompagnati da sonorità accelerate e travolgenti che non hanno lasciato spazio a distrazioni personali e ideologiche.

Bennato ha ricordato la sua storia musicale come quando, negli anni settanta, si inventò la Nuova Compagnia di Canto Popolare, una band musicale che partiva dai modelli degli sconosciuti cantori del sud e cominciò a girare per il mondo.

Egli è poi approdato alla “musica delle minoranze” nella quale, come da lui dichiarato, prendono vita pensieri, idee ed ideali che, trasformati in parole, sono diventati la strada maestra della sua musica, un punto di partenza ed approdo della sua vita artistica e personale, nell’assoluta convinzione che la musica ha il potere di contrapporre alla logica del profitto quella della bellezza e del contatto umano.

Grande maestro della musica popolare italiana, con la sua Taranta Power, movimento musicale e culturale a cui Bennato ha dato vita nel 1998, ha aperto la musica italiana a mercati internazionali valorizzando le tradizioni musicali del nostro e di tutti i sud del mondo.

Sempre coerente con il suo pensiero, Eugenio Bennato ha dato vita ad una musica moderna che, l’attualità dei testi rende ancora più moderna, essi infatti si imperniano sugli argomenti più caldi del nostro tempo, come il rispetto delle diversità, le migrazioni, il bisogno della solidarietà ed i pericoli della globalizzazione e delle forme, sempre più estreme, del capitalismo attuale.

Molto caro nella sua musica e nei testi da lui scritti il tema del sud e l’incontro con culture diverse, lontane solo nello spazio geografico, ma vicine negli affetti, nei sentimenti e nei bisogni umani.

Un viaggio musicale dunque che intriga e coinvolge, come del resto è accaduto alle centinaia di persone presenti nella calda serata agostana a Benevento, che hanno a lungo applaudito l’artista, ballando sotto il palco alle fragorose e accattivanti sonorità e chiedendo ripetuti “bis” alla perfomance.