Vai in Africa, Vincenzino
E’ proprio il caso di dire che “il fatto è grave ma non serio”. Questo perché, onestamente, di serio – e la politica dovrebbe sempre e comunque conservare un minimo di serietà (ma dov’è? boh!) -, c’è davvero poco, anzi nulla.
L’ultima uscita del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che in visita nel Fortore lo apostrofa con evidente accezione negativa come Africa, è niente altro che la sintesi perfetta di tutto ciò che un politico non solo non dovrebbe dire ma neanche pensare.
Purtroppo, De Luca, che non riesce più ad uscire dal personaggio restandone intrappolato e vivendo in una sorta di competizione perenne con il De Luca di Crozza “a chi la spara più grossa”, con poche parole ha offeso un territorio che è uno dei baluardi della genuinità, sotto tutti i profili, a cominciare da quello umano.
Ma la boutade del “Governatore” contiene al suo interno tutti i pregiudizi e le discriminazioni possibili, offendendo – con la sua pessima uscita – non solo il Fortore ma anche l’Africa, un continente che ancora oggi – da un presidente di Regione – viene utilizzato come paragone per “offendere” o denigrare un posto, un territorio, un’area geografica, per sottolinearne – a suo modo di vedere – l’arretratezza economica? culturale? Magari De Luca ce lo spiegherà “prossimamente”.
Magari già venerdì, nella prossima puntata di Fratelli di Crozza. Pardon, volevamo dire nel suo consueto punto stampa su Facebook. Alla fine, ci siamo confusi anche noi. Anche se, a dire il vero, sarebbe anche facile distinguerli perché il De Luca di Crozza fa sorridere, quello vero troppo spesso al massimo causa un sorriso amaro…
Che, poi, magari se si concentrassero risorse economiche anche verso altri territori e alle aree interne e non solo alle città di mare, forse forse queste aree avrebbero gli aiuti di cui necessitano.
E allora, caro Presidente azzardiamo nel darti un consiglio: “Vai in Africa, che molto spesso il pregiudizio è figlio della non conoscenza. Magari al ritorno, avrai idee e sentimenti diversi”.