FOTO E VIDEO – Un esilarante Biagio Izzo protagonista nella commedia “L’arte della truffa”

FOTO E VIDEO – Un esilarante Biagio Izzo protagonista nella commedia “L’arte della truffa”

AttualitàBenevento Città

Se è vero che la commedia ha origine in Gracia nel V secolo a.C., “L’arte della truffa”, rappresentazione scenica leggera e atta a suscitare riso, portata in scena da Biagio Izzo e dalla sua compagnia nella serata del lunedì 4 Novembre, presso il Teatro “Vittorio Emmanuele” di Benevento, ha sicuramente raggiunto lo scopo di allietare il pubblico attuale del teatro e trasportare i presenti in una situazione tra il paradossale ed il satirico che ha  divertito e regalato un momento di spensieratezza.

La rappresentazione è stata la prima di un ricco cartellone teatrale del programma di Benevento “Città Spettacolo Teatro”per l’anno 2024/2025.

Sold aut per lo spettacolo di Toni Fornari, Andrea Maia e Vincenzo Sinopoli, con la regia di Augusto Fornari, recita che ha visto sulla scena, oltre Biagio Izzo mattatore della piece teatrale, anche Carla Ferraro, Roberto Giordano, Arduino Speranza, Ciro Pauciullo e Adele Vitale.

La commedia brillante racconta la storia di una truffa a fin di bene, escogitata da Francesco, fratello galeotto e pluripregiudicato per reati di truffa, che va a scontare gli arresti domiciliari a casa di Stefania, sorella di “terzo padre”, nonché   moglie di Gianmario Cazzaniga, integerrimo uomo d’affari che mantiene stretti rapporti con il Vaticano, costretto quest’ultimo dalla moglie a prendere in casa Francesco.

Gli affari di Gianmario però subiscono un momento di defaiance a causa di un suo collega che lo deruba mettendo in crisi un progetto di lavori al Duomo di Napoli cui Gianmario tiene molto, sia economicamente che professionalmente.

Questi decide allora di chiedere aiuto ad un cardinale suo amico che si presenta a cena a casa sua. Pur avendo tentato di allontanare Francesco per evitare incontri con l’esponente vaticano, Francesco si presenta all’incontro e, spacciandosi per un missionario in Kenia, chiede al prelato 500 mila euro per aiutare i bambini della missione africana, in realtà soldi necessari ad imbastire la truffa.

Indignato dalla richiesta del cognato perché non vuole avere a che fare con la truffa da lui orchestrata, Gianmario, uomo integerrimo sul piano morale e legale, deve poi arrendersi al progetto in quanto il prelato suo ospite decide di aiutare Francesco.

Ottenuti i soldi richiesti, perché destinati ad “opere di bene”, Francesco imbastisce la truffa, costringendo Gianmario a collaborare con lui, utilizzando quei soldi per investimenti in borsa che riescono nello scopo di fruttare grossi guadagni mandando in rovina il socio disonesto di Gianmario.

Il Cardinale viene a scoprire però la vera identità di Francesco e, tornato a casa di Gianmario per informarli di volerli denunciare, viene convinto da Francesco a non farlo quando questi gli mostra un video nel quale dalla missione in Kenia il missionario guida del luogo, ringrazia Francesco e suo cognato per il dono di un milione per i bambini che hanno in cura.

Brillante interpretazione di Biagio Izzo e della sua compagnia che hanno portato in scena una trama divertente e ricca di colpi di scena, ma anche una riflessione molto attuale sulla crisi economica e soprattutto sulla disonestà, non solo personale, ma soprattutto sociale, di un mondo che vede tanti piccoli truffatori in galera e tanti “colletti bianchi” disonesti che la fanno franca.

“L’arte della truffa” si rivela dunque, non solo commedia divertente, ma anche riflessione sulla difficoltà di sopravvivere in un mondo in cui avidità e inganno la fanno da padrona.

Izzo , con la sua simpatia, l’uso sapiente di espressioni in vernacolo napoletano e la sua ironia, è riuscito a farci riflettere su un mondo di inganni che sono fotografia di un presente amaro e ridicolo allo stesso tempo.

Particolarmente caloroso l’applauso che ha accompagnato i saluti finali del cast della commedia, affettuoso e sentito il battimano che ha accompagnato l’ultimo saluto ad Izzo da parte del numeroso pubblico presente.