ESCLUSIVA BN24 – Jacobelli: “Vigorito patrimonio del calcio italiano. Derby? Equilibrato e importante, ma non decisivo”
Benevento CalcioCalcioSidebar intervistaAbbiamo raggiunto telefonicamente il noto giornalista ed ex Direttore di TuttoSport, Xavier Jacobelli, per avere una sua opinione in merito all’attesissimo derby del Vigorito tra Benevento e Avellino, al campionato di Serie C e non solo.
Salve Direttore, domenica al Vigorito si affronteranno la Strega e i Lupi: due proprietà forti ma che anno scelto progetti diversi. Quanto è importante l’organizzazione del Presidente Vigorito? “Per ciò che concerne il Benevento è una volta di più da elogiare il Presidente Vigorito, che guida la società ormai da 18 anni e che sta puntando sulla valorizzazione dei giovani. Una squadra affidata a un allenatore eccellente, quale Gaetano Auteri, che sta raccogliendo i frutti di questo investimento. La capacità di Auteri di valorizzare i giovani messi a sua disposizione si tramuta nell’attuale primato in classifica e nel rendimento di una squadra che passo dopo passo ha preso dimestichezza con il rango di capolista e domina, comanda il campionato con 29 punti e con piena legittimità. Nove vittorie, due pareggi e solo tre sconfitte dimostrano la forza di un progetto che è partito da lontano“.
“Il Presidente Vigorito lo ha ricordato in una recente e brillante intervista rilasciata al Corriere dello Sport e al collega Tullio Calzone. Il Benevento è rinato vincente a modo suo, “gli errori commessi in passato sono serviti, Perlingieri in Under 20 mi ha portato una grande gioia, si avvera il sogno di mio fratello Ciro che è sempre con noi”. Ho avuto la fortuna e l’onore di conoscere personalmente e intervistare, quando facevo l’inviato per il Corriere dello Sport, il Presidente Vigorito: credo che sia giusto sottolineare i meriti e il valore assoluto di questo autentico galantuomo del calcio italiano, rammentando ciò che si è lasciato alle spalle. La prima storica promozione in Serie B con Auteri nel 2016, la Strega in Serie A con Baroni nel 2017 e con Inzaghi nel 2020. Questi sono dati incontrovertibili che esaltano una volta di più la presidenza di Vigorito“.
Che cosa ha portato, secondo lei, alla nascita di questo giovane progetto giallorosso? “Mi sono piaciute molto le parole del Presidente Vigorito in relazione al sogno del fratello Ciro di avere un forte sentore giovanile. Abbiamo citato Perlingieri, ma come non citare Nunziante e Prisco e gli altri ragazzi che si stanno affacciando alla ribalta del calcio nazionale. Il disegno strategico di Vigorito affonda le sue radici anche nelle esperienze maturate in passato, tutti noi vogliamo operare sulla scorta di quanto ci siamo lasciati alle spalle. Svoltare in questo modo dando fiducia ai talenti che storicamente il vivaio beneventano è riuscito a sfornare è stato da un lato indice di grande coraggio e, dall’altro, quando si ha coraggio esso viene ripagato dai risultati. La strada per tornare in Serie B è ancora lunga ma il confronto con l’Avellino, che ha scelto una strada diversa, sarà importante anche se non decisiva per capire quale sarà il cammino delle due formazioni“.
Quale è il suo pronostico per il derby in programma domenica pomeriggio? “Il campionato di Serie C, soprattutto il girone C, è un campionato decisamente massacrante. E’ una gara di resistenza e di resilienza. Conosciamo il livello agonistico, ma anche quello tecnico è cresciuto notevolmente in questi anni. La forza di queste due squadre si misura anche dal valore tecnico, si annuncia un match molto equilibrato. Il sostegno del pubblico beneventano risulterà molto importante per la formazione di Auteri“.
Come ha valutato la decisione di vietare la trasferta ai tifosi biancoverdi residenti ad Avellino e provincia? “Non ho alcuna competenza per esprimermi in questo ambito, la decisione appartiene ai tutori dell’ordine pubblico e va rispettata. Avranno valutato la situazione prendendo una decisione che impedisce di avere una presenza di sostenitori che sarebbe stata massiccia, ma ognuno deve fare il proprio mestiere. Ciò che conta è assistere a una grande partita, e le premesse ci sono tutte“.
Quanto sono importanti nel panorama nazionale le proprietà italiane, come quelle di Benevento e Avellino, rispetto a squadre che si affidano a fondi esteri o sono gestite da proprietà straniere? “Una grande squadra non può non avere alle spalle una solida società. Leggevo del nono bilancio consecutivo in utile fatto registrare dall’Atalanta, sempre più alla ribalta a livello nazionale ed europeo. Così come Benevento e Avellino, ha la fortuna di avere alle spalle una proprietà solida, appassionata e ambiziosa. Le proprietà giallorossa e biancoverde conoscono perfettamente le difficoltà e gli ostacoli da superare in un campionato così competitivo come la Serie C, ma quando puoi contare su Presidenti appassionati e più che mai presenti anche alle dinamiche della propria società è decisamente un vantaggio rispetto alla concorrenza“.
Quanto è stato cocente il doppio salto all’indietro per la Strega, dalla Serie A alla Serie C? “Sono vicende che non hanno mai un denominatore comune ma rispecchiano la realtà dei singoli club. Il Benevento ha vissuto momenti esaltati, ho sempre apprezzato molto il calore e il sostegno dei tifosi della Strega nei confronti della loro squadra anche nei momenti più amari. Ricordo gli appalusi dei tifosi beneventani il giorno della retrocessione ufficiale in Serie B, salutavano la loro squadra: fu un grande esempio di educazione sportiva e su questo tasto batte e ribatte il Presidente Vigorito, da autentico galantuomo e patrimonio assoluto del calcio italiano. Sia per l’esempio che dà quotidianamente nella gestione della sua società, sia nel ribadire con la sua condotta quali siano i valori autentici dello sport. Nello sport si può vincere e si può perdere, ma c’è modo e modo di vincere e modo e modo di perdere. Vigorito è un esempio per chi ami il calcio“.
Restando nel girone C di Serie C, Trapani e Catania hanno speso tanto ma non stanno raccogliendo quanto sperato: come si potranno riprendere? “Stiamo parlando di altre due società solide, che sanno benissimo come per tornare ai vertici della Serie C e pensare ancora più in grande non si possa pretendere di avere tutto e subito, dall’oggi al domani. Il Trapani è settimo, il Catania è nono con un punto in meno. Queste proprietà hanno progetti a media-lunga scadenza. A Trapani è stato appena presentato il progetto del nuovo palazzetto che, una volta andato in porto, garantirà ulteriore solidità ai programmi della società del Presidente Antonini. Così come il Catania può contare su un formidabile bacino d’entusiasmo nonostante le traversie affrontate in questi anni. Il nostro calcio ha bisogno delle iniezioni di passione che arrivano anche dalla Lega Pro, che il Presidente Marani sta dirigendo in maniera magistrale. La quinta essenza del calcio risiede anche nella capacità di raccontare e vivere avventure agonistiche e tecniche popolari. Stiamo parlando di serbatoi inesauribili di grandi passioni. Non siamo ancora al giro di boa del campionato, in Serie C si possono conquistare i play-off dopo un cammino lungo ed estenuante: esistono tutte le possibilità per riguadagnare posizioni di vertice in classifica“.
Chi pensa possa raggiungere la vittoria finale nel raggruppamento meridionale? “Anche l’Audace Cerignola è una realtà da seguire con grande interesse, così come il Monopoli. Ora è presto formulare previsioni definitive, questo è un campionato molto equilibrato e lo racconta anche la stessa classifica. Di solito in Serie C è in primavera che si decide la volata finale“.
In attesa dunque della primavera, pensa che il Benevento abbia perso qualche punto in classifica nelle gare esterne? “Stiamo parlando di tre sconfitte, di una squadra che ha segnato 29 gol in 14 partite e ne ha subiti soltanto 9. Credo che siano stati incidenti di percorso, la forza assoluta di questa squadra è ribadita dai numeri“.
Per quanto riguarda il girone A e il girone B, la situazione è ormai definitiva in favore di Padova e Pescara o ci possiamo aspettare qualcosa di diverso? “Nel girone A il Padova sta marciando a ritmi da record, ha 38 punti dopo 14 partite facendo 27 gol e subendone 6. Il Vicenza di Vecchi, grande allenatore, è indietro di 7 punti, ma sicuramente fino alla fine del campionato darà filo da torcere agli Euganei. E’ giusto che ora come ora il Padova rivendichi questa sua primogenitura quanto alla promozione diretta, poi vedremo nel girone di ritorno. Il girone B è più equilibrato, in vetta c’è il Pescara di Baldini: quest’ultimo è un grande allenatore, sta meritando tutti i complimenti che sta ricevendo. Ma ci sono anche Torres e Ternana, oltre alla stessa Virtus Entella che è una società ben organizzata e vuole tornare a essere protagonista anche in Serie B. Dopo 14 giornate di un campionato così lungo e così estenuante le cose possono cambiare partita dopo partita, anche se nel girone A le cose mi sembrano abbastanza delineate“.
Quale è il suo pensiero, invece, in merito alle seconde squadra in Serie C? “Sono molto a favore delle seconde squadre, ma per chi le sappia varare: bisogna avere strutture, impiantistica, rosa e organico di qualità. Ne abbiamo tre, una per girone: prima la Juventus nel 2018, poi l’Atalanta nel 2023 e ora il Milan Futuro; anche l’Inter ci sta pensando. Le seconde squadre sono importanti, anche se si tratta di un investimento cospicuo e oneroso, perché consentono di crescere in casa i giocatori, i talenti, che poi possono fare il salto di qualità. La Juventus ha avuto la soddisfazione di vedere Savona tra gli azzurri portati in Belgio da Luciano Spalletti, così come l’Atalanta che ha sempre avuto un vivaio prolifico si appresta a riabbracciare Scalvini: è entrato a 9 anni nel vivaio, a dicembre ne compirà 21. La Juventus Next Gen è alla prima esperienza nel girone C e sta pagando un pedaggio oneroso, ma ci sono diversi giocatori chiamati per questa logica di valorizzazione dei giovani da Thiago Motta. E’ comprensibile che si affrontino delle difficoltà, ora vedremo se Brambilla riuscirà a invertire la rotta“.
Un piccolo accenno alla Serie A: il Napoli di Conte è primo in classifica e alla Roma è tornato Ranieri. Che cosa ci dobbiamo aspettare dopo la sosta per le Nazionali? “Da quando è stata introdotta la regola dei tre punti a vittoria mai sei squadre si erano ritrovate ai vertici della classifica in un fazzoletto di tre punti, e il Milan ha anche una gara da recuperare. L’equilibrio garantisce interesse e rende avvincente questo torneo. Il fatto che il Napoli non giochi le Coppe non è detto che sia un vantaggio. Suo malgrado, dopo 14 partecipazioni consecutive alle competizioni UEFA, desiderava arrivare alla quindicesima, ma sappiamo come è andata l’anno scorso. Conte è un grande allenatore e sta trasformando questa squadra, deve continuare sulla direzione imboccata.
La Roma è in ritardo, è dodicesima, ma penso che finalmente dopo una sequela di errori disastrosi i Friedkin abbiano compiuto una mossa felice richiamando Claudio Ranieri per la terza volta sulla panchina giallorossa. Siamo di fronte a un personaggio straordinario, a un tecnico di eccezionale competenza, che a Napoli festeggerà la 1400esima panchina di una carriera che lo ha visto protagonista in Italia, Inghilterra, Spagna, Francia e Grecia. Ad ogni latitudine ha dimostrato grande competenza e grande capacità di gestione del patrimonio umano a lui affidato, sublimate dalla storica conquista della Premier con il Leicester. Se ci fosse un uomo capace di cucire il rapporto tra la società Roma e la sua tifoseria e di consentire alla squadra di ritrovare fiducia in sé stessa, sicuramente è Claudio Ranieri“.
L’equilibrio di cui sta giovando la Serie A in questa stagione e negli ultimi anni stanno favorendo anche l’operato di Spalletti con la Nazionale? “Dopo il disastro europeo del giugno scorso, quando l’Italia venne giustamente e meritatamente sbattuta fuori dalla fase finale del torneo continentale perché aveva giocato in modo pessimo, va sottolineata l’onestà intellettuale di Spalletti che quando ha convocato la Nazionale a settembre per gli impegni di Nations League ha fatto un’autocritica molto severa nei confronti di sé stesso, facendo tesoro degli errori commessi. Sta ricostruendo la Nazionale, che in cinque partite di Nations League ha conquistato quattro vittorie, di cui una in casa dei vice-Campioni del Mondo. E’ una squadra che attinge a piene mani al campionato, lanciando anche i più giovani. La convocazione di Comuzzo mi ha fatto molto piacere: un ragazzo di 19 anni di grande potenzialità e prospettiva che la Fiorentina sta valorizzando grazie a Palladino. Lui per dire Savona e il centrocampo sceso in campo a Bruxelles, ma anche il rilancio di Locatelli nel finale di gara. E’ evidente che ci siano prospettive molto incoraggianti per il futuro, è la cosa più importante: abbiamo ritrovato lo spirito di una squadra vera, che gioca da squadra vera. Quella che non avevamo visto in Germania“.
Foto: Profilo Facebook Xavier Jacobelli