Benevento, Vigorito: “Con il Cerignola non decisiva ma importante. La C è emozionante, ma voglio tornare in B”
Benevento CalcioCalcioIntervenuto a margine dell’evento conclusivo del PMI Day, svoltosi questa mattina al Teatro Comunale, il Presidente del Benevento ha rilasciato alcune dichiarazioni anche in merito al cammino della Strega.
Ecco, quindi, le considerazioni di Oreste Vigorito a tre giorni dal big-match contro l’Audace Cerignola (sabato 30 p.v., ore 15:00, Vigorito):
SUL BIG-MATCH CONTRO L’AUDACE CERIGNOLA: “Il Cerignola è al secondo posto, a quattro punti dietro di noi. Con 20 partite ancora da giocare c’è tempo per recuperare. Nel caso malaugurato saremmo sempre primi. E’ il fattore psicologico che cambia. Se ogni volta che ti arriva a casa una squadra che combatte con te e tu riesci a fare risultato positivo, man mano demordi. L’anno scorso abbiamo seguito una squadra come la Juve Stabia, che tutti dicevano che prima o poi si sarebbe fermata. Ci siamo fermati noi, perché a un certo punto coincideva la nostra vittoria con la loro vittoria e la loro sconfitta con una loro sconfitta. Al secondo posto non si sta bene, stare sempre dietro logora. Quando sto primo sono sereno tutta la settimana, poi durante la partita sono arrabbiato perché penso che potremmo perderlo, dopo qualche volta sono arrabbiato e qualche volta sto bene. Non è decisiva, ma è molto importante dal punto di vista psicologico per il sistema calcio. Finché posso fare qualcosa non è mai decisivo“.
SUL MERCATO: “A settembre si diceva che avevamo una squadra che sarebbe retrocessa, per l’idea del progetto giovane. Ora si dice che ci vogliono altri giocatori. Continuate così, poi farò quel che penso possa essere giusta. Il Direttore ha detto che molte volte ci si rinforza cedendo qualcuno, quindi aspettatevi qualche cessione e non che prendiamo qualcuno“.
SULLA PANCHINA: “Li pago io da tre anni, li chiamiamo e giocano quando è il momento di farli giocare. Auteri queste cose le sa bene. Avevamo da recuperare qualche giocatore per anni sfortunati, inattività o perché sta sognando, ora ha capito che se stanno in C è anche colpa loro. Hanno capito che giocare in C non è una cosa dequalificante ma meravigliosa, quello è il vero calcio. In Europa non è calcio, è spettacolo: vai a vedere un film di De Laurentiis e vai a vedere il Napoli è la stessa cosa. Se vedi qui la gente che arriva, che non ha i soldi per prendere un biglietto, che va al matrimonio e poi viene allo stadio: questo è il vero calcio. Farei sempre la C, mi dà emozione. Ma sono ambizioso e voglio tornare in B, possibilmente anche più avanti. A livello emotivo lo sfizio che provo io è maggiore in C che in altre serie. San Siro mi piace, ma mi piace di più stare qua: vedere la gente che grida“.
SULLA VITTORIA CONTRO IL TARANTO: “Il giorno prima della gara contro il Taranto gli ho detto che avrebbe segnato. Gli unici dati che contano nel calcio sono i rilevatori, Starita è uno di quelli che si allena in modo più intenso degli altri. E gli altri si allenano tanto, ma lui ha una volontà incredibile ed è un ragazzo di una sensibilità enorme. Starita merita di giocare, mi ha fatto commuovere. Talia è un ragazzo sulla cresta dell’onda, non mi ha fatto commuovere ma compiacere. Quando mi hanno chiesto di riscattarlo ho detto no, sarebbe tornato a Benevento. Sta con me da quando aveva 14 anni, come Viscardi e Perlingieri. Avere ragazzini che sono arrivati a 14 anni e oggi vengono convocati in Nazionale è una grande gioia, ma sono tutti uguali: per me non ci sono ragazzi diversi dagli altri, al di là dei valori tecnici sul campo. Non dobbiamo far diventare tutti eroi o tutti macellai“.