ESCLUSIVA BN24 – Evacuo: “Benevento e Trapani costruite per vincere. Perlingieri fondamentale per Auteri, bene il progetto giovani”
Benevento CalcioCalcioSidebar intervistaAbbiamo raggiunto telefonicamente l’ex Benevento e Trapani, Felice Evacuo, per avere una sua opinione riguardo alla stagione giallorossa e al match di domenica pomeriggio al Provinciale.
Evacuo, attaccante due volte capocannoniere della Coppa Italia e record-man di gol in Serie C (175) classe 1982, ha collezionato 114 presenze condite da 62 gol e 7 assist con la maglia della Strega in Lega Pro tra il 2008-2011 e il 2013-14. Sono ben 99, invece, le apparizioni con i Granata nei suoi tre anni in Sicilia tra il 2017 e il 2020, con 27 reti e una promozione in Serie B. L’attaccante nativo di Pompei ha vestito anche le maglie di Turris, Avellino, Nocerina e Juve Stabia, oltre che di Lazio, Frosinone, Spezia, Novara, Parma e Catanzaro. Oggi Evacuo, a 42 anni compiuti, ha appeso gli scarpini al chiodo e, dopo aver ottenuto l’abilitazione come direttore sportivo, ha ottenuto anche quella come procuratore.
Salve Felice, partiamo dall’attualità: che cosa ci dobbiamo aspettare domenica pomeriggio al Provinciale tra Trapani e Benevento? “Sarà una partita bella, da giocare. Si affrontano due squadre costruite per vincere, che hanno in rosa giocatori di ottimo livello. Due società con strategie diverse: il Benevento ha voluto puntare fortemente sui giovani del proprio settore giovanile, mentre il Trapani ha dovuto ricostruire la squadra da capo comprando giocatori molto forti per la categoria. Il Benevento in questo momento è un passo avanti per condizione, amalgama e soprattutto classifica. Giocherà una partita che potrà consentire anche di allungare in classifica, sia sul Trapani sia sul Cerignola che ha pareggiato ieri. Il Trapani, invece, deve rincorrere e quindi ha un solo risultato a disposizione“.
Benevento e Trapani sono le piazze in cui hai militato di più nella tua carriera: che ricordi ti sei portato da queste esperienze? “A Benevento sono stato quattro anni, a Trapani tre. Sono sicuramente due città, due piazze e due squadre a cui sono ovviamente legato e di cui ho tanti bei ricordi. La differenza, purtroppo, è che a Trapani siamo riusciti a vincere il campionato mentre a Benevento ci siamo sempre andati molto vicini ma non ci siamo mai riusciti. E’ un rammarico che porto dentro la mia carriera“.
C’è un aneddoto in merito alle tue due esperienze nel Sannio? “E’ sempre difficile raccontare degli aneddoti, ma sono stati anni molto intensi. Allora il Benevento non era mai stato in B, la voglia della società e la pressione che si viveva nel dover fare per forza un’impresa non ci ha mai consentito forse di riuscire ad arrivare all’obiettivo, cosa che poi è riuscita negli anni successivi. Va dato merito al Presidente di non aver mai mollato e di aver sempre cercato di portare il Benevento nel calcio che conta. Poi ci è riuscito, addirittura portando il Benevento in Serie A per due volte. Rispetto ad allora il Benevento ha fatto passi avanti da gigante, in quegli anni ci abbiamo provato in tutti i modi ma non ci siamo purtroppo mai riusciti“.
Quest’anno il Benevento ha optato per il progetto giovane: pensi possa essere una giusta modalità per provare a tornare in Serie B? “La certezza nel calcio non c’è, ma secondo me la linea scelta dalla società quest’anno è chiarissima: fa giocare sempre titolari 4-5 giocatori del proprio settore giovanile. Penso sia un orgoglio per la società e anche per la città. Sono giovani del settore giovanile, vuol dire che chi se ne occupa ha fatto un ottimo lavoro: non è facile proiettare dei ragazzi dalla Primavera alla prima squadra come hanno fatto loro. Nunziante è un 2007 e sta giocando titolare in un ruolo impegnativo e particolare come quello del portiere, si sta ben destreggiando. Perlingieri attualmente può essere considerato l’attaccante di riferimento del Benevento, scalzando gente come Lanini che ha tutt’altro pedigree. Attualmente si sta rivelando una scelta vincente, come lo è stata quella del Cesena l’anno scorso: il Cesena ha adottato lo stesso tipo di strategia l’anno scorso e alla fine ha vinto. Ora vedremo i risultati“.
Quanto è importante Perlingieri nello scacchiere giallorosso e come valuti il reparto offensivo della Strega? “Perlingieri per caratteristiche si adatta benissimo al gioco di Auteri, è sicuramente una pedina fondamentale. Lo ha dimostrato anche all’inizio, quando aveva difficoltà ad andare in rete: una cosa che secondo me lo ha un po’ bloccato nelle prime giornate. Poi il ragazzo si è sbloccato e sta dimostrando tutto il suo valore. Credo che sia un giocatore fondamentale, come tutti gli altri: anche Lanini, Manconi e Starita si sono alternati nel ruolo di prima punta. Ovviamente per caratteristiche credo che Perlingieri sia quello più adatto in quella posizione, ma tutti i giocatori dell’attacco del Benevento sono giocatori intercambiali e che hanno un livello assoluto molto alto“.
Tu sei stato allenato da Auteri ai tempi della Nocerina: che tipo di allenatore è? “Auteri secondo me è uno dei migliori tecnici della categoria. E’ un allenatore esperto ma allo stesso tempo ha un modo molto moderno di far giocare le sue squadre. E’ un allenatore che pretende sempre la pressione in avanti, che vuole le squadre alte e a volte fa un pressing ultra-offensivo. Le sue idee erano innovative già vent’anni fa e lo sono tutt’ora. Fa un bel gioco, fa esprimere le potenzialità della squadra. Per supportare quel tipo di gioco bisogna avere una condizione atletica sempre molto alta da parte degli interpreti, durante la settimana fa lavorare molto la squadra dal punto di vista atletico, fisico e sulla corsa. Per reggere quel tipo di gioco i giocatori devono avere un’ottima condizione fisica quindi è necessario quel tipo di allenamento“.
Nell’attuale girone C hai vestito le maglie di Turris e Avellino: che cosa ne pensi della situazione in casa corallina e in casa irpina? “Turris e Taranto attualmente rappresentano due società borderline, hanno scadenze da rispettare di tipo Federale e tra 10 giorni sapremo il futuro di queste società. Vivere queste situazioni in un campionato come questo, nel 2024, può portare degli scompensi: in un modo o nell’altro cambiare la classifica a metà o fine girone d’andata non è una bella cosa. Spero che le due squadre, pur se penalizzate, possano andare avanti per una questione di correttezza sportiva.
L’Avellino, come anche il Catania, è una squadra un po’ attardata rispetto alla rosa che aveva costruito. Sono due squadre di assoluto valore, sono convinto che potranno dire la loro fino alla fine. Molto passerà anche da quello che sarà il cammino del Benevento, che ha accumulato un discreto vantaggio in classifica e pare che anche in campo abbia meno difficoltà. La classifica non conta, ha ragione Auteri: le partite sono talmente tante che uno non si può cullare sui punti di vantaggio ed è tutto recuperabile. In questo momento il Benevento ha un vantaggio ed è un vantaggio che ti dà la possibilità di fare un errore in più degli altri. Deve continuare a fare quanto fatto fino ad ora“.
Anche in cadetteria ci sono squadre che tu conosci molto bene: i giochi sono già fatti in favore del Sassuolo ? “Per quanto riguarda l’alta classifica il Sassuolo ha sicuramente un passo diverso dagli altri, ha in rosa giocatori di valore che l’anno scorso facevano la Serie A. Per citarne uno, Berardi. Per strutture e storia recente ha dimostrato di poter reggere tranquillamente un campionato di A, la retrocessione dell’anno scorso è stata un episodio e penso farà parte della Serie A dell’anno prossimo. Le altre sono tutte in corsa: la Serie B, più della Serie C, è un campionato in cui le difficoltà sono dietro l’angolo. Anche giocare contro l’ultima in classifica non è mai facile per nessuno, ogni domenica può succedere qualcosa e questo potrebbe consentire a qualsiasi squadre di riportarsi nelle zone alte. Lo Spezia sembra aver maggior compattezza rispetto alle altre, così come il Pisa di Mister Inzaghi: sono le due squadre che stanno seguendo il Sassuolo“.
Pensi che ci sia una difficoltà nel trovare forti attaccanti italiani, anche in ottica Nazionale? “Le nuove idee del calcio moderno hanno cancellato prima il 10 e dopo il 9, sono stati due ruoli totalmente depennati anche se qualcuno ultimamente sta cercando di riportarle in voga. La ricerca e la crescita di alcuni giocatori con determinate caratteristiche è stata favorita rispetto all’antico centravanti o all’antico trequartista. Già questo ha portato meno giocatori con quelle caratteristiche, poi con l’apertura delle frontiere c’è stata un’invasione completa di stranieri e ora i club preferiscono pescare all’estero. Ci sono sempre meno giocatori italiani selezionabili, questo ha penalizzato fortemente anche la Nazionale. Fermo restando che ci sono ottimi giocatori come Scamacca e Retegui, anche se non lontanamente paragonabili a un Vieri, Baggio, Zola, Totti o Del Piero“.
Hai studiato per diventare prima direttore sportivo e poi procuratore: ti rivedremo anche al Benevento? “Ora ho intrapreso in modo più netto la carriera di agente, cosa complicata perché ti devi qualificare e anche l’esame è più difficile. In questi due anni ho investito il mio tempo nello studiare e nel qualificarmi, fondamentale per fare qualsiasi professione. Ora sto collaborando con un’agenzia di procuratori, preferisco andare per questa strada. Ma tornerò al Vigorito“.