Benevento LibrAria, lunedì 27 gennaio la presentazione di “Tutti gli indirizzi perduti”, il nuovo libro di Laura Imai Messina

Benevento LibrAria, lunedì 27 gennaio la presentazione di “Tutti gli indirizzi perduti”, il nuovo libro di Laura Imai Messina

Eventi

“Tutti gli indirizzi perduti” è il titolo del libro di Laura Imai Messina che verrà presentato lunedì 27 gennaio alle ore 17:00, presso Casa Pisani – Museo Iconografico Beneventano, nell’ambito della rassegna “Benevento LibrAria” promossa dal Comune di Benevento.

Dopo i saluti istituzionali dell’assessore alla Cultura, Antonella Tartaglia Polcini, dialogheranno con l’autrice Maria Cristina Donnarumma e Francesco Morante.

Martedì 28, inoltre, Laura Imai Messina incontrerà gli studenti lettori del liceo classico Pietro Giannone di Benevento in due turni successivi, dalle 9:30 alle 13:30, nella Sala dell’antico teatro di Palazzo Paolo V.

Laura Imai Messina

Nata a Roma, a ventitrè anni si è trasferita a Tōkyō, dove ha conseguito un dottorato in Letteratura. Attualmente insegna italiano presso alcune tra le piú prestigiose università della capitale giapponese. È autrice di romanzi, saggi e storie per ragazzi. Nel 2020 è uscito Quel che affidiamo al vento (Piemme), caso editoriale tradotto in oltre venti lingue. Sempre per Piemme, è uscito nel 2022 il romanzo L’isola dei battiti del cuore. Per Einaudi ha pubblicato Tokyo tutto l’anno. Viaggio sentimentale nella grande metropoli (2020 e 2022), Le vite nascoste dei colori (2021 e 2022), Il Giappone a colori (2023 e 2024) e Tutti gli indirizzi perduti (2024). Collabora con numerosi inserti culturali italiani, e con la radio-televisione giapponese NHK. Vive tra Kamakura e Tokyo con il marito Ryosuke e i figli, Claudio Sosuke ed Emilio Kosuke. Il suo sito è www.lauraimaimessina.com.

“Tutti gli indirizzi perduti” (Giulio Enaudi Editore  2024)

C’è una piccola isola, nel mare interno di Seto, che ha la forma di un’elica e non piú di centocinquanta abitanti. Proprio lí, nell’ufficio postale di Awashima, vengono conservate tutte le lettere spedite a un destinatario irraggiungibile: un amore perduto eppure ancora presente, la ragazza che leggeva Kawabata su un autobus a Roma, l’inventore del fon, il giocattolo preferito d’infanzia, il primo bacio che tarda ad arrivare. Come messaggi in bottiglia, sono parole lasciate andare alla deriva che non aspettano una risposta. Perché scrivere può curare, tenere compagnia, aiutarci a decifrare il mondo, o la nostra stessa anima. «Tutto il senso dello scrivere queste lettere è, precisamente, scriverle».

Un romanzo felice, pieno d’incanto, sulla potenza della scrittura e sulla meraviglia che può nascere dalla fiducia nelle relazioni, anche quelle con gli sconosciuti.