Serie C, Turris: Primicile e l’allenatore Imbimbo lasciano i corallini
CalcioNon solo Taranto: anche in casa Turris la situazione continua a essere particolarmente critica.
Nella giornata di ieri, infatti, hanno lasciato i corallini sia Primicile, ormai ex direttore sportivo e figura che avrebbe dovuto rappresentare la nuova gestione tecnica annunciata da Capriola a inizio anno ma mai realmente operativa a causa del blocco del mercato in entrata, sia il tecnico Imbimbo, che aveva allenato la squadra nelle ultime settimane nonostante non fosse sotto contratto.
“Quando l’attuale proprietà mi ha chiesto un supporto sul piano tecnico, nel tentativo di osare un’impresa disperata sul campo, ho risposto “presente” perché tifo Turris. Perché questa Turris è anche un po’ una mia creatura e non volevo rassegnarmi all’idea che tutto quanto costruito negli ultimi anni andasse in fumo. A distanza di una ventina di giorni, però, devo purtroppo fermarmi e farmi da parte. Non ho nessun ruolo ufficiale ma è doveroso chiarire la mia posizione ed i motivi che mi hanno portato a determinate scelte, anche perché ne sono state dette tante di cose. Il mio coinvolgimento è stato voluto dalla dirigenza in chiave mercato e sarebbe potuto tornare utile anche in prospettiva futura. Attendevo perciò lo sblocco del mercato per intervenire sull’organico, per liberare i calciatori che (anche per comprensibili ragioni) non se la sentivano più di proseguire, in modo da portare a Torre del Greco elementi (tutte trattative concrete e avanzate) che potessero quanto meno consentirci di proseguire dignitosamente la stagione.
E se devo dirla tutta, io inizialmente, prima di scoprire e mettere a fuoco tante cose, credevo anche nella folle impresa di agganciare i playout. Ma ho dovuto ricredermi. Il mercato è e resta bloccato, e la situazione in generale è disperata. A meno di clamorosi ribaltoni arriverà un’altra pesante penalizzazione che renderà ancora più drammatica la classifica ma, per quanto possa sembrare paradossale, l’aspetto sportivo non è quello messo peggio. Le criticità gestionali sono spaventose e l’inerzia della dirigenza complica tutto. Onestamente non immaginavo di trovare una situazione del genere. A dirla tutta, non credo neanche ci siano le condizioni per terminare la stagione, tenuto conto della prossima scadenza del 16 febbraio. Per questo la cosa più giusta è fermarmi. Andare avanti non porterebbe da nessuna parte. Ho voluto attendere il derby con la Casertana ma la decisione era inevitabile. Torre e la Turris non meritano tutto questo“, ha affermato Primicile.
“Ieri mattina ho salutato la squadra definitivamente. Purtroppo, non ci sono state sorprese positive. Se non c’è possibilità di intervenire sul mercato, il mio contributo diventa inutile. Ero stato chiamato a fine dicembre con l’idea di dare un supporto e mi era stato garantito che ci sarebbero state soluzioni per intervenire sul mercato di riparazione. Quando ti trovi con una rosa ridotta all’osso, composta da dieci, undici elementi, di cui alcuni ragazzini, vai in grande difficoltà… Erano state fornite garanzie a me e a Rosario Primicile, ma poi ho capito che qualcuno si è tirato indietro. Rosario è stato lasciato solo, nonostante si sia prodigato moltissimo per la causa, e di riflesso questa situazione ha colpito anche me. Io, come allenatore, sono abituato a lavorare con disciplina, a entrare nella testa dei giocatori, ma per fare questo devi poter garantire loro le condizioni giuste. Senza mercato non puoi costruire nulla e così la mia presenza è diventata superflua.
Quando ho accettato, era stato prospettato un percorso in cui si sarebbe tentata la salvezza, seppur consapevoli delle difficoltà. Non avrei mai accettato un discorso che prevedeva esclusivamente una ‘morte dolce’. La squadra, dal canto suo, si è dimostrata disponibile. Ho trovato ragazzi che, fino a pochi giorni fa, sembravano disposti a lottare, ma è normale che il morale possa cambiare in una situazione come questa. Non considero questo un abbandono, ma una presa di coscienza. Io, ad oggi, non sono nemmeno un tesserato della Turris. È una situazione strana, difficile da spiegare. Non ho nulla contro Torre del Greco, una piazza con una grande tradizione e tifosi che meritano il massimo rispetto. Con Rosario ci siamo lasciati con amarezza, entrambi delusi da come sono andate le cose. Aveva grandi energie e ambizioni per risollevare questo ambiente, gli auguro il meglio per il futuro. Della proprietà, invece, posso dire poco, non avendo avuti rapporti diretti con la stessa…”, le parole invece di Imbimbo, riportate da TuttoTurris.
Foto: Profilo Facebook S.S. Turris Calcio 1944