Benevento, che vuoi fare da “grande”? Urge chiarezza
Benevento CalcioCalcioConfusione. Potremmo sintetizzare con questa parola il momento del Benevento. I giallorossi di Auteri, infatti, dopo la pesante sconfitta rimediata con il Potenza, non vanno oltre il pari (2-2) in casa del Foggia.
Al di là del risultato, già di per sé non ottimale, è il modo in cui è maturato a far preoccupare. Perché se è vero che all’89’ la Strega era in vantaggio e stava quasi per portare a casa l’intera posta in palio, è altrettanto vero che la prestazione di Berra e compagni è stata in linea con le ultime uscite, segno di una involuzione, prima nel gioco e poi nei risultati, che ad oggi pare non trovare fine.
OBIETTIVI
Confusione dicevamo: così come quella che si percepisce sugli obiettivi della squadra giallorossa. Perché – ancora una volta – si parla di tutto e di niente. Prima di un progetto triennale propedeutico al ritorno in Serie B, poi si decide di dar vita – anche – a un progetto “giovani” e, infine, si dichiara che il secondo posto non basta, affermando implicitamente (e neppure tanto) che l’obiettivo è la promozione diretta.
Sì, ma come? Solo con i giovani o per meglio capirci: si vuole andare in Serie B ma solo se ci si riesce con i giovani? Oppure l’obiettivo principale è la promozione diretta?
E’ chiaro come sia necessario far chiarezza e solo la società può farla.
AUTERI
Chiarezza che gioverebbe anche al tecnico giallorosso, Gaetano Auteri, che si è ritrovato nel mirino di stampa e critica. Ovviamente anche per sue responsabilità. Sta di fatto, però, che se giudicassimo solo i risultati ottenuti in base alle premesse iniziali allora non si potrebbe dire granché all’allenatore siciliano. Il perché è semplice: basterebbe ricordare le parole del presidente Vigorito al termine della scorsa stagione quando ci si interrogava sul futuro della guida tecnica. “Se Auteri sposa il nostro progetto (di giovani ndr), allora sarà ancora il nostro allenatore”, le parole del massimo dirigente sannita.
E’ chiaro, quindi, che il tecnico stia seguendo la linea programmatica della società che gli “impone” di valorizzare i giovani presenti in rosa. E non sempre questo permette anche di vincere le partite perché i giovani – anche quando bravi come diversi di quelli che sono al Benevento – hanno bisogno di tempo e soprattutto di sbagliare. E, piaccia o meno, la classifica ne risente.
Ciò, sia chiaro, non esonera dalle proprie responsabilità il tecnico giallorosso. Così come vi erano suoi meriti quando il Benevento vinceva e convinceva, allo stesso modo oggi ha le sue “colpe” in questa evidente involuzione della formazione sannita. Il punto è capire se gli verrà dato tempo e se sarà capace di ritrovare il bandolo della matassa affinché il Benevento possa provare a continuare a dire la sua al vertice della classifica.
Perché, inutile negarlo, gli ultimi risultati negativi e la perdita della vetta della classifica hanno insinuato dei dubbi in seno alla dirigenza e la panchina del trainer siciliano non è più salda come un tempo.
MERCATO
A dissipare qualche dubbio, circa il progetto o comunque l’obiettivo finale, poteva essere – quantomeno indirettamente – il mercato di gennaio. Appurato come la rosa, sicuramente di valore e con all’interno anche giovani di qualità, avesse necessità di essere arricchita aggiungendo esperienza in alcuni reparti e caratteristiche di cui è priva in altri (leggasi attacco), se l’obiettivo primario è quello del ritorno in cadetteria dalla porta principale, probabilmente sarebbe stato opportuno intervenire in tempi non sospetti.
Oggi, giunti, al 27 gennaio, il Benevento registra zero operazioni in entrata. A parte qualche flebile voce di interessamenti per questo o quel calciatore. Un vero peccato, ricordando la classifica di qualche settimana fa perché, evidentemente, puntellando la rosa dove ve n’è necessità, la squadra avrebbe potuto godere di energie nuove e fresche che sicuramente le sarebbero tornate utili in questo momento di difficoltà.
Detto ciò, nulla è perduto, sia in termini di classifica che di mercato, visto che la finestra invernale chiude il 3 febbraio. Certo, ripetiamo, sarebbe stato il caso di mettere a disposizione dello staff tecnico da subito gli elementi scelti (sempre che si intendesse e/o si intenda operare) ma il tempo per recuperare in extremis c’è ancora.