Maxi frode fiscale, 37 campani coinvolti: c’è anche un sannita

Maxi frode fiscale, 37 campani coinvolti: c’è anche un sannita

CronacaItalia

Un’imponente inchiesta della procura di Reggio Emilia ha portato alla luce un presunto sistema di frode fiscale da oltre 100 milioni di euro, coinvolgendo 37 cittadini campani e un totale di 179 persone in tutta Italia. Al centro dell’indagine, denominata “Ombromanto”, ci sarebbero circa 400 aziende, tra reali e fittizie, utilizzate per orchestrare il complesso meccanismo fraudolento.

La Guardia di Finanza di Reggio Emilia ha eseguito perquisizioni e sequestri nei confronti di 87 persone fisiche e 4 società, coprendo un vasto raggio geografico che comprende Reggio Emilia, Bologna, Milano, Roma, Napoli e molte altre città. Secondo gli inquirenti, gli indagati avrebbero partecipato a un’organizzazione criminale con base in Emilia Romagna, specializzata nella creazione di false fatturazioni e nella compensazione indebita di crediti fiscali per un importo di quasi 104 milioni di euro.

Durante la conferenza stampa, il procuratore capo Calogero Gaetano Paci ha sottolineato il ruolo di 22 professionisti tra notai e commercialisti, accusati di aver convalidato operazioni finanziarie irregolari, mentre almeno 12 persone, prive di qualifiche, avrebbero abusato di credenziali rubate per accedere ai portali fiscali.

In Campania, gli indagati sono distribuiti tra Napoli e diversi comuni della provincia, tra cui Marano, Giugliano e Ottaviano, oltre che in aree del casertano come San Marcellino, Lusciano e Trentola Ducenta ma anche del Beneventano: difatti, un altro soggetto risulta residente ad Amorosi, nel Sannio.