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Juventus Next Gen-Benevento 2-0, le pagelle dei giallorossi
Benevento CalcioCalcioIl Benevento perde 2-0 contro la Juventus Next Gen al Pozzo-La Marmora di Biella, nel lunch-match valido per la ventiseiesima giornata della Serie C 2024-25, la settima del girone di ritorno.
La Strega del neo-Mister Pazienza fa registrare la quinta gara consecutiva senza successi, tornando a perdere dopo due pareggi. I giallorossi restano dunque quarti in classifica a pari merito con l’Avellino terzo con 46 punti; primi Monopoli e Cerignola a quota 48, che in caso di successo potrebbero balzare a +5.
Nonostante un inizio incoraggiante e tutto sommato positivo, con le occasioni sciupate da Lanini all’ottavo minuto in contropiede (palla respinta da Daffara poco da posizione favorevole dopo una bell’azione personale) e Pinato al quarto d’ora (tap-in murato nell’area piccola da Scaglia), i giallorossi crollano al 19esimo. Al termine di uno scambio micidiale al limite dell’area tra l’ex Guerra e Adzic, il Capitano bianconero lascia partire un mezz’esterno destro che non lascia scampo a Nunziante (forse non posizionato ottimamente) e porta in vantaggio i suoi. La Strega, costretta a sostituire gli infortunati Capellini e Ferrara, prova a reagire lamentando anche una trattenuta in area di Gil Puche su Perlingieri poco prima della mezz’ora. Il pari però non arriva e al 43esimo raddoppia la Juventus Next Gen: perla su punizione di Adzic, nulla può Nunziante. Nella ripresa la compagine sannita torna in campo maggiormente aggressiva, ma non riesce a imbastire una reazione degna di nota, che sia concreta ed efficace. All’ora di gioco Lanini calcia alto da posizione favorevole, Pazienza finisce le sostituzioni a 20′ dal 90esimo e il Benevento comincia a creare. Al 72esimo Acampora fa partire un mancino potente e preciso dalla distanza, ma Daffara vola in angolo; tre minuti dopo Simonetti s’inserisce bene in area piccola, ma non trova l’impatto con la sfera. Le speranze sembrano quindi svanire con il passare dei minuti, ancor di più dopo l’espulsione di Capitan Berra per doppia ammonizione all’85esimo. Allo scoccare del 90esimo i giallorossi avrebbero l’occasione di segnare quantomeno il gol della bandiera, ma Daffara è miracoloso sul colpo di testa a botta sicura di Simonetti da due passi.
Nunziante 5: Confermato tra i pali anche dal nuovo allenatore, il classe 2007 risponde presente sul primo affondo di Pietrelli ma è molto probabilmente non ben posizionato in occasione del gol di Guerra, in cui rimane praticamente immobile. Poco o nulla può sulla perla di Adzic su punizione. Attento nel finale.
Oukhadda 4,5: Che nelle ultime settimane non stesse benissimo era stato reso noto, espressamente o per scelte, già da Mister Auteri. Se contro il Monopoli aveva disputato una prova tutto sommato sufficiente, a Biella ha macinato come sempre kilometri ma ha anche sbagliato tanto, dalla misura dei cross ai tiri alti. Dal 1’s.t. Veltri 6-: Subentra all’intervallo e ha il compito di spingere sulla corsia destra, fattibile alla luce dell’abbassamento del baricentro bianconero. Accompagna qualche buona discesa offensiva, con qualche cross preciso, e nel finale colpisce una bella palla di testa su corner. In queste condizioni troverà spazio.
Berra 4: Il Capitano del Benevento delude della trasferta in Piemonte e mostra la fragilità caratteriale della Strega, soprattutto dopo le parole di lunedì scorso al Vigorito nel post Monopoli. Spesso in ritardo e protagonista di battibecchi con Afena-Gyan, si fa espellere per doppio giallo con un intervento evitabile.
Capellini 5,5: Per quel poco che si è visto, l’ex di giornata non era nelle migliori condizioni. Prima la difficoltà nel controllare un paio di palloni, poi subito l’infortunio che ha sicuramente inciso sul “leggero” contrasto in occasione del primo gol bianconero (anche se a dir la verità era Berra a marcare Adzic). Dal 20’p.t. Tosca 5,5: Dopo un ingresso inaspettato, ci mette un pochino ad ambientarsi ma con il passare dei minuti acquista solidità ed efficacia. Si fa vedere in occasione dei calci d’angolo, provando a servire i compagni (Oukhadda nel primo tempo, Simonetti nel finale). Nella ripresa non corre alcun pericolo.
Ferrara S.V.: A differenza di Capellini, nonostante il minutaggio sia stato praticamente lo stesso, non ha in alcun modo la possibilità di mettersi in mostra. Fermato da un infortunio al quarto d’ora di gara, la Strega prende gol in inferiorità numerica per la sua assenza: torna in campo giusto per essere sostituito. Dal 20’p.t. Viscardi 6: Entra bene in campo, a freddo, rispondendo presente e spingendo fin da subito sulla corsia mancina. La rete del 2-0 taglia le gambe a tutta la squadra, anche psicologicamente, ma nella ripresa si propone con continuità e convinzione sull’out, andando al cross e creando situazioni pericolose.
Pinato 5: Tornato titolare dopo aver scontato le due giornate di squalifica rimediate per l’espulsione a Potenza, viene schierato subito dal 1′ dal nuovo allenatore. Prima lancia Lanini in profondità all’ottavo, poi il 10 gli ricambia il favore ma in tap-in colpisce in pieno Scaglia. Si eclissa, poi, con il passare dei minuti. Dall’8’s.t. Acampora 6: Il migliore tra i subentrati del Benevento per pericolosità, non ce ne vogliano Viscardi e Veltri. Dopo qualche minuto di adattamento, prima serve una bella palla a Lanini (alta) e poi si mette in proprio impegnando Daffara con una conclusione da fuori che meritava di certo miglior sorte.
Prisco 5: Confermato dal 1′ anche dalla nuova guida tecnica, vuoi per un Talia non in condizione e vuoi (forse soprattutto?) per un Viviani squalificato, fatica a imporsi come spesso accade in trasferta e non riesce a disegnare alcuna trama. Non bilancia neanche con la determinazione che lo caratterizzava.
Simonetti 4,5: Si era vociferato che Pazienza lo avrebbe potuto riportare nei tre di centrocampo e così è stato. Gli si deve riconoscere l’impegno continuo e la capacità d’inserimento, ma mette lo zampino nei due gol bianconeri (è in ritardo su Guerra, commette il fallo del 2-0) e fallisce di testa al 90esimo da un metro.
Lamesta 5: Largo a destra nel tridente offensivo, in teoria sarebbe dovuto cambiare poco rispetto al 4-2-3-1 in cui lo avevamo visto impiegato in questa stagione. Il suo rendimento, però, si conferma in continuo calo. Nel primo tempo sbaglia praticamente tutto, nella ripresa crea qualcosa in più ed è meno solista.
Perlingieri 5: Tornato titolare dopo la panchina iniziale contro il Monopoli, non riesce affatto a incidere. E’ un attaccante di manovra, lo ha affermato anche Pazienza, ma risulta lento e macchinoso e fatica a farsi vedere in area. Lamenta una trattenuta da Gil Puche nei primi 45′, nella ripresa il suo destro a giro va fuori. Dal 25’s.t. Manconi 5,5: Subentrato dopo un po’ di riposo in panchina, complice anche un 4-3-3 che potrebbe vederlo meno impiegato, entra con un piglio sufficiente e riesce anche a crearsi qualche buona occasione. Fatica, però, ad essere lucido nei momenti cruciali e quindi decisivo ai fini del risultato.
Lanini 5,5: Schierato dal 1′ largo a sinistra, si mette in mostra con buoni inserimenti e spunti fin dai primi minuti. Impegna Daffara all’ottavo e poi prova la girata poco dopo. Serve Pinato, che spreca in tap-in. Poi scompare dalla partita, ricomparendo all’ora di gioco con un destro alto da buona posizione e nel finale.
Pazienza 5,5: Il “suo” Benevento, che dopo pochi giorni non può essere ancora definito “suo”, non sa più vincere. La Strega infatti, con la sconfitta odierna, ha portato a cinque la striscia di gare senza successi. Quella contro la Juventus Next Gen sarebbe potuta essere la partita ideale per cambiare rotta, per iniziare al meglio la nuova guida tecnica scelta della società. Ma così non è stato e, per l’ennesima volta, i giallorossi falliscono l’occasione per poter quanto meno avvicinarsi alle prime della classe e sfruttare la sconfitta dell’Avellino. Nulla di tutto questo, perché il Benevento viene affondato nel primo tempo dai gol di Guerra e Adzic e, pur reagendo soprattutto nella ripresa, non segna. Insomma, al Pozzo-La Marmora di Biella vengono sottolineate ancora una volta (se ce ne fosse bisogno) le lacune difensive e la sterilità offensiva. Tutti aspetti su cui il tecnico di San Severo, apparso motivato e determinato nel cambiare la rotta di questo 2025, dovrà lavorare fin da subito, così come sul problema dell’atteggiamento (affermato con onestà e sincerità nel post-gara). All’allenatore pugliese non si può far altro che dire “buon lavoro“, augurandoci che i frutti arrivino il prima possibile, mentre qualche cosa si potrebbe domandare alla società, dall’immobilismo sul mercato alla luce dell’ennesima prestazione (anche dei singoli) al di sotto delle aspettative all’obiettivo stagionale della Strega.
Foto: Screen Sky Sport