Cristicchi e quell’episodio legato a Benevento: “Quei ragazzi mi diedero una lezione”

Cristicchi e quell’episodio legato a Benevento: “Quei ragazzi mi diedero una lezione”

AttualitàDall'Italia

Simone Cristicchi, che in questi giorni sta conquistando ed emozionando il pubblico italiano con la sua “Quando sarai piccola” presentata alla 75esima edizione del Festival di Sanremo, qualche giorno fa ha ricordato un aneddoto della tappa beneventana di un suo spettacolo teatrale nel corso di un evento a Milano.

Il vincitore della kermesse sanremese nel 2007 con il brano “Ti regalerò una rosa“, tra i favoriti anche per l’edizione di quest’anno con una canzone ispirata alla storia di sua madre e alla sua battaglia contro l’Alzheimer, ha raccontato del rapporto dei giovani con il teatro, parlando dell’episodio che lo ha visto protagonista al Teatro Vittorio Emanuele di Benevento con degli studenti.

Sono in questo teatro a Benevento, faccio lo spettacolo al teatro Vittorio Emanuele: 900 studenti, di mattina, erano stati deportati per vedere questo mio spettacolo a teatro“, ricorda il cantautore romano. “Arrivo a questo teatro e loro sono scatenati, sembra la guerra del Vietnam. Si lanciano cartoccetti, si sputano addosso, si urlano contro. Un casino devastante. Faccio per andarmene via, dico che non riuscirò mai a intrattenere questi ragazzi“.

In quel momento si abbassano le luci, silenzio assoluto. Penso: “Ma che se ne sono andati?”. E invece no, sono ancora tutti qui questi 900 studenti. Comincia lo spettacolo: 20 minuti di monologo, 30 minuti. Dopo 40 minuti comincio a vedere delle luci che si accendono nelle prime file. Delle lucine che illuminano i volti delle prime persone in prima fila. ‘Dentro di me mentre recito penso: “Non sono riuscito a intrattenerli, non sono riuscito a conquistare la loro fiducia‘”.

Finisco lo spettacolo, torno a casa. Il giorno dopo mi arriva una mail nella mia casella di posta elettronica, c’era scritto: ‘Gentile Signor Cristicchi, siamo gli alunni della scuola superiore di Benevento. Abbiamo visto il suo spettacolo ieri mattina, volevamo ringraziarla perché ci siamo emozionati e abbiamo ascoltato una storia che non conoscevamo. Volevamo scusarci per quelle persone che durante lo spettacolo controllavano continuamente il loro cellulare: erano i nostri professori’“.

Foto: Fotogramma/IPA