Benevento-Messina 0-0, le pagelle dei giallorossi

Benevento-Messina 0-0, le pagelle dei giallorossi

Benevento CalcioCalcio

Il Benevento pareggia 0-0 contro il Messina al Vigorito, nel match del sabato alle 15:00 valido per la ventisettesima giornata della Serie C 2024-25, l’ottava del girone di ritorno.

La Strega del neo-Mister Pazienza, all’esordio davanti al suo nuovo pubblico, fa registrare la sesta gara consecutiva senza successi, tornando a fare punti dopo la sconfitta dell’ultimo turno. I giallorossi sono ora momentaneamente terzi in classifica a +1 sull’Avellino e -1 dal Monopoli (oltre che a -4 dal Cerignola capolista), ma tutte queste squadre saranno impegnate domani.

Nel giorno del 12esimo anniversario del compianto Imbriani, omaggiato dalla Curva Sud, i padroni di casa provano a fare la partita fin dai primi minuti. La prima conclusione, però, è di fattura ospite: mancino dal limite di Garofalo al 13esimo, Nunziante si distende e respinge. La prima vera grande occasione arriva al 38esimo ed è in favore dei sanniti: Simonetti imbuca in modo perfetto per Manconi che, tutto solo davanti a Krapikas, calcia malissimo col mancino; si lamenta Talia, appostato sul secondo palo e pronto al tap-in. Nella ripresa la Strega sembra dare l’impressione di essere entrata in campo con un piglio diverso ma, dopo le prime fiammate che non sbloccano il risultato, i ritmi e le occasioni calano di nuovo. Anche i Peloritani provano a farsi vedere in avanti, impegnando raramente Nunziante. La seconda grande occasione per il Benevento arriva al 78esimo: cross basso di Starita che attraversa tutta l’area di rigore, Simonetti manca clamorosamente l’appuntamento con la sfera sul secondo palo. Poco accade nel finale, con un gioco molto spezzettato.

Nunziante 6: Pronti e via, al quarto d’ora si distende bene sulla conclusione insidiosa di Garofalo. Nella ripresa viene chiamato maggiormente in causa dagli attacchi avversari, ma risponde presente anche in uscita bassa. Qualche brivido, invece, sulla punizione di Petrucci, prima che l’arbitro fermasse il gioco.

Veltri 5,5: Schierato titolare sulla corsia destra alla luce dell’indisponibilità di Oukhadda, comincia bene ma successivamente comincia a non dare più sicurezze. Qualche affondo offensivo e, soprattutto nel secondo tempo, qualche cross verso l’area che però termina comodamente tra le braccia di Kaprikas.

Capellini 6: Il Capitano di giornata del Benevento (Berra era stato appiedato dal Giudice Sportivo), il centrale scuola Juventus guida la retroguardia giallorossa senza particolari difficoltà né rischi. Attento su Costantino prima e De Sena poi, prova anche a manovrare la sfera anche se non sempre con precisione.

Tosca 6: Scelto per sostituire lo squalificato Berra, anche alla luce delle altre lacune difensive, gestisce bene i due centravanti dei Peloritani senza rischiare praticamente nulla. Non è pulito e ordinato come Capellini, ma la sua foga e carica agonistica consentono di dare solidità alla retroguardia sannita.

Viscardi 5,5: Anche lui schierato dal 1′ a causa dell’infortunio di Ferrara e per il buon ingresso a Biella della settimana scorsa, fatica a contenere gli affondi di Vicario e infatti rischia anche l’espulsione al quarto d’ora della ripresa. Dialoga bene con Acampora, offrendo qualche spunto offensivo interessante.

Talia 5,5: Tornato in campo dopo un mese e dieci giorni, giorno dell’ultimo successo della Strega, il classe 2003 fa capire subito perché la sua assenza in casa giallorossa si è sentita, e non poco. La condizione fisica non è delle migliori e si vede, ma arriva qualche inserimento e il suo livello di agonismo è notevole.

Viviani 5: Schierato dal 1′ al posto di Prisco (non al meglio) in cabina di regia, dopo aver saltato l’ultima gara per squalifica, il centrocampista bresciano fatica a dirigere la squadra e commette qualche errore di troppo in fase d’impostazione e di scelta. Risulta essere privo di idee, nonostante qualche buon recupero. Dal 36’s.t. Borello S.V.: Chiamato a giocare ancora nel ruolo di mezz’ala, nonostante il cambio in panchina, l’ex Monopoli prova a farsi notare su qualche calcio da fermo ma non riesce a determinare l’esito della gara, pur disputando un quarto d’ora tutto sommato sufficiente.

Acampora 5,5: Tornato titolare dopo il positivo ingresso in campo a Biella, fatica a destreggiarsi come mezz’ala. Gestisce bene la sfera e alza il proprio baricentro fino alla trequarti, sfruttando anche la duttilità di Simonetti. Alcuni inserimenti degli di nota, soprattutto a inizio ripresa, che però non trovano fortuna. Dal 23’s.t. Lamesta 5: Tenuto a riposo dopo le recenti prestazioni al di sotto delle aspettative, nonostante il ritorno al 4-3-3, l’ex Rimini in venti minuti più recupero non riesce a far cambiare idea sul proprio conto, anzi. Nel recupero, soprattutto, è il più confuso dei suoi e regala diversi palloni agli avversari.

Simonetti 5: Posizionato nell’insolito ruolo di trequartista puro, svaria su tutto il fronte offensivo e scambia spesso la posizione con Acampora creando confusione. Duttile, certo, ma anche impreciso in alcune scelte e situazioni. Clamoroso il mancato tap-in nel secondo tempo sull’assist perfetto di Starita.

Manconi 4,5: La palma di peggiore in campo, purtroppo, va all’ex attaccante del Modena. Un giocatore completamente diverso da quello mostrato a inizio stagione e, se possibile, anche da quello delle ultime deludenti prestazioni. Sbaglia tutto al 38esimo, non scegliendo tra assist e tiro: per il resto è evanescente. Dal 41’s.t. Perlingieri S.V.: Lasciato in panchina per favorire il cambio-modulo, il numero 33 giallorosso ha a disposizioni pochissimi minuti per provare a incidere. Un paio di palloni toccati, due conclusioni in porta che però non hanno fortuna.

Lanini 5: Confermato dal 1′, lui che reclamava spazio all’ex tecnico Auteri, non riesce quasi mai a farsi vedere pericolosamente in zona offensiva. Una conclusione, alta, direttamente su punizione. Tanta corsa e tanti movimenti, ma a vuoto: non servito dai compagni, è spesso costretto ad arretrare il proprio baricentro. Dal 23’s.t. Starita 6: Il migliore dei subentrati, senza ombra di dubbio. Scende in campo, come spesso gli capita (anche se da un po’ non accadeva più), con la voglia di spaccare il mondo e offre un bell’assist a Simonetti al 78esimo. Nel finale prova anche a sfruttare un cross di Borello sugli sviluppi di un corner, alto.

Pazienza 5: Il “suo” Benevento non sa più vincere: quello odierno è il quarto pareggio nelle ultime sei gare e, nonostante il cambio in panchina, in campo non è cambiato poco o nulla. Se contro la Juventus Next Gen una prestazione per nulla esaltante e caratterizzata da tanti errori era stata giustificata per i pochi giorni di lavoro a disposizione, oggi all’esordio casalingo davanti al proprio pubblico ci si aspettava qualcosa di più. Il Messina arrivava da un momento positivo, è vero, ma era un avversario più che abbordabile anche per questa Strega. Al Vigorito i giallorossi si sono presentati con un nuovo abito, alla luce anche di diverse defezioni, ma la sostanza non è cambiata. La tanto attesa scossa, ancor di più dopo una settimana di ritiro “conoscitivo” e le parole espresse dal tecnico pugliese in conferenza stampa al fianco del Presidente Vigorito e del D.T. Carli, non è arrivata. Ora all’orizzonte, dopo il silenzio stampa, c’è sì un ritiro, ma “punitivo”: la necessità è, quantomeno, ottenere il miglior piazzamento possibile in ottica play-off. Domani le concorrenti per la promozione diretta potrebbero allontanarsi ancora di più, mentre dopodomani la sentenza riguardante il futuro di Turris e soprattutto Taranto potrebbero mutare nuovamente la classifica a danno del Benevento.

Foto: Screen YouTube Lega Pro