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Brunello Canessa incanta Benevento: il fascino della Taverna Caprese rivive al Teatro Comunale (FOTO)
AttualitàBenevento CittàNella serata di sabato 1 Marzo, negli affascinanti ed intriganti spazi del Teatro “Vittorio Emanuele” di Benevento, Brunello Canessa è riuscito a portare, nella nostra città, l’aria salmastra, il sound popolare e artistico delle Antiche Taverne Capresi, un’atmosfera intrigante e gioiosa che ha immediatamente coinvolto i presenti che, presi dai ricordi di pezzi famosi della nostra storia musicale napoletana e dal virtuosismo dei musicisti, hanno spesso accompagnato l’artista nell’esecuzione dei brani.
La Storia in Musica della Taverna Caprese è rientrata nel programma dei “Concerti di Casa Rummo”, spettacoli fortemente voluti da Cosimo Rummo, presidente ed amministratore delegato dell’omonimo Pastificio, nonché nella rassegna di Benevento Città Spettacolo.
Accolto da un caloroso applauso, Canessa, chitarrista, cantautore, arrangiatore, interprete e produttore, ha dato il via al suo spettacolo con brani come “O Guarracino”, l’ammiccante brano “La donna al volante”, “E allora?” fino al brano “Cosimo Pellecchia”.
Ricordiamo che Canessa iniziò a Capri la sua carriera giovanissimo, sotto l’ala protettiva dei fratelli Lembo e soprattutto dell’amico Guido Lembo, musicisti che lo avevano assunto, appena sedicenne, come quarto chitarrista.
Ispirato dalle musiche di un non napoletano come Domenico Modugno e da artisti partenopei come Renato Carosone, Roberto Murolo, Edoardo Bennato e tanti altri, Canessa ha anche rielaborato alcune poesie di Titina De Filippo creando uno dei suoi lavori più importanti come “Io, uno dei tre”, compilation poi interpretata da artisti come Lina Sastri, Eugenio Bennato, Leopoldo Mastelloni e cantanti lirici come Giuseppe Sabbatini, Cecilia Gasdia ed altri.
Nel presentare i pezzi musicali del suo repertorio, Canessa ha tenuto a precisare che i brani , come molti altri della tradizione napoletana, sono stati costruiti con musiche accattivanti, ma sono fatti con testi che sono vere poesie della vita quotidiana e popolare, spaccati di emozioni, suggestioni e quasi uno “strizzare l’occhio” a pensieri intimi e spesso nascosti.
La sua musica, nella serata, ha ridato vivacità all’atmosfera magica delle piccole taverne di una Capri del Dopoguerra, gli anni 70 del novecento quando la Costiera e l’isola attiravano il jet set internazionale e le sue strade e la sua musica coinvolgevano il mondo di attori e imprenditori famosi.
Il concerto nato dunque da un mix di Taverna Caprese antica e moderna, ha consentito allo spettacolo dell’Orchestra del Mare di dare vita ad una serata divertente fatta di suonate e canzoni dal vivo, momento tutto da cantare e, potendo, anche ballare.
Hanno poi raggiunto l’artista sul palco gli altri membri dell’Orchestra del Mare, a partire da Francesco De Laurentis al violino e, a seguire, le voci di Rosanna Cuomo e Milena Setola. Subito dopo sono entrati in scena anche Andrea Caiazzo – tastiere-, Ivan Cavaliere -basso – , Massimo Giovenco -batteria-, Giuseppe Mellone –chitarra-.
Con l’alternarsi delle voci delle due soliste, accompagnate dall’Orchestra, sono stati eseguiti poi brani famosi e popolari come: “Era de maggio”, “Passione Dom”, “Tu si ‘na cosa grande”, “Chella llà”, “Funiculì funiculà”, “Luna rossa”, ed a seguire, fra le altre “ Tu vuò fa l’americano”.
Il pubblico preso dalle musiche e dai testi conosciuti ed amati, sollecitati alla partecipazione da Canessa che è sceso tra il pubblico per intonare insieme i brani a seguire, ha condiviso con gli artisti altre melodie famose come “A sonnambula”, “Comme facette mammeta”, “O Sarracino”, “Ninì Tirabusciò”, fino ai brani “ E Mò e Mò” e “A città e Pulicenella”.
Serata dunque di grande musica napoletana, ma soprattutto di melodie famose che hanno vinto ogni tentativo di compostezza da parte del pubblico, coinvolto dalle musiche e dai testi delle canzoni presentate, ognuna capace di suscitare memorie ed emozioni personali, di donare la serenità di una serata in riva al mare di Capri, di far rivivere, alle persone più avanti negli anni, ma anche ai più giovani, ricordi di anni significativi della bella vita delle Antiche Taverne Capresi.
La serata si è poi conclusa con l’esecuzione appassionata dei brani “ Medley Carosone”, “Simme e Napule Paisà” e, in conclusione il grande classico “O surdato nnammurato”.
Un racconto in musica dunque delle atmosfere degli anni ’60- ’70 e successive, di un periodo che ha richiamato sulle isole del golfo di Napoli personaggi famosi e glamour, di un tempo di poesia sonora in una terra che ha prodotto grandi artisti e una filosofia di vita che è rimasta immortale, narrazione di cui Brunello Canessa, nella serata beneventana, si è fatto portavoce ed interprete di eccezione.
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