
Paura a Campoli, donna aggredita in pieno giorno da egiziano
CronacaProvinciaLa signora racconta la sua esperienza tra paura e minacce: “Aveva in mano un pezzo di metallo che agitava con fare minaccioso”.
Atto di aggressione nei confronti di una signora italiana da parte di un ragazzo egiziano che da poco tempo si era stabilito a Campoli del Monte Taburno.
La donna, che ha sporto denuncia presso la Caserma dei Carabinieri di Cautano, ci ha raccontato il esclusiva: “Ieri pomeriggio (lunedì 3 marzo, ndr) alle ore 16 mi trovavo davanti a casa ed ho sentito improvvisamente una persona alle mie spalle che parlava in arabo. Mi sono voltata ed ho visto un uomo dell’età apparente di circa 28 anni con in mano un pezzo di metallo che agitava con fare minaccioso. Gli ho intimalo di andare via dicendogli che era proprietà privata e doveva andare sulla strada pubblica, l’uomo continuava a gridare in arabo, si è avvicinato parlando con tono violento, quindi si è impossessato della chiave della mia cantina che era nella serratura: una chiave antica, quindi di grossa fattura. Immediatamente gli ho detto di restituirmi la chiave, cosa che lui non ha fatto. Quindi ho cercato di prendere la chiave ma lui mi ha spintonata facendomi cadere in una aiuola.
A questo punto è scappato anche perché , nell’urlare e chiedere aiuto, è immediatamente accorso il mio vicino di casa. A questo punto abbiamo chiamato i Carabinieri che si sono subito posti alla ricerca dell’uomo. In serata ho raccontato l’accaduto a mio figlio che, si è messo alla ricerca dell’uomo. Nel trovarlo abbiamo allertato nuovamente i Carabinieri che, tornando sul posto, hanno obbligato l’uomo a riconsegnarmi la chiave”.
Ma c’è stato un seguito a questa incresciosa vicenda che ancora una volta mette sul banco degli imputati la problematica dell’accoglienza senza regole e senza freni. La signora ci racconta ancora: “Il giorno seguente mi sono ritrovata a passare sotto quella che ho scoperto solo successivamente essere la sua dimora campolese e mi sono ancora una volta imbattuta nell’uomo. Nell’incrociarlo ho accelerato il passo sperando di arrivare velocemente in un luogo dove erano presenti altre persone. Nel vedermi l’uomo mi ha nuovamente minacciato e rincorso brandendo una bottiglia di vetro con il fondo rotto. Per fortuna sono riuscita a scappare”.
Quanto accaduto porta a galla un problema di convivenza che si registra soprattutto nel centro storico campolese dove la presenza di stranieri è molto forte. Nel giro di poco tempo, ci raccontano i residenti, questo è solo l’ennesima episodio di violenza e disordini compiuto.
Ritornando all’egiziano in questione, già nei giorni scorsi era stato l’artefice di un altro caso: dalla sua abitazione si era messo a lanciare pietre ed altri oggetti contundenti sui passanti che si recavano in chiesa, in un luogo dove spesso sono presenti i bambini che frequentano le attività di oratorio.