
Parco del Matese: incontro cruciale con Caputo su Piano Pascolo e selecontrollo dei cinghiali
PoliticaDialogo tra istituzioni per la gestione delle risorse naturali.
Discussi temi fondamentali per la gestione del Parco Regionale del Matese, con focus sul controllo della fauna selvatica e sulla gestione dei pascoli. Caputo e Navarra a confronto per tutelare territorio e agricoltura
Un incontro che ha sollevato importanti riflessioni sulla gestione del Parco Regionale del Matese e sulle problematiche legate alla tutela del suo delicato ecosistema. Presso gli uffici regionali della Campania, l’assessore all’Agricoltura Nicola Caputo ha ricevuto Agostino Navarra, presidente del Parco, e Giuseppe Miselli, direttore di Coldiretti Caserta, per discutere di temi cruciali per il futuro della zona: il Piano Pascolo e il selecontrollo dei cinghiali.
“Abbiamo avuto un confronto proficuo sulle problematiche legate alla gestione dell’Ente Parco, con particolare attenzione al pascolo e al selecontrollo della fauna selvatica”, ha dichiarato l’assessore Caputo. Le questioni sollevate nel corso della discussione sono molteplici e riguardano tanto la protezione della biodiversità quanto la necessità di garantire un equilibrio tra l’ambiente naturale e le attività agricole. Il Parco del Matese, con i suoi vasti pascoli e i suoi habitat naturali, è un terreno fertile per questi dibattiti, che coinvolgono direttamente agricoltori e ambientalisti.
Un tema particolarmente sentito riguarda il selettivo prelievo dei cinghiali, una questione che, come ha sottolineato il presidente Navarra, necessita di un intervento tempestivo. “A breve dovremmo essere pronti con le autorizzazioni per i prelievi selettivi dei cinghiali. Si tratta di un’operazione essenziale per prevenire danni alle colture agricole e per mantenere il giusto equilibrio faunistico nel Parco”, ha affermato Navarra. Il problema del sovrappopolamento di cinghiali è ormai noto, con danni ingenti alle colture e rischi per la sicurezza stradale. Il prelievo selettivo, quindi, si configura come una necessaria strategia di controllo.
Accanto al problema del controllo della fauna selvatica, il piano di gestione del pascolo è al centro del dibattito. Il Parco ha avanzato proposte concrete per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli abbeveratoi, infrastrutture essenziali per garantire il benessere del bestiame che pascola nella zona. “Chiediamo un intervento dell’assessorato per supportare la movimentazione degli animali all’interno del Parco, un’operazione che richiede una pianificazione attenta e risorse adeguate”, ha aggiunto Navarra, sollevando l’importante questione delle necessità logistiche per le aziende agricole che operano nell’area protetta.
Il dibattito sul pascolo non è solo una questione agronomica, ma anche una sfida per la sostenibilità ambientale. I pascoli del Matese sono infatti un patrimonio naturale che deve essere tutelato senza compromettere le attività economiche tradizionali che da sempre caratterizzano la zona. L’obiettivo, come ha sottolineato Caputo, è quello di trovare soluzioni che possano coniugare la tutela ambientale con le esigenze economiche del territorio.
L’incontro ha aperto nuove prospettive di collaborazione tra il Parco, la Regione Campania e gli agricoltori locali, con l’impegno di affrontare al più presto le criticità sollevate. La necessità di risorse per la manutenzione delle infrastrutture e per il controllo della fauna selvatica è diventata ormai una priorità per garantire la sostenibilità a lungo termine del Parco e delle attività agricole.
In un momento storico in cui il territorio del Matese è sempre più al centro di iniziative di valorizzazione ambientale e turistica, la gestione efficace delle risorse naturali diventa fondamentale per il suo futuro. Le istituzioni regionali, insieme agli attori locali, sono chiamate a lavorare in sinergia per trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti, dal punto di vista ecologico, economico e sociale. La speranza è che il dialogo tra le parti possa dare vita a un piano di gestione integrato e sostenibile che consenta di preservare l’unicità del Matese, favorendo nel contempo lo sviluppo delle sue comunità.