
Dall’addio al ritorno in 33 giorni: Auteri e il Benevento, la storia infinita
Benevento CalcioCalcioSe c’è qualcuno che sa toccare le corde giuste e smuovere le acque torbide non può che essere un allenatore con una lunga esperienza, con una grande conoscenza e con un forte attaccamento a società e ambiente.
“E sono ancora qua, eh già” canta Vasco Rossi, ma lo stesso testo potrebbe benissimo essere cantato da Gaetano Auteri. Dalla prima storica promozione in Serie B del Benevento nel 2016 a un magnifico 2024, con record di punti nell’anno solare e un campionato che sembrava talmente nelle mani della Strega che si pensava potesse perderlo solamente per errori propri.
Poi un mese e mezzo di crisi e risultati non positivi inaspettato, l’immobilismo sul mercato (concordato con la società?) e l’esonero, nonostante la vetta fosse distante “soli” 2 punti. Era il 5 febbraio. Oggi, 33 giorni dopo, il tecnico siciliano è stato chiamato per tornare sulla panchina giallorossa: già sotto contratto (l’attuale legame è in scadenza a giugno), conosce benissimo la squadra e può riuscire a infondere una nuova linfa a giocatori e piazza per il rush-finale di stagione.
In classifica, però, i sanniti sono scivolati al quarto posto, a -14 dal Cerignola capolista e a -5 dal terzo posto (piazzamento utile in ottica play-off) attualmente occupato dal Monopoli. Ora, inoltre, ci si deve anche guardare alle spalle: il Crotone (prossimo avversario del Benevento mercoledì sera nel turno infrasettimanale) è a -1 ma con una gara in meno, il Potenza invece è a -2. E a breve dovrebbe arrivare anche l’esclusione della Turris, che muterebbe ancora la classifica.
“Dica 33“, è proprio il caso di commentare. Essendo ricca di consonanti e suoni dentali e vibranti, la parola “33” permette di produrre onde sonore che facilitano il lavoro del medico. Auteri infatti ritrova un gruppo più malato di quello che aveva lasciato, in stato agonizzante ormai da settimane e con una vittoria che manca da oltre due mesi (l’ultimo successo risale al 5 gennaio contro il Catania, proprio con l’allenatore siciliano alla guida).
I calciatori evidentemente da fine sono entrati in un loop negativo da cui sembra difficile se non addirittura impossibile uscire, ma se c’è qualcuno che sa toccare le corde giuste e smuovere le acque torbide non può che essere un allenatore con una lunga esperienza, con una grande conoscenza e con un forte attaccamento a società e ambiente.
Ma quale è ora l’obiettivo? Concludere la stagione nel migliore dei modi attualmente possibili e, perché no, magari giocarsi il tutto per tutto tramite i play-off, nonostante dopo il girone d’andata le aspettative fossero diventate notevolmente diverse. In che modo? Cercando di ritrovare quell’energia e quella fiducia che i giallorossi hanno completamente smarrito nel 2025: gli elementi della rosa, però, sono gli stessi d’inizio anno e, ora, torna a esserlo anche l’allenatore. Che è “ancora qua, eh già” e chissà mai che non conceda il “B“is.