Benevento, Auteri: “Se avessimo vinto non avremmo rubato nulla, non sono contento ma è un punto di partenza. Sul ritorno…”

Benevento, Auteri: “Se avessimo vinto non avremmo rubato nulla, non sono contento ma è un punto di partenza. Sul ritorno…”

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Il tecnico del Benevento ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine del turno infrasettimanale valido per la trentunesima giornata del girone C della Serie C 2024-25 contro il Crotone, terminata 1-1.

Mister Auteri si è detto non soddisfatto per l’esito della gara, commentando così la prestazione della squadra e di alcuni singoli dopo la sedicesima gara interna stagionale.

Di seguito, quindi, l’analisi dell’allenatore della Strega nel post-gara del Vigorito in sala stampa:

SULLA VALUTAZIONE DELLA GARA: “Nel valutare le partite c’è spesso discordanza, spesso anche tra gli allenatori e non sono d’accordo con Longo. Anche nel primo tempo, a parte qualche transizione in cui siamo stati costretti a dei ripiegamenti per errori nostri, non abbiamo concesso azioni pericolose né palleggio. E loro sono una squadra molto forte. Nel secondo tempo siamo stati decisamente più intraprendenti, abbiamo recuperato spesso la palla e abbiamo creato situazioni importanti. Se avessimo vinto non avremmo rubato nulla nell’economia della gara. C’è un rigore che…qualche dubbio viene sempre, mi lascia molto perplesso. Oukhadda era andato a chiudere un dai e vai, viene preso senza che ci sia la palla e viene falciato… Abbiamo creato situazioni importanti, anche con Lanini che spesso è stato decisivo per noi. Prendiamola come base di partenza, obiettivamente con tutto il rispetto era un po’ di tempo che il Benevento non girava con quest’intensità, questa coralità, questa iniziativa. C’è poco tempo, ma dobbiamo lavorare“.

SUL LAVORO NECESSARIO SULLA TESTA DEL GRUPPO: “Nel primo tempo ho visto errori di distribuzione per una non ottimale serenità sul piano mentale, poi ho visto sempre la reazione. Abbiamo bisogno di ritrovare serenità, in questo gruppo ci sono tante risorse. Ritorniamo a guardarci negli occhi, giochiamo al massimo queste partite che mancano alla fine della stagione. L’ho sempre detto: non eravamo imbattibili prima quando eravamo davanti a tutti, non siamo così scarsi adesso. Ci girerà meglio, un tempo ci girava bene. Stasera siamo stati puniti alla prima occasione, forse c’era anche un controllo col braccio un po’ aperto… Partiamo dalle tante cose buone“.

SULLE ESCLUSIONI DI TURRIS E DEL TARANTO: “So soltanto che quando siamo andati a Taranto e quando abbiamo affrontato la Turris sono state gare vere, ad altri questo non è capitato. Già questo fatto qui poi mette in discussione la regolarità del campionato. Che ci sia stato un campionato poco adeguato sul piano del merito rispetto alla validità sportiva del campionato è fuori di dubbio. Questa storia si sta trascinando da tanti mesi, noi come Benevento abbiamo incontrato Turris e Taranto in partite vere“.

SU ACAMPORA E SU ALTRI SINGOLI CHE TROVANO LA LUCE: “Acampora, così come altri giocatori, ha queste caratteristiche. Non sono abituato a valutare le prestazioni dei giocatori solo attraverso un gesto tecnico. Nel primo tempo Acampora poteva essere più risoluto in alcune situazioni, ma ha cercato di rimediare e non si è mai nascosto. Abbiamo qualche ragazzo in difficoltà sul piano mentale, tocca a noi dare serenità e fare in modo che gestiscano nel migliore dei modi la pressione. Non ci darà sempre male, Starita è stato bloccato e Lanini a porta vuota ha avuto un’occasione“.

SULLE EMOZIONI DEL RITORNO: “Ringrazio la società che mi ha dato la possibilità di tornare. Nel calcio si fanno tante valutazioni, allenando so che alcune situazioni fanno parte del gioco. Non sempre c’è la capacità di andare a valutare, nel calcio quando c’è carenza di risultati in pochi sono in grado di capire il valore oggettivo di un gruppo e ciò che esprime in relazione al campionato: sta tutto lì. Alleno da 25 anni, spesso mi è capitato di ritornare. Non nascondo nulla, sono molto concreto. E’ chiaro che non l’ho presa bene, non lo ritenevo giusto, ma è acqua passata. Ora ritorniamo a giocare a calcio come si deve, lo vedremo da qui alla fine, compresi anche probabilmente i play-off visto che mancano poche partite alla fine della stagione regolare. Ora ci fermiamo ed è un bene perché avremo il tempo di riprendere determinati discorsi che in un giorno e mezzo non era facile riprendere. Ritroviamo anche alcuni elementi che per noi sono importanti, soprattutto dal punto di vista mentale. La squadra sta bene“.

SULLE PAROLE CON IL PRESIDENTE VIGORITO E CON I CALCIATORI: “Con i ragazzi ci siamo guardati negli occhi, è bastato quello. All’interno del gruppo c’è sempre qualcuno che ha delle insoddisfazioni, il problema è non permettere che queste insoddisfazioni vadano a influire sul lavoro dell’allenatore. Da questo punto di vista non c’è stato alcun problema con nessuno. Nel calcio le cose vanno bene quando ognuno fa il suo. Tutto questo avviene quando c’è qualche risultato insoddisfacente, funziona così nel mondo del calcio: possono insorgere dei pruriti e il primo anello debole della catena è sempre l’allenatore. Ci siamo guardati negli oggi anche se c’è stato poco tempo, ma le risposte che ho avuto sono adeguate. Buttare tutto all’aria non serve adesso, parto da questo presupposto perché non c’è niente da fare, non abbiamo altre possibilità opportunità d’inteventi esterni. Questi siamo, con questi lavoreremo e vedremo di tirare fuori il meglio da questo gruppo: cercheremo di finire bene il campionato, del resto parleremo più avanti. Col Presidente ci siamo visti, ieri è venuto a trovarci. Ci siamo anche fermati un attimo a parlare, ma la priorità era la partita e prendere altri tipi di argomenti non mi piace, le mie energie erano concentrate sulla gara e sui ragazzi. Siamo due persone che si stimano, da parte di entrambi c’è stato un piccolo chiarimento. Non mi piace passare per vittima, è stata una scelta sicuramente in buona fede e si è valutato qualcosa ma non nel modo adeguato: appartiene al passato“.

SU COSA LAVORARE: “Sulla serenità e sulle certezze di alcuni, queste cose devono avvenire in campo. Si cresce nelle difficoltà, non è tanto importante quello che è venuto prima ma le soluzioni. Avremo bisogno di tutti. Oggi ho visto un Benevento che per intensità e coralità è stato diverso, in un giorno e mezzo. Dobbiamo ripartire dal mio modo di intendere il calcio, da quello che abbiamo fatto, e preparare le partite per come le dobbiamo affrontare. Più tempo passa e più saremo destinati a crescere, sul piano mentale ci sono giocatori più pronti e altri meno. Più che fermarsi sulle negatività bisogna trovare le soluzioni per superarle“.

SUL MESSAGGIO AI TIFOSI: “L’atteggiamento dei tifosi nei miei confronti mi imbarazza. Non posso chiedere nulla ai tifosi, ma posso dir loro che da qui alla fine faremo partite come queste se non migliori. La squadra avrebbe meritato di vincere, alcune decisioni arbitrali ci hanno penalizzato ma dal punto di vista dei meriti avremmo stra-meritato di vincere. Avremmo avuto due punti in più e mentalmente sarebbe stato utile, ma quando fai partite del genere acquisisci più certezze e positività anche se non vinci. A dispetto di quello che dice Longo, abbiamo fatto una grande partita contro una squadra più forte“.

SU SIMONETTI: “E’ abituato alle diagonali difensive, più giocando a tre che a quattro. In questo momento abbiamo dei problemi, ma lui è abituato. Aveva giocato tre giorni prima. Se ci fossimo fermati su altri aspetti avremmo anche evitato quel gol, Simonetti ha calcolato male il rimbalzo a terra ma come posizione era giusta. Forse Ricci apre un po’ il braccio nel controllo“.

SUL SENTIMENTO IN OTTICA CLASSIFICA: “Non ci penso più. Non serve tornare indietro e sono situazioni che possono portare ad attribuirmi qualcosa, gli elogi mi piacciono ma mi imbarazzano e quindi evito l’argomento. Ora non ci possiamo fare nulla, non serve. Mi sento dentro anche in quel periodo in cui non c’ero“.

Ecco, invece, le parole di Gaetano Auteri ai microfoni di OttoChannel:

SUL PAREGGIO CONTRO IL CROTONE: “La squadra ha fatto una grande partita, siamo cresciuti tanto nell’economia della gara. A volte abbiamo corso a vuoto, a volte abbiamo perso palla in modo banale e siamo stati costretti a ripiegamenti difensivi importanti. Nel primo tempo non siamo stati così creativi come nel secondo tempo, ma abbiamo sempre mantenuto l’iniziativa. Nel secondo tempo abbiamo creato 4-5 opportunità importanti, abbiamo snaturato il loro gioco e non si sono mai visti. Non sono contento, ma è un punto di partenza. Ho visto l’atteggiamento di squadra che avevamo precedente, continuando a lavorare siamo in grado di arrivare fino in fondo e mantenere la migliore posizione possibile. Dobbiamo fare prestazioni sulla falsa-riga di questa sera, essendo un po’ più fortunati e risoluti. Attraverso piccoli episodi avremmo vinto la partita, c’era un rigore enorme“.

SUL FALLO DI MANO NEL GOL DEL CROTONE: “E’ stata un’azione particolare, non ci siamo comportati benissimo. Sono arrivato da un giorno e mezzo, non c’è stato tempo per lavorare su determinate situazioni. Non sono certo del controllo della mano, Simonetti invece ha calcolato male il rimbalzo. L’errore colossale è il fallo su Oukhadda. A parte queste cose, ho visto una squadra diversa rispetto all’ultimo periodo: deve essere un punto di partenza“.

SUL CROTONE: “Loro sono una squadra forte sul piano individuale, sul piano collettivo non lo hanno dimostrato perché non glielo abbiamo permesso e li abbiamo fatti snaturare. Nel calcio ci sono sempre conseguenze. Abbiamo creato, non ho niente da dire ai ragazzi. Abbiamo pregi e difetti, ma ora non serve andare a ribadire o a ricordare cose precedenti. Mi aspetto questo tipo di squadra e atteggiamento, ci andrà anche meglio. Nella ripresa abbiamo creato quattro occasioni, Lanini non ha centrato la porta ma è un giocatore forte ed è stato risolutivo per tante volte. Non c’è l’intenzione, l’errore ci può stare ma la squadra ha costruito e non ha concesso nulla. Con quest’intensità e coralità di gioco abbiamo creato occasioni importanti, che non abbiamo concretizzato. Non vedevo quest’intensità da ujn po’ di tempo”.

SUL SUO RITORNO: “Me lo aspettavo. Sono state fatte delle valutazioni diverse, fa parte del gioco e noi alleniamo e non è facile. Con i ragazzi non c’è nessun problema, ci siamo guardati negli occhi. A dispetto di quello che si può dire questo è un buon gruppo, fatto di ragazzi perbene. Devo dare serenità e tranquillità, ciò che conta è il collettivo. Obiettivi? Fare le migliori prestazioni possibili e raggiungere la miglior posizione possibile, attraverso prestazioni e unità d’intenti e un concetto di calcio che abbiamo ricominciato a fare. Nel futuro mi auguro di essere un po’ più fortunato anche nelle decisioni arbitrali, non si può non dare un rigore così che era nettissimo“.

SULLA PREPARAZIONE PER LE ULTIME GARE: “Ci siamo, c’è tempo per riprendere alcuni concetti. Fisicamente stiamo bene, ora dobbiamo recuperare dei giocatori importanti e mantenere il senso di partecipazione anche con quelli che a volte possono non essere scelti. Lanini, Starita e Viviani sono entrati tutti bene, avremo bisogno di tutti. Non eravamo formidabili prima, non siamo così scarsi oggi. Siamo ritornati, con un atteggiamento positivo contro una squadra forte abituata a comandare le partite“.

SULLA CONDIZIONE DI ALCUNI SINGOLI: “Si è giocato tre giorni fa, tanti erano alla seconda partita in tre giorni e tutto questo non si è visto. Il gruppo sta bene e questo è molto importante“.