
Coinvolto in un traffico di droga, si presenta dai Carabinieri con 13 gr di cocaina: “Arrestatemi”
BeneventoCronacaL’uomo, coinvolto in un traffico di droga che si estendeva anche a Benevento, aveva accumulato un debito di oltre 200 mila euro con i clan Mazzarella e De Micco.
La vicenda che emerge dalle indagini dei carabinieri di Cercola, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha come protagonista un uomo coinvolto in un pericoloso circuito di traffico di droga che si estendeva anche su Benevento. Legato al clan Mazzarella di Napoli, l’uomo aveva accumulato debiti per oltre 200mila euro con i clan Mazzarella e De Micco, due dei gruppi criminali più temuti della camorra. Per far fronte a questi debiti, l’uomo si occupava del rifornimento e della distribuzione di cocaina tra Mondragone e Benevento, mettendo in pericolo la sua stessa vita e quella delle persone a lui vicine.
Quando l’uomo ha fatto perdere le proprie tracce, i clan non hanno esitato a vendicarsi, sequestrando il figlio della sua compagna e una sua collaboratrice, aggredendole e minacciandole per costringerle a rivelare dove si trovasse. Con la consapevolezza che non sarebbe riuscito a sfuggire a lungo, l’uomo ha deciso di arrendersi e si è presentato spontaneamente dai carabinieri, con 13 grammi di cocaina. Ha implorato di essere arrestato, raccontando di temere per la sua vita a causa delle minacce dei clan De Micco e Mazzarella.
Il traffico di cocaina, che alimentava l’economia del crimine tra Mondragone e Benevento, gli aveva fatto accumulare debiti ingenti, e l’uomo ha rivelato che la cocaina sequestrata avrebbe fruttato circa 780 euro sul mercato, con ogni dose da 0,5 grammi venduta a 20 euro. Le sue dichiarazioni hanno portato a nuove scoperte: oltre a parlare delle sue attività illecite, ha raccontato di aver subito un tentativo di avvelenamento mentre si trovava in carcere, quando qualcuno aveva cercato di avvelenarlo versandogli della candeggina nella bottiglia d’acqua.
Pur essendo entrato nel programma di protezione per collaboratori di giustizia, l’uomo ha poi fatto marcia indietro, raccontando che la sua famiglia si era rifiutata di sostenerlo in questo difficile percorso. Nonostante ciò, l’inchiesta ha portato oggi alla notifica di dieci misure cautelari, tra cui cinque arresti, confermando la presenza pervasiva dei clan anche al di fuori dei confini napoletani, come nel caso di Benevento, dove la criminalità organizzata continua a esercitare il suo controllo.
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