Lavoratori delle comunità montane senza stipendio da mesi: il SIFUS chiede risposte urgenti

Lavoratori delle comunità montane senza stipendio da mesi: il SIFUS chiede risposte urgenti

Politica
Mentre la Regione Campania si prepara a stabilizzare i contratti, gli operai restano sospesi tra promesse vuote e inadempienze

A metà marzo, gli operai delle comunità montane della Campania continuano a restare senza stipendio, con ritardi che si prolungano da settembre e ottobre. A lanciare l’allarme è Maurizio Grosso, Segretario Generale del SIFUS (Sindacato degli Operai Forestali), che denuncia l’inadempienza delle istituzioni locali e della Regione Campania, incapaci di risolvere una situazione che sta mettendo in ginocchio centinaia di lavoratori.

Il problema, secondo il sindacato, risiede nell’incapacità delle comunità montane, tra cui Titerno Alto Tammaro, del Fortore e della Taburno, di liquidare i salari arretrati, con una gestione delle risorse che appare inadeguata e priva di trasparenza. “Siamo a metà marzo e gli operai non hanno ricevuto ancora i compensi di settembre e ottobre”, denuncia Grosso, che sottolinea come la Regione Campania e gli enti delegati stiano ignorando il dramma che si sta consumando.

Il SIFUS ha iniziato a pressare quotidianamente gli uffici della Regione e delle comunità montane, chiedendo soluzioni rapide, ma le risposte tardano ad arrivare. “Mentre la Regione si affanna per avviare il percorso di stabilizzazione con le briciole che ha a disposizione, nessuno parla degli operai delle comunità montane”, afferma Grosso, alludendo alla difficile situazione economica che i lavoratori stanno affrontando. La stabilizzazione, pur se necessaria per evitare sanzioni europee sulla reiterazione dei contratti a termine, non può in alcun modo giustificare il ritardo nei pagamenti degli stipendi già maturati.

L’assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Caputo, viene esplicitamente sollecitato dal sindacato a prendere posizione sulla questione. “Come si fa ad essere ciechi di fronte agli operai che non vedono un centesimo da mesi?” chiede Grosso, puntando il dito contro un’amministrazione che, a suo avviso, è parte del problema. Il sindacalista non risparmia critiche nemmeno verso le comunità montane, alcune delle quali sono già state denunciate per il mancato pagamento degli stipendi.

La situazione sta diventando insostenibile, e il SIFUS è deciso a non fermarsi fino a quando non arriveranno risposte concrete. “Bisognerebbe commissariare le comunità inadempienti, ma anche la Regione e l’assessore Caputo che, con la loro indifferenza, stanno contribuendo a perpetuare un sistema che umilia i lavoratori”, afferma Grosso. Il sindacato non esclude ulteriori azioni legali se la situazione non dovesse risolversi in tempi brevi.

Intanto, la mancanza di liquidità sta creando enormi difficoltà per le famiglie degli operai, che si trovano costrette a fare i conti con la fame e l’incertezza del futuro. Le comunità montane, essenziali per il mantenimento del territorio e per il presidio delle zone più fragili della regione, rischiano di rimanere senza il supporto fondamentale dei propri lavoratori, se la Regione non si deciderà a intervenire tempestivamente.

Il SIFUS, quindi, continua a lanciare il suo appello, chiedendo un incontro urgente con la Regione e gli enti competenti. “Non possiamo più tollerare questa situazione. Gli operai devono ricevere il loro stipendio, non ci sono scuse”, conclude Grosso, concludendo un messaggio di estrema urgenza per la risoluzione di un problema che, giorno dopo giorno, diventa sempre più grave.

Se le istituzioni non risponderanno in tempi brevi, il sindacato è pronto a intensificare la lotta per i diritti dei lavoratori, con l’obiettivo di ottenere quanto dovuto e garantire dignità a chi ogni giorno lavora per il bene del territorio campano.