“La speranza è un dovere”, l’appello di Romano Prodi da S. Agata de’ Goti (FOTO)

“La speranza è un dovere”, l’appello di Romano Prodi da S. Agata de’ Goti (FOTO)

Cultura
Presentato il nuovo libro dell’ex premier, presidente emerito della Commissione Europea. La speranza è la chiave per affrontare le crisi che attraversano l’Europa e il Mondo.

Ieri, Sant’Agata de’ Goti ha ospitato un evento di grande spessore culturale e politico, che ha visto la partecipazione di Romano Prodi, ex presidente della Commissione europea. Il cuore dell’incontro? Il nuovo libro di Prodi, presentato in un dialogo vivace e profondo che ha coinvolto le diverse realtà della diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti, promotrice dell’iniziativa.

La Scuola di impegno socio-politico, il Progetto Policoro, l’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro, l’Azione cattolica e il Laboratorio per la felicità pubblica hanno avuto un ruolo fondamentale nel portare avanti il messaggio di speranza e responsabilità, un “dovere” che, secondo l’ex premier, deve caratterizzare l’impegno delle nuove generazioni. Il confronto ha avuto luogo in un contesto drammatico per la politica e la società globale, segnato da conflitti, crisi economiche e una crescente disillusione.

Prodi, con la sua lunga carriera politica alle spalle, ha lanciato un messaggio chiaro: “La speranza è un dovere”. In un mondo che vive nell’incertezza, ha sottolineato, il compito di ogni cittadino, e soprattutto dei giovani, è quello di costruire un futuro più giusto e sostenibile. “In un momento storico così immerso nelle diverse crisi, la speranza è realmente un dovere a cui il nostro essere credenti ci invita”, ha dichiarato, rimarcando il ruolo essenziale della fede e dell’impegno civile. Il suo messaggio si è concentrato su alcuni temi cruciali.

In particolare, l’ex presidente della Commissione europea ha evidenziato la necessità di un’azione comune per rispondere alle sfide globali. “C’è bisogno di ricostruire la solidarietà umana”, ha esordito.

“L’idea che la cultura sia un lusso deve essere superata: oggi la politica è isolata, ma senza confronto non c’è progresso”. In un mondo dove i conflitti sembrano prevalere, secondo Prodi, il cammino verso la pace e la giustizia passa attraverso una “coscienza civica” forte, che non può prescindere dalla solidarietà e dal dialogo continuo. Solo così, ha spiegato, le democrazie potranno affrontare le sfide del presente e del futuro.Prodi ha lanciato anche un appello alla politica europea e mondiale, invocando una nuova Europa e una nuova consapevolezza globale.

“Serve una nuova consapevolezza del nuovo ordine mondiale”, ha affermato, indicando come prioritario il superamento delle divisioni interne e la costruzione di una solidarietà che vada oltre le frontiere nazionali. Per Prodi, l’ereditocrazia – un sistema in cui sempre più i figli dei ricchi possono accedere ai mezzi del potere – è uno dei mali da combattere. In questo scenario, la politica deve avere la forza di ripartire dalle persone e dalle loro esigenze concrete, per poter tornare a essere protagonista di un cambiamento positivo.

Il dialogo ha anche toccato la questione della “cultura del conformismo”, che, secondo Prodi, è pericolosa per la democrazia. “Vivere in gregge ma non essere pecore”, ha commentato con una provocazione, sottolineando che una società che non è capace di confrontarsi e di evolvere rischia di finire male. La politica, ha concluso, deve tornare ad essere un luogo di riflessione, di scelte coraggiose, in grado di affrontare le sfide della modernità.

Uno degli aspetti più significativi dell’incontro è stato proprio il coinvolgimento dei giovani, che sono stati chiamati a farsi portatori di speranza e di impegno. “Pensiamo ai giovani: la speranza è un dovere, ma anche una possibilità”, ha dichiarato Prodi, invitando i ragazzi a non arrendersi mai di fronte alle difficoltà del presente. La sua fiducia nelle nuove generazioni è palese, e rappresenta un segnale di ottimismo in un contesto globale che spesso sembra dominato da incertezze e difficoltà. I giovani, infatti, sono stati i protagonisti della giornata, portando le loro domande, le loro riflessioni e i loro sogni per un mondo migliore.

L’incontro di Sant’Agata de’ Goti, quindi, non è stato solo un momento di riflessione, ma anche di speranza concreta. Un’opportunità per riscoprire il valore della politica come strumento di cambiamento, ma anche della solidarietà come pilastro fondamentale di una società giusta. La speranza, come ha ribadito Romano Prodi, non è un’utopia, ma un impegno quotidiano che richiede responsabilità, coscienza civica e, soprattutto, la capacità di guardare oltre l’orizzonte del presente.