
Airola, torna l’allarme scabbia nel carcere minorile: la preoccupazione della Polizia Penitenziaria
CronacaProvinciaTornano le preoccupazioni nell’Istituto penale per minorenni di Airola, nel Beneventano, a seguito della denuncia di casi di scabbia all’interno dell’Istituto sannita formulata da Sabatino De Rosa, vicecoordinatore regionale per il settore minorile per la regione Campania del SAPPE.
“E’ una vicenda ormai all’ordine del giorno, considerato che si sono registrati ulteriori casi negli ultimi giorni. Vicenda, questa, che non ha mai visto fine a partire dal mese di novembre, quando si verificarono i primi casi della malattia. A causa degli ennesimi contagi, si specifica, inoltre, che sono state sospese tutte le attività trattamentali previste in favore della popolazione detenuta”, spiega il sindacalista. “Occorre, quindi, specificare che tale ripetersi del fenomeno sia caratterizzato dalla mancata attuazione, da parte della Direzione dell’Istituto, del protocollo previsto e dettato dall’area sanitaria, da applicare in toto al verificarsi di contagi da scabbia”.
Per questo, il SAPPE chiede “che si provveda alla corretta e precisa applicazione del protocollo previsto dall’area sanitaria, in modo da arginare tale fenomeno e, finalmente, porre fine ai contagi di scabbia all’interno dell’Istituto sannita. Si potrebbe iniziare, come disposto, a più riprese, dal protocollo sanitario, con la sostituzione di tutti i materassi e cuscini in uso alla popolazione detenuta e, contestualmente, assicurare l’applicazione della procedura prevista”.
Sul rischio di contagi da scabbia, Donato Capece, segretario generale del SAPPE, denuncia: “Ad Airola, come in tutte le carceri italiane per adulti e minori, la Polizia Penitenziaria è l’unica rappresentante dello Stato che sta fronteggiando l’emergenza sovraffollamento: oltre al danno c’è però la beffa di essere gli unici esposti a malattie come l’HIV, la tubercolosi, la meningite, la scabbia e altre malattie che si ritenevano debellate in Italia”.
Per questo invita con urgenza i vertici nazionali, regionali e locali del Dipartimento della giustizia minorile e di comunità “a disporre con urgenza ogni accertamento e, se del caso, avviare tutte le procedure per la profilassi al personale di Polizia Penitenziaria ed anche agli altri detenuti. Quella sanitaria”, conclude, “è una situazione assai problematica per le carceri, per minori e adulti, che espone il personale di Polizia Penitenziaria a rischi costanti e continui per la propria incolumità e sicurezza”.