Benevento, la presidenza Vigorito compie 19 anni: tra successi e fallimenti, l’obiettivo è sempre puntare in alto

Benevento, la presidenza Vigorito compie 19 anni: tra successi e fallimenti, l’obiettivo è sempre puntare in alto

Benevento CalcioCalcio
Era il 17 marzo 2006 quando la famiglia Vigorito scrisse per la prima volta il proprio nome nella storia del Benevento Calcio.

Diciannove anni fa, i fratelli Ciro e Oreste, infatti, rilevano la Strega (allora in Serie C2) da Older Tescari. Con Oreste nelle vesti di Presidente e Ciro in quelle di Amministratore Delegato, il club giallorosso risale rapidamente la china: dopo la sconfitta in semifinale (2005-06) e finale play-off (2006-07), il 13 aprile 2008 il Benevento torna in C1. Negli anni seguenti la Strega sfiora più volte la prima storica promozione in Serie B: dalla sconfitta all’ultimo nella finale play-off contro il Crotone nel 2009 alle eliminazioni in semifinale nel 2010, 2011 e 2014.

Nel 2009 ai fratelli viene assegnato il premio Gladiatore d’Oro dalla Provincia di Benevento, ma l’anno seguente è un anno triste per il club e per la famiglia Vigorito. Il 26 ottobre 2010, infatti, muore l’AD e responsabile del settore giovanile Ciro, al termine di una lunga lotta contro una brutta malattia. Poche settimane dopo, a inizio 2011, l’Amministrazione Comunale intitola lo stadio Santa Colomba proprio a Ciro, nominazione presente tutt’ora. Il 2015, tornando al campo, sembra essere l’anno giusto per la compagine sannita, ma così non è: l’inaspettato 2-1 subito nel turno preliminare per mano del Como costa un’anticipata eliminazione ai play-off e le dimissioni di Oreste a seguito della contestazione dei tifosi. “Il sogno è finito. Sono dispiaciuto di non aver regalato la promozione a questa città. Non iscriverò la squadra al campionato, consegnerò la documentazione al Sindaco. Il ciclo della famiglia Vigorito in questa città è finito“, le parole del Presidente.

Oreste non lascia però mai del tutto i colori giallorossi e, nonostante l’avvicendamento con Pallotta, sostiene la squadra anche e soprattutto economicamente fin dai primi mesi della nuova stagione. Il 30 aprile 2016 il Benevento scrive finalmente la storia e raggiunge, per la prima volta, la tanto agognata Serie B, con Auteri in panchina. Passano poco più di 13 mesi e viene scritta un’altra pagina di storia: per la prima volta la Strega è promossa in Serie A, con Baroni alla guida. L’anno seguente, il 2017-18, la matricola Benevento fatica ad ambientarsi in massima serie. Il 3 dicembre arriva il primo storico punto del club giallorosso in A, nel pareggio contro il Milan grazie al gol del portiere Brignoli in pieno recupero. A fine anno è retrocessione, ma tra gli applausi del proprio pubblico dopo una crescita esponenziale nel girone di ritorno e l’arrivo di campioni stranieri del calibro di Sagna e Sandro.

La Strega si assesta un anno in cadetteria e la stagione 2019-20 è da tutti riconosciuta come l’annata dei record: nonostante l’interruzione causata dal Covid e gli spalti semi-deserti per via delle restrizioni, il 29 giugno il Benevento di Inzaghi conquista la promozione in Serie A con 7 turni d’anticipo, frantumando primati su primati. Questa volta l’obiettivo è tornare in massima serie per restarci o, quantomeno, per lottare per la permanenza: dopo un solido girone d’andata, concluso in undicesima posizione e con 22 punti, i giallorossi vivono una crisi di gioco e di risultati, caratterizzata da preoccupazioni continue e da qualche scricchiolio di troppo nello spogliatoio, e terminano la stagione in diciottesima posizione con 32 punti, retrocedendo in Serie B. Resta memorabile, nel girone di ritorno, la storia vittoria contro la Juventus allo Stadium nel maggio 2021 grazie al gol di Gaich, ma poco altro.

Dopo gli anni di altalena tra A e B un po’ tutti si convincono che la cadetteria possa essere l’ambiente ideale per il Benevento, per acquisire solidità e struttura sia come società sia come squadra. Nel giro di due stagioni, però, il sogno di Vigorito diventa un incubo, per il Presidente come per la tifoseria e per la piazza. Dopo la sconfitta nella semifinale play-off del 2022 contro il Pisa e le dimissioni di Oreste (con successivo dietro-front pochi giorni dopo), infatti, la Strega è protagonista di una stagione terribile, con quattro allenatori in panchina (Caserta, Cannavaro, Stellone, Agostinelli) e un rendimento talmente negativo che la costringe a un’amarissima e deludente retrocessione in Serie C dopo 7 anni ad alti livelli.

L’estate 2023 è un periodo di rifondazione, con l’obiettivo di costruire una società sana e che puntasse sul proprio settore giovanile, il “sogno di Ciro”. Da lì la decisione di affidarsi a un dirigente del calibro di Carli e a un tecnico emergente come Andreoletti. A fine dicembre, però, una correzione di rotta: torna Auteri, che aveva portato per la prima volta il club giallorosso in Serie B, per tentare la rimonta in campionato. Una missione apparentemente impossibile che il trainer siciliano riesce a sfiorare, creando un nuovo entusiasmo nella piazza e guadagnandosi la conferma per il 2024-25. L’anno solare del Benevento è da record, la Strega diventa Campione d’Inverno con un turno d’anticipo ma qualcosa sembra smettere di funzionare: dopo l’immobilismo nel mercato invernale via Auteri, arriva il “pallino” Pazienza. Dopo un mese di crisi, una settimana fa, il ritorno del trainer siciliano, con la squadra ormai a distanza siderale dal primo posto e in lotta per un posto play-off.

Dopo 19 anni, dunque, nonostante alcune critiche e qualche dissapore che spesso ritorna, la presidenza Vigorito sembra salda e vogliosa di tornare in alto: “Amo Benevento e il Benevento, non lo mollo. Il mio futuro è con il Benevento: chi non lo vuole, se ne faccia una ragione“, dichiara il patron giallorosso nel pieno della crisi della Strega, allontanando le illazioni di una cessione del club e rispondendo ai malumori dei tifosi.

Foto: LaPresse