Campoli| Violenze, minacce di morte e disordini in ospedale: il 28enne egiziano è di nuovo libero

Campoli| Violenze, minacce di morte e disordini in ospedale: il 28enne egiziano è di nuovo libero

CronacaProvincia
L’uomo aveva creato disordini non solo nel piccolo centro sannita, ma anche a Benevento.

La storia di un egiziano che ha scatenato disordini tra Benevento e Campoli del Monte Taburno ha scosso la comunità locale, lasciando dietro di sé una scia di paura, rabbia e frustrazione. Un uomo, la cui identità è ancora sotto indagine, è stato protagonista di atti di violenza che sembrano non aver trovato una soluzione nelle mani delle autorità.

Dopo una serie di aggressioni compiute a Campoli, con minacce di morte e azioni di terrore – come lanci di sassi, bottiglie rotte e pezzi di metallo usati come lame – il suo ritorno in libertà dopo meno di una settimana di trattamento sanitario obbligatorio (TSO) ha scatenato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

L’incubo è iniziato a Benevento, dove il soggetto, già noto alle forze dell’ordine per comportamenti violenti, ha messo a ferro e fuoco il Pronto Soccorso dell’ospedale San Pio. Dentro e fuori la struttura, ha terrorizzato il personale sanitario e i pazienti, urlando frasi deliranti come “Allah è grande”, prima di essere arrestato. Ma ciò che è accaduto successivamente ha dell’incredibile.

Il trattamento sanitario obbligatorio, previsto per coloro che costituiscono un pericolo per sé stessi e per gli altri, ha avuto un’efficacia che è durata ben poco. Dopo soli pochi giorni, l’uomo è stato rilasciato. Un rapido ritorno a Campoli del Monte Taburno, dove ha ripreso possesso di un’abitazione che gli era stata precedentemente sottratta, ha alimentato la preoccupazione tra i residenti. La vicenda si è fatta ancora più inquietante quando, a pochi passi dalla chiesa del paese, ha minacciato i fedeli, lanciando pietre e impedendo loro di accedere al luogo di culto.

“Non è possibile che una persona con un passato del genere possa essere rimessa in libertà così facilmente – ha dichiarato un cittadino di Campoli, visibilmente sconvolto – “Siamo sotto shock. La paura è tornata tra di noi, perché nessuno sa cosa possa succedere ora. Le istituzioni ci hanno lasciato in balia di un pericolo, non ci sentiamo protetti”.

Le autorità locali, la Questura e la Prefettura, sono state duramente criticate per la decisione di rilasciare l’individuo. La comunità si interroga su come sia possibile che una persona che ha aggredito diverse persone, seminato terrore con atti violenti e incitato all’odio, possa essere rimessa in libertà senza un apparente controllo su quello che potrebbe accadere. La domanda che aleggia in città è se il sistema sia stato troppo indulgente con chi dimostra comportamenti così pericolosi.

Il ritorno dell’uomo nella sua casa, proprio a ridosso della chiesa del paese, è sembrato quasi una provocazione, ad alcuni. Il lancio di sassi verso i fedeli e l’atto di intimare loro di non entrare in chiesa hanno avuto un forte impatto sulla comunità. L’intero paese è stato scosso dal ritorno di questa figura che ha terrorizzato la popolazione con atti di violenza e minacce, eppure è stato rimesso in libertà in tempi record.

La rabbia è palpabile tra i cittadini, ma anche il senso di impotenza. “Cosa devono fare le forze dell’ordine? – si domanda un altro abitante del paese – Come è possibile che una persona che ha compiuto simili atti violenti, che ha minacciato di morte e terrorizzato, venga rimessa in libertà senza un piano concreto per proteggere la nostra sicurezza?”.

E mentre la questione della sicurezza si fa sempre più urgente, le istituzioni locali devono fare i conti con la crescente insoddisfazione della popolazione. La sensazione che la giustizia non sia stata applicata correttamente diventa sempre più forte, e la paura cresce. A Campoli del Monte Taburno, i residenti ora si chiedono: chi li proteggerà davvero da chi continua a seminare paura e violenza impunemente?