
Parco del Matese, avvistato cervo reale
AttualitàDalla ProvinciaUn emozionante avvistamento del maestoso animale nelle notti, a conferma della straordinaria ricchezza faunistica della zona.
Un incontro ravvicinato impensabile nella riserva naturale del Matese.
Nel cuore del Parco del Matese, un incontro da brivido ha catturato l’attenzione di appassionati di fauna e ricercatori: nelle notti dei mesi scorsi, grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate come le fototrappole, è stato immortalato il maestoso cervo reale, noto anche come cervo nobile, mentre si muoveva silenzioso tra i faggi e le conifere, alle falde del Monte Mutria. Le immagini sono un inno alla bellezza selvaggia di questa zona montuosa, un autentico tesoro della biodiversità italiana.
L’avvistamento si è rivelato particolarmente emozionante non solo per la presenza di questo imponente erbivoro, ma anche perché giunge a pochi mesi di distanza dalla scoperta di un piccolo branco di lupi, ulteriori segnali della ricchezza faunistica che caratterizza quest’area protetta. Come sottolineato dagli esperti, “la presenza di questi animali simbolo di forza e resistenza è un chiaro indicatore della salute di un ecosistema che sta recuperando il suo equilibrio naturale”.
Il cervo reale, con il suo portamento maestoso e la sua stazza imponente, è uno degli erbivori più grandi d’Europa. I maschi, che possono arrivare a un peso che varia tra gli 80 e i 200 kg, sono facilmente riconoscibili per le corna, o “palchi”, che ogni inverno perdono per ricrescere più forti in pochi mesi. Questi stessi palchi rappresentano il simbolo del rinnovamento e della resistenza, tratti distintivi di un animale che, nonostante la sua dimensione, è straordinariamente agile e veloce nella corsa.“Osservare un cervo nel suo habitat naturale è un’esperienza che suscita un’emozione unica – racconta Paolo Rossi, biologo del Parco del Matese – la sua eleganza e la sua forza evocano un legame profondo con la natura incontaminata, un legame che siamo determinati a proteggere”. Nonostante la grandezza, il cervo riesce a muoversi con disinvoltura anche attraverso terreni difficili, grazie alla sua agilità, un aspetto che lo rende ancora più affascinante per gli osservatori.
Una delle caratteristiche più affascinanti del cervo reale è la sua capacità di adattarsi alle stagioni, anche a livello estetico. Il mantello dell’animale varia a seconda del periodo dell’anno: in estate, il suo manto bruno-rossastro gli consente di integrarsi perfettamente nei boschi, mentre d’inverno il colore diventa più grigio, per favorire la mimetizzazione nell’ambiente. I piccoli, nei primi mesi di vita, sono dotati di una pelliccia maculata, che li aiuta a confondersi tra la vegetazione e a proteggersi dai predatori.
Le femmine, sebbene più piccole dei maschi, non sono meno affascinanti. Si muovono con la stessa grazia e discrezione, e la loro presenza è altrettanto fondamentale per il benessere dell’intero branco. La dinamica tra maschi e femmine, infatti, è un aspetto cruciale per la sopravvivenza della specie.
Il Parco del Matese, che si estende tra i territori di Cusano Mutri, Pietraroja, Piedimonte Matese, Guardiaregia e Sepino, è un rifugio ideale per la fauna selvatica, grazie alla sua varietà di ecosistemi e la presenza di corsi d’acqua, boschi di conifere e latifoglie. Proprio in quest’area, il cervo reale trova un ambiente ideale per il suo ciclo vitale. In estate, l’animale si sposta verso i pascoli di alta quota, mentre con l’autunno torna verso i boschi di valle. La sua presenza nella zona è un segnale positivo per la conservazione delle specie autoctone, a testimonianza che la natura sta trovando il suo equilibrio anche dopo decenni di declino.
La presenza del cervo nel Matese non è un caso isolato. Infatti, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, la Maiella e le Alpi del Trentino sono altre aree dove questa specie ha trovato il suo rifugio ideale, confermando la capacità di adattamento del cervo reale agli ambienti montani. L’importanza di questa scoperta va oltre il fascino di un incontro notturno con la fauna selvatica: è un segnale positivo per la conservazione della biodiversità e per la protezione degli ecosistemi naturali. Le foto-trappole, strumenti discreti e non invasivi, hanno permesso di monitorare il comportamento del cervo senza disturbarlo, un passo avanti nella ricerca e nella gestione della fauna locale.
L’avvistamento del cervo reale nel Parco del Matese è la dimostrazione che, con la giusta attenzione e protezione, la natura riesce a risorgere. Se questi animali maestosi, insieme ai lupi e ad altre specie protette, continuano a trovare rifugio in queste terre, il futuro del nostro patrimonio naturale potrebbe essere più luminoso di quanto si pensi.