La poesia di Bruno Galluccio nell’incontro della rassegna “Atlante delle Nuvole”

La poesia di Bruno Galluccio nell’incontro della rassegna “Atlante delle Nuvole”

Cultura

Secondo incontro della prima edizione della rassegna poetica “Atlante delle Nuvole” – incontri di poesia contemporanea-, idea della Provincia di Benevento e Sannio Europa, realizzata in collaborazione con il cenacolo poetico Mandel ( ideato e coordinato da Domenico Cosentino, Antonella Rosa e Nicola Sguera) e Casa Naima, presso la sala “A. Zazo” della Biblioteca Provinciale “A. Mellusi” della città e con la presenza del fisico/poeta Bruno Galluccio.

L’incontro si è tenuto precisamente il 21 marzo, Giornata Mondiale della Poesia, voluta dall’UNESCO nel 1999 ed ha visto come moderatrice Antonella Rosa, affiancata da Domenico Cosentino e da Nicola Sguera.  

Galluccio, per l’incontro, ha presentato la sua ultima opera poetica e precisamente: “Camera sul vuoto” – pubblicata nel 2022 da Giulio Einaudi editore – lavoro in cui scienza e poesia si incontrano e si confrontano rivelando, fra le dovute differenze cognitive e procedurali, affinità misteriose e inaspettate.

 Il lavoro oggetto della presentazione è l’ultimo di una trilogia iniziata con l’opera “Verticali” e “La misura dello zero”, opere in cui la poesia sposa il percorso della scienza partendo da medesime ricerche di risposte intorno al concetto di vuoto e vita.

Nella sua ultima opera, “Camera sul vuoto”, Galluccio, facendo riferimento alla parentela tra il concetto dello zero e quello del vuoto, ribalta il linguaggio della letteratura per rivelare, in poesia, una sorta di commistione con il linguaggio della fisica quantistica, riferendo che il vuoto è tipico della fisica e lo zero si riferisce alla matematica.

Il linguaggio della scienza, afferma, deve essere sempre preciso e comporta regole rigide e verifiche, quello poetico invece cammina ai margini dell’ambiguità, ma sebbene apparentemente lontani i due idiomi mirano ad un identico obbiettivo: conoscere l’inconoscibile ed appagare l’animo, ambedue in cammino in un  viaggio nella vita dell’universo.

Il libro si compone di nove sezioni, un lavoro di poesia gnomica in cui da una prima sezione in cui vengono riassunti alcuni principi scientifici di base, si passa ad una seconda in cui compare l’essere umano, per poi far riferimento al formarsi delle prime cellule complesse, la formazione dell’acqua che consentì la vita, per poi continuare con la rottura della simmetria dell’universo e la nascita del tempo, fino al tornare dell’uomo al centro della scena in un processo di spazio/tempo tipico della mente umana .

Laureato in fisica, Galluccio ha lavorato in un’azienda tecnologica occupandosi di telecomunicazioni e sistemi spaziali, ma la poesia è poi diventato lo spazio in cui è riuscito a connettere il sapere scientifico con quello poetico, spazi della conoscenza solo apparentemente lontani ed in contraddizione, ma in realtà legati dalla curiosità verso l’ignoto che, utilizzando linguaggi diversi, continuano a cercare, scoprire e disvelare.

I temi scientifici del lavoro di Galluccio si sviluppano sempre parallelamente a quelli poetici, in una ricerca spasmodica della bellezza, tema comune a entrambe le discipline, Scienza e Poesia, quasi a disvelare due universi paralleli o sovrapposti, con l’obiettivo di annunciare una verità spesso sconosciuta e cioè che Macrocosmo e Microcosmo obbediscono alle stesse leggi, molte delle quali ancora oggi misteriose.

Se la poesia si muove, dice Galluccio, in ambiti più vicini alla matematica ed alla sua ricerca di verità misteriose, per questo stesso motivo non è condizionata da vincoli di storie o strutture linguistiche precise come la narrativa, essa usa la parola al massimo delle sue potenzialità, consente di accedere a quella parte dell’umanità che non si conosce nel suo profondo.

La poesia è ansia di sapere, ma in questa sua ricerca è sempre libera di essere incoerente, come spesso sono incoerenti le nostre emozioni e, se il tempo è creazione umana, parallelamente essa vive l’ansia di andare oltre le leggi che regola la nostra vita, il tutto in un viaggio difficile, ma necessario.

Durante l’incontro con il poeta Galluccio, questi ha prima letto alcune delle sue poesie e poi ha risposto ad alcune domande del pubblico negando, ad un quesito sulla capacità delle intelligenze artificiali di creare poesia, che le AI possano mai eguagliare le incertezze e le incoerenze umane e produrre testi poetici.