Benevento, misteriose installazioni apparse durante l’evento Janara

Benevento, misteriose installazioni apparse durante l’evento Janara

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Durante l’evento “Janara” di questo weekend, alcune misteriose installazioni sono apparse in punti strategici del centro storico di Benevento, creando curiosità tra residenti e visitatori.

Piccoli altarini con pergamene, candele e simboli arcaici sono stati avvistati accanto al Duomo, nei pressi del Teatro Romano e in altri luoghi simbolicamente legati alla tradizione delle janare. L’installazione più significativa è apparsa vicino alla facciata del Duomo, in prossimità di un elemento architettonico che, secondo alcuni studiosi locali, potrebbe essere una pietra proveniente dall’antico tempio di Iside, la cui esatta collocazione nella Benevento romana resta ancora oggetto di dibattito accademico.

Le pergamene riportano un messaggio enigmatico che sta facendo discutere: “Non siamo tornate. Non ce ne siamo mai andate!”. Un chiaro riferimento alla persistenza dei culti femminili perseguitati, dalla Magna Grecia all’Inquisizione.

Un account Instagram (@lejanare_official) ha documentato queste installazioni, definendole opera di un “Collettivo Le Janare – Custodi della conoscenza proibita”. I contenuti suggeriscono un parallelismo tra la persecuzione storica delle janare e forme moderne di repressione culturale.

L’iniziativa, che non risulta collegata all’organizzazione ufficiale dell’evento, sembra voler offrire una contro-narrazione storica sulle janare, presentandole non come streghe malefiche ma come custodi di saperi ancestrali perseguitati da un “doppio sistema di controllo”.

Particolarmente interessante la scelta delle location, tutte legate a elementi che secondo la tradizione e alcuni studi locali potrebbero rappresentare tracce di antichi culti pagani successivamente integrati nei monumenti cristiani – simbolo perfetto di come questi culti siano stati incorporati ma mai veramente cancellati.

Le installazioni, realizzate con materiali non invasivi e temporanei, stanno generando dibattito sui social, con molti visitatori che ne documentano la presenza e si interrogano sul significato e sugli autori.