
Benevento-Picerno 0-0, le pagelle dei giallorossi
Benevento CalcioCalcioIl Benevento pareggia 0-0 contro il Picerno al Vigorito nel posticipo valido per la trentatreesima giornata della Serie C 2024-25, la quattordicesima del girone di ritorno.
La Strega di Mister Auteri fa registrare l’undicesima gara consecutiva senza successi, conquistando il sesto pareggio di fila. I giallorossi restano quinti in classifica, a -2 dal Crotone quarto e a -2 sulla coppia Catania–Potenza che insegue (e i lucani hanno una partita in meno).
Dopo una prima fase di studio, in cui le due squadre cominciano a prendersi le misure provando saltuariamente ad attaccare (conclusioni da rivedere di Petito e Lanini), al 27esimo Starita si fa murare da Manetta dopo una bella percussione di Oukhadda. Rispondono gli ospiti poco dopo, ma il colpo di testa di Pagliai sul corner di Esposito non trova la porta. I lucani si riaffacciano in avanti al 37esimo con Maiorino, poi Acampora sale in cattedra con due ottimi filtranti in pochi secondi per Starita prima e Manconi poi ma in entrambe le occasioni è provvidenziale l’intervento di Merelli. A inizio ripresa i rossoblù si rivelano subito pericolosi con due giocate insidiose di Esposito che prima prova a servire Petito e poi impegna Manfredini alla deviazione in angolo. Dopo qualche minuto di sofferenza, i giallorossi riescono a replicare: Simonetti al 61esimo recupera palla e s’invola verso la porta, tiro fuori di poco. Nove minuti dopo la Strega sfiora il vantaggio: bell’imbucata di Viviani per Lamesta, il cui sinistro da pochi metri viene respinto in modo eccellente da Merelli. All’80esimo è la Leonessa ad andare a un passo dall’1-0: Volpicelli con un assist no-look per Bernardotto, Manfredini in uscita riesce a murare il suo destro. Il Benevento lamenta un tocco di mano in area avversaria con Pinato prima (82′) e Talia poi (83′), ma l’arbitro in entrambi i casi fa cenno di proseguire. Sembrano crederci i padroni di casa, a trazione offensiva nel finale di gara: all’83esimo Merelli mura la conclusione da due passi di Manconi dopo il cross basso di Simonetti, poi Pinato spara alto praticamente dal limite dell’area piccola. Passano cinque minuti e questa volta è Manconi a fallire un’altra occasione: su un cross basso e arretrato il suo sinistro dal cuore dell’area di rigore è alto. Nel finale la squadra di Auteri continua a crederci, ma il risultato non cambia neanche a seguito dell’espulsione del difensore del Picerno Papini in pieno recupero.
Manfredini 6,5: Schierato titolare in virtù dell’assenza di Nazionale e nonostante in settimana avesse accusato un fastidio alla schiena, l’estremo difensore giallorosso si conferma un professionista a tutti gli effetti e risponde più che presente quando chiamato in causa, salvando il risultato in uscita all’80eismo.
Oukhadda 5,5: Confermato sulla corsia destra, fatica a spingere come spesso ha dimostrato di saper fare e si rende potenzialmente pericoloso solo a metà primo tempo. Non riesce ad essere preciso al cross, dimostrando una particolare attenzione verso Esposito (che un paio di volte lo salta) e la fase difensiva.
Berra 6: Il Capitano del Benevento torna titolare dopo qualche settimana e, nonostante fosse stato recuperato praticamente in extremis, offre una prova solida. Poco sollecitato nel primo tempo da Maiorino, nella ripresa ha a che fare con Bernardotto e ovviamente cambiano le caratteristiche del duello.
Tosca 6: Prova sufficiente anche da parte del centrale rumeno che, al pari di Berra, prima ha a che fare con un attaccante “leggero” e poi con uno più fisico. Poco preciso nel corso dei primi 45′, con qualche errore di troppo anche in fase d’impostazione, nella ripresa è più sul pezzo e compie alcuni importanti intercetti.
Simonetti 6+: Nonostante giochi in un ruolo che evidentemente non gli appartiene, e lo dicono le diverse leggerezze commesse in fase difensiva (già con il Crotone, per ieri sera vedasi l’ammonizione su Petito), nella prima frazione di certo non brilla ma nella ripresa spinge maggiormente e sfiora il gol al 61esimo.
Talia 6: Se nei primi 45′ il centrocampista partenopeo è sembrato quasi volersi gestire, limitandosi di base a controllare i palloni che passavano dalle sue parti, nel secondo tempo salgono i ritmi e sale anche la sua prestazione con recuperi, inserimenti e conclusioni da fuori. Se la Strega ha bisogno d’intensità, c’è Talia.
Viviani 6-: Schierato titolare con l’obiettivo di fornire esperienza a una squadra che necessitava di una vittoria per provare a uscire dalla crisi, il bresciano non riesce quasi mai a prendersi le chiavi della metà campo giallorossa. Commette qualche errore di troppo in impostazione, ma ha anche un paio di spunti. Dal 33’s.t. Prisco S.V.: Difficile incidere nell’ultimo quarto d’ora, soprattutto in una partita tesa ed equilibrata come quella di ieri sera. Tanto agonismo e tanta volontà da parte del numero 4 giallorosso, che però non riesce con il suo ingresso in campo ad incidere in alcun modo ai fini del risultato.
Starita 5: Anche lui dal 1′ quasi a sorpresa, come sempre mette nella contesa tutto l’impegno e la forza di volontà che lo contraddistinguono ma appare spesso confusionario e senza idee. Fatica a incidere, sia sull’esterno sia in una posizione più centrale, non riuscendosi a creare i presupposti per essere decisivo. Dal 33’s.t. Borello S.V.: Come sempre proposto negli ultimi minuti di gioco, come spesso accade impalpabile e non reattivo. La staffetta tra ex Monopoli, nonostante il poco tempo a disposizione, finisce per peggiorare la velocità e la precisione di un reparto offensivo di per sé spento da qualche settimana.
Acampora 6-: Tra i calciatori giallorossi è quello tecnicamente più dotato e, nonostante qualche errore che fa storcere il naso per uno del suo livello, le occasioni più pericolose del primo tempo partono dai suoi piedi. Qualche filtrante interessante non sfruttato dai compagni, poi l’infortunio: da valutarne l’entità. Dal 23’s.t. Pinato 4: Tornato in campo dopo aver passato un mese ai box, sicuramente un po’ tutti si aspettavano un ingresso diverso. Non tanto per la volontà, quanto per l’efficacia. All’82esimo lamenta un calcio di rigore per un possibile tocco di mano di Pagliai, un minuto dopo spara alto da pochi passi.
Lanini 4,5: Schierato largo sulla linea dei trequartisti, per sfruttare la sua velocità e i suoi spunti, fatica a farsi vedere e trovare dai compagni e quando si presenta in zona offensiva s’intestardisce, cercando sempre l’azione personale. Se ne accorge anche il pubblico, che infatti lo accompagna all’uscita tra i fischi. Dal 13’s.t. Lamesta 5,5: Lasciato in panchina quasi a sorpresa, entra in campo con un piglio positivo e propositivo. Prova a inventarsi qualcosa come a tratti nel Sannio ha dimostrato di poter fare, ma s’infrange contro un Merelli sempre attento e una palla che proprio non vuole saperne di entrare in rete.
Manconi 4: Proposto come riferimento centrale nel reparto offensivo, non è proprio il suo ruolo e lo si nota (un’altra volta) fin dalle prime battute. Spesso poco coinvolto e poco coinvolgente, fatica a entrare nel vivo del gioco e spreca almeno due occasioni (una per tempo). Clamoroso il sinistro alto nel finale.
Auteri 5,5: Il “suo” Benevento fa registrare il sesto pareggio consecutivo e fallisce l’appuntamento con la vittoria per l’undicesima gara di fila, continuando a dar seguito a una crisi di risultati che sembra non poter finire mai. Il suo ritorno in panchina ha sicuramente dato una scossa alla squadra, che ora gioca con l’intensità e la spinta offensiva che la caratterizza e che ha nel DNA come dimostrato nella prima parte di stagione, ma ancora non basta per tornare a un successo che potrebbe sbloccare le menti dei calciatori. Alcuni errori, infatti, non possono che essere dettati dal nervosismo e dalla poca tranquillità, visto la caratura tecnica degli elementi che li commettono. E, in campo, non ci va di certo l’allenatore. Così come non possono essere responsabilità del mister le disattenzione del direttore di gara: al di là delle recriminazioni, che lasciano il tempo che trovano, la Strega ha avuto tempo e modo per fare gol: non ci è riuscita. L’obiettivo stagionale ora è presentarsi nel miglior modo possibile ai play-off, ma prima c’è il derby con l’Avellino da affrontare con una cattiveria e una ferocia mai messe in campo fino a questo momento. Perché? Perché ormai l’ambiente sannita è sconfortato e i fischi a fine gara sono più che meritati, quindi l’unico modo per provare a muovere l’orgoglio di tutti e sperare in un’impresa ai play-off è risanare l’unione tra squadra e tifo. Il modo migliore non può che essere un successo domenica al Partenio-Lombardi, se non altro come punto di ri-partenza, e sperando di ritrovare lucidità e concretezza.
Foto: Screen YouTube Lega Pro