
Benevento, Lanini: “Dobbiamo ritrovarci come singoli e poi da squadra, mi dispiace per la delusione dei tifosi”
Benevento CalcioCalcioL’attaccante del Benevento è stato ospite di OttoGol e ha rilasciato alcune dichiarazioni dopo la sconfitta per 2-1 della Strega contro l’Avellino al Partenio-Lombardi.
Queste, dunque, le parole di Eric Lanini in merito alla sconfitta contro i biancoverdi in cui è subentrato e non solo nel corso della trasmissione in onda su OttoChannel:
SUI BISOGNI DELLA SQUADRA: “Dobbiamo ritrovarci noi come singoli per poi ritrovare la squadra. Sicuramente i problemi ci sono, non vinciamo da 12 partite quindi qualcosa che non sta andando c’è. Penso che ognuno di noi debba guardarsi allo specchio, analizzare, capire con abbastanza autocritica e farsi un esame di coscienza, facendo subentrare prima l’uomo e poi il calciatore. Personalmente mi dà fastidio essere in una situazione del genere, non lavoro per questo e non è questo il mio obiettivo. Non mi piace uscire da un derby in quel modo, avendo perso. Da questa situazione ne possiamo uscire solo noi. Dobbiamo essere forti abbastanza, psicologicamente in primis, per ritrovare la via: ognuno lo vuole come obiettivo. Capisco il tifoso, ma queste ultime partite non sono da prendere dicendo ‘buttiamo via tutto’. Al di là del posizionamento, dobbiamo ritrovare gioco e compattezza. Un obiettivo lo devi sempre avere, altrimenti non vai da nessuna parte. Ora l’obiettivo deve essere ritrovarci e riuscire a tornare a fare quello che abbiamo, in modo da giocarci almeno dignitosamente i play-off con l’obiettivo di tirare fuori il meglio possibile. Che cosa? Non lo sappiamo, ma questa è l’unica via. Non voglio illudere nessuno e nessuno si merita parole più importanti“.
SULLE SUE DICHIARAZIONI DOPO BENEVENTO-CATANIA: “Di che cosa stiamo parlando? Questa è la risposta a ciò che è stato detto. In un momento del genere poi… Non ho attaccato nessuno, ho detto il mio pensiero in una situazione di campionato e di carriera. Se bisogna fare sempre le stesse dichiarazioni… non ero contento, mi sembra di aver parlato benissimo del Benevento e di essere contento del Benevento. Ho ringraziato Presidente e società per l’opportunità, stavo bene e ho detto quello che ho detto. Erano parecchie volte che andavo a parlare post-gara, ho sentito dire che era meglio che subentrassi. Ho fatto 20 gol a Benevento in poco più di un anno, forse 5-6 da subentrato. Mi piace prendermi le responsabilità, ho lottato e vinto campionato, è il sesto anno in doppia cifra. Se mi viene detto che faccio meglio da subentrato solo perché ne ho giocate 3-4 da titolare… Il mio, comunque, era solo uno sfogo post-partita, eravamo a gennaio e avevo fatto solo 2 partite da titolare ad agosto. Ho detto ciò che pensavo. Non era un attacco ai compagni né altro, di che cosa stiamo parlando? Parliamo tanto di tutte queste cose, ma se un compagno se la deve prendere male per un altro compagno che dice quello che sta succedendo… ho parlato del mio, per Eric. Se faccio due partite che faccio schifo e sento il mister dire che io faccio schifo allora io non gioco più la partita dopo? Nel calcio ognuno la pensa come meglio crede e come la vede personalmente. Con i compagni in camera mia siamo 6-7, organizziamo giochi di società anche con le rispettive ragazze a casa mia… Se devo pensare che quello che sta succedendo è causa di una mia intervista a gennaio… di che parliamo. Venivamo dalla partita di Trapani, poi Catania: avevo fatto molto per far sì che l’equilibrio si mantenesse, stavo dando il contributo. Col mister ho un rapporto meraviglioso. Quelle cose che ho detto le pensavo da un po’, magari delle sedie erano già state aperte da tempo. A prescindere, ci sono cose che possono o non possono essere fatte nel calcio. Quando sono tornato a casa ho detto ‘sono stato troppo sincero’, non bisogna. Sicuramente era un qualcosa a caldo dopo l’ennesima partita in cui avevo segnato da subentrato“.
SULLA MANCANZA DI CARATTERE: “Io mi arrabbio quando ci dicono che non abbiamo carattere. A nessuno fa piacere stare in una situazione del genere, tutti lavoriamo con degli obiettivi e l’obiettivo non è uscire da un derby non avendo vinto e vedendo che non sei riuscito a far male all’avversario. Non dobbiamo pensare all’avversario, ma a prenderci le nostre responsabilità e tirare fuori quello che ognuno di noi ha dentro. Dobbiamo ritrovare il motivo per cui siamo arrivati qui e vestiamo la maglia del Benevento, ritrovare le qualità personali e metterle a disposizione della squadra. Gli attaccanti che hanno fatto gol non stanno segnando, i difensori che sono stati attenti lo sono un po’ meno. Stiamo mancando dal punto di vista del singolo e questo si ripercuote sulla squadra. Sono sicuro che a nessuno piaccia questa situazione. Dopo l’anno scorso eravamo riusciti a riportare un po’ la tifoseria dalla nostra parte“.
SUI TIFOSI: “Siamo dispiaciuti di averli delusi, dal punto di vista mio e anche dei compagni c’è anche un valore morale. L’anno scorso sono arrivato che la situazione era un po’ al limite, ma con i risultati siamo riusciti a riportare la piazza a riempire lo stadio e riportarla nella direzione dell’insieme. Quest’estate, dopo la vacanza, ero felicissimo di tornare a Benevento. Mi hanno sempre voluto tutti bene, non avevamo vinto il campionato ma ero convinto che sarei tornato dopo l’estate per vincere il campionato. Ritrovarsi a oggi che sento quello che si dice e si legge, anche dal punto di vista morale dispiace. Li capiamo, hanno tutte le ragioni per essere delusi. A nessun uomo, prima che calciatore, piace deludere. Sono sicuro che dobbiamo sederci, guardarci in faccia e prenderci delle responsabilità, in primis per noi. Poi l’insieme farà sì che il Benevento possa riprendere il percorso almeno il modo dignitoso“.
SULL’INVOLUZIONE DELLA SQUADRA: “Non ne so la motivazione. Ci ritroviamo in delle riunioni a parlare di questo, abbiamo cercato di sopperire a delle cause ma evidentemente non ne siamo stati in grado o sono state problematiche che non siamo riusciti a trovare, se ci sono“.
SUL SUO MODO DI GIOCARE: “Penso che una mia grande qualità sia la finalizzazione, se sto bene. Sono una persona molto decisa, a volte magari vado a sbattere ma vado. In alcune situazioni di campo vedo una situazione dove posso andare, e vado. Se c’è un uomo davanti e un mio compagno di fianco tendenzialmente la dò, ma se ho un uomo di fianco e la porta spalancata tendenzialmente vado al tiro. Quest’anno con Auteri sono subentrato il 99% delle volte per Perlingieri, come punta centrale: come assetto di gioco, soprattutto nei finali di partita, i giocatori che venivano a fare gioco erano i due esterni che venivano dentro e Manconi. Facendo sempre bene o male gli arrembaggi era dura che venissi a giocare, il mister mi chiedeva di attaccare la profondità. Il ruolo quindi era attaccare la profondità e tirare in porto. L’anno scorso da esterno, così come con Pazienza, ero molto di più nella partita, poi magari stavo facendo male anche io. Giocando da punta centrale con tre attaccanti dietro di me mi preoccupo di allungare la squadra. Venivo messo o per chiudere la partita o per ribaltarla“.
SUL RAPPORTO CON MISTER AUTERI: “Col mister ho davvero un rapporto straordinario, già dai tempi del Matera. Ha sempre toccato le corde giuste con me. Mi aveva preso per giocare, così come mi ha preso per giocare a gennaio. Mi ha dato tanta fiducia, venivo da 4 mesi di B dove non avevo giocato molto. Ha sempre avuto un occhio di riguardo nei miei confronti, in senso buono. Nelle prime partite ho fatto gol alla seconda-terza giornata in casa, poi no e venivo da un periodo dove dovevo ambientarmi. Questa fiducia e questo modus operandi nei miei confronti ha fatto sì che facessi 7-8 gol di seguito. C’è sempre stato un rapporto molto importante tra noi, soprattutto in ritiro. Anche nei momenti in cui non ho giocato ha sempre avuto lo stesso atteggiamento nei miei confronti. C’è stata una telefonata al momento dell’esonero, ci siamo scritti belle cose. C’è una grandissima stima da parte mia nei suoi confronti, ci sarà sempre nonostante tutto. Secondo me non si è arrabbiato per le dichiarazioni post-Catania, così come neanche i miei compagni che mi conoscono e sanno che sono un bravo ragazzo e come sono fatto. Posso sbagliare, ma non sarà mai contro qualcuno. C’è sempre stato un clima molto tranquillo: prima, durante e dopo“.
SULLA VERITA’ IN MERITO ALL’ESONERO DI AUTERI: “Nel momento in cui una squadra esonera un mister praticamente primo in classifica bisogna cercare il motivo. Facile dire queste cose qui, che il motivo sia stato qualche giocatore. Quando le cose vanno male, succede un qualcosa di male, viene sempre detto qualcosa per cercare la motivazione. Ma assolutamente non è stato l’intervento dei giocatori. Io con Auteri, ripeto, ho sempre avuto un rapporto stupendo. L’avere il mister, personalmente e anche per i miei compagni, era la cosa migliore“.
SUL SUO FUTURO: “Sono in scadenza di contratto. Ad oggi c’è stata qualche chiacchierata, se ne riparlerà. Ora non è il momento di pensarci“.
Foto: Screen OttoChannel