
Alta Velocità, slitta di due anni il completamento del tratto Apice-Hirpinia
AttualitàDalla RegioneIl tempo si allunga per il lotto Apice-Hirpinia dell’Alta Velocità Napoli-Bari. Non per rallentamenti burocratici o mancanza di fondi, ma per un imprevisto che viene direttamente dalle viscere della terra: il cedimento dei terreni lungo la Galleria Melito. Un problema che costringerà a rivedere il cronoprogramma, aggiungendo dai 18 ai 24 mesi di attesa rispetto ai piani iniziali.
Doveva essere il 2026 l’anno del completamento di questo tratto strategico, ma ora il traguardo si sposta al 2028. Tuttavia, la tabella di marcia complessiva dell’intera linea Napoli-Bari non cambia: la fine dei lavori rimane fissata entro il 2028, conferma il Ministero delle Infrastrutture. «Le difficoltà tecniche evidenziate dal viceministro Rixi sono in via di risoluzione», ha assicurato il sottosegretario Tullio Ferrante.
Ma cosa sta succedendo sotto i piedi degli operai? Nella terra d’Irpinia, da sempre un territorio geologicamente complesso, la costruzione della Galleria Melito – un tunnel di 4.413 metri – si è imbattuta in fenomeni di subsidenza. Il suolo ha ceduto in corrispondenza dello scavo, provocando abbassamenti e rischi di instabilità. Un problema noto come “fornello”, che si verifica quando la calotta del tunnel si sfonda, mettendo a rischio l’intera struttura.
Webuild, l’azienda incaricata dei lavori, ha dovuto fare i conti con questa imprevedibilità del sottosuolo. In casi come questi, forzare i tempi sarebbe un azzardo: meglio fermarsi, studiare il problema e trovare soluzioni che garantiscano sicurezza e solidità all’opera.
Il tratto Apice-Hirpinia, lungo 18,7 km, attraversa tre gallerie principali (Grottaminarda, Melito e Rocchetta) per un totale di 13 km di tunnel. Un’opera ambiziosa, costruita in una delle zone più difficili d’Italia dal punto di vista geomorfologico. Non è la prima volta che si affrontano problemi simili: basta guardare a quanto accaduto nella Galleria San Filippo sulla Lioni-Grottaminarda. Ma ogni sfida tecnica trova la sua soluzione.
L’Alta Velocità tra Napoli e Bari, che unisce i due mari, si farà. Magari con qualche mese di ritardo, ma senza compromessi sulla sicurezza.