
Silvio Orlando in “Ciarlatani”: racconto di successi, fallimenti e ruoli nella vita
EventiE’ andata in scena, nella serata di lunedì 14 Aprile, presso il Teatro “Vittorio Emmanuele“, nella stagione “Benevento Città Spettacolo Teatro” 2024/2025, la rappresentazione teatrale “Ciarlatani”, di Pablo Remón, con Silvio Orlando e la sua compagnia composta da Francesca Botti, Francesco Brandi, Blu Yoshimi. “Ciarlatani” è la storia di personaggi dello spettacolo: Anna, un’attrice in declino e Diego, regista affermato che si trova ad affrontare una crisi personale che mette in gioco tutta la sua carriera. I due personaggi sono collegati al regista cult Eusebio Velasco.
La Pieces si presenta come una storia fantastica con sogni, speranze e delusioni prodotti da un mondo spesso falso che tuttavia alimenta aspettative, anche di premi prestigiosi, in realtà mai ricevuti.
Il lavoro è dunque una riflessione sui ruoli che si interpretano sul palco e nella vita, una lettura psicologica della speranze di ciascuno e delle delusioni vissute sulla scena e nella vita quotidiana.
Anna vive la sua vita di attrice tra lavori televisivi e spettacoli di diversa natura, Diego, regista di film commerciali, cerca il grande lavoro da portare in scena, ma, dopo un incidente aereo, da cui si salva , comincia ripensare la sua vita decidendo di abbandonare i lavori fatti, per mettere invece in scena uno scritto di Eusebio Velasco, padre di Anna e regista di culto degli anni ’80, scomparso e isolato dal mondo.
Nella commedia sogno e realtà spesso si fondono o si combattono, i personaggi affermano la propria esistenza teatrale per poi ridimensionarla in un processo autoironico che sfocia nell’amarezza della riscoperta dei propri limiti.
All’interno della storia si dimenano altre storie, quasi a spezzare l’andamento narrativo psichico ed interiore dei protagonisti, come quella in cui in cui l’autore dell’opera a cui stiamo assistendo si difende dalle accuse di plagi, che lui compie in modo naturale e quasi inconsapevole.
“Ciarlatani” è una satira sul mondo del teatro e dell’audiovisivo, ma anche una riflessione sul successo, sul fallimento e sui ruoli che ricopriamo, “dentro e fuori la finzione” dice lo stesso Remón, una satira sui meccanismi che regolano le interpretazioni sceniche e quelli che sostengono le scelte individuali nella vita.
Lavoro con aspirazione e lettura filosofica su ciò che vorremmo essere e ciò che siamo, ma anche interpretazione dei meccanismi psicologici della nostra interiorità, quasi proiezione di un profondo che intimorisce e, nello stesso tempo è rivelatore di ciò che davvero ci rappresenta.
Particolarmente bravi ed ispirati gli attori della compagnia che, capitanati da un bravissimo Silvio Orlando, in diverse occasioni protagonista di battute di spirito che hanno coinvolti il numeroso pubblico presente,
Attenzione massima da parte del pubblico, intrigato da una storia di teatro nel teatro, finzione scenica che nasconde, a fatica, l’umanità poliedrica di chi cerca un successo che spesso è inconsistente ed illusorio, ma che, pur essendo consapevole di tale limite, dedica la vita ad una passione che però spesso fagocita la propria essenza umana e produce tristezza ed infelicità.
Grandi applausi alla fine agli attori impegnati nella rappresentazione da parte di un pubblico coinvolto psicologicamente da una storia di sogni e limiti umani, troppo simili alla vita quotidiana di ognuno di noi e perciò pienamente condivisibili.









