Depurazione, De Longis (Pd): “Ancora bocciati dall’Arpac. Basta propaganda, servono fatti”

Depurazione, De Longis (Pd): “Ancora bocciati dall’Arpac. Basta propaganda, servono fatti”

Politica

Di seguito nota stampa di Raffaele De Longis, consigliere comunale e provinciale del Partito Democratico

BENEVENTO. “Negli ultimi giorni gli organi di stampa hanno dato ampio risalto al report annuale dell’Arpac sulla depurazione delle acque nel Sannio. Dall’indagine emerge che oltre la metà degli impianti di depurazione presenti in provincia di Benevento non è in regola con i parametri del decreto 152/2006 (testo unico sull’ambiente). Insomma, negli ultimi anni nulla è cambiato. E ciò al netto delle tante iniziative condotte dalla magistratura e nonostante la crescente attenzione dell’opinione pubblica sulle vicende ambientali.

Venendo al merito del report, da sottolineare il fatto che i campioni d’acqua prelevati a valle del depuratore situato nel territorio del Comune di Benevento (località Ponte delle Tavole), dal torrente San Nicola che è affluente del Calore, sono risultati in data 18/5/2021 gravemente inquinanti: è infatti emersa una concentrazione abnorme di tensioattivi (sostanze impiegate nei detersivi-detergenti), un dato decisamente superiore a quello consentito dalla legge.

Considerando anche il concorso di altri sversamenti irregolari, il livello di inquinamento si ripercuote ovviamente sulla condizione dell’intero fiume Calore. E ciò appare tanto più grave tenuto conto che da oltre un anno gli impianti di depurazione in precedenza gestiti dalla Gesesa sono affidati a commissari ad acta designati dalla magistratura nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’emissione di misure a carico di ex amministratori e tecnici dell’azienda.

Non può non preoccupare, dunque, il quadro descritto dalla relazione Arpac. Ne consegue una considerazione ovvia: la realtà stride con la propaganda. Vale la pena ricordare, in tal senso, che nel corso degli ultimi sei anni più e più volte il sindaco Mastella ha annunciato svolte imminenti arrivando persino– in campagna elettorale – a rivendicare l’avvenuta risoluzione del problema. Con tutta evidenza così non è stato”.