Forte: “Ecco perché ho scelto il giallorosso. Faccio gol a Buffon e porto il Benevento in A”
Benevento CalcioCalcioIl nuovo attaccante giallorosso, ospite della trasmissione Ottogol, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul suo arrivo al Benevento e non solo.
Queste, quindi, le parole di Francesco Forte:
SUL PRIMO APPROCCIO IN GIALLOROSSO: “L’approccio è positivo. Negli ultimi sei mesi ho visto poco il campo, devo rimettere minuti nelle gambe. Sono contento di essere qui, la squadra è forte e daremo del filo da torcere alle altre. Ho individuato nel Benevento la squadra più forte del campionato in cui potevo inserirmi nel più breve tempo possibile. Ho visto un gruppo compatto ed unito, abbiamo le carte in regola per dire la nostra e superare i momenti difficili che ci saranno“.
SUL VENEZIA E SUL SUO TRASFERIMENTO: “Vengo da un campionato vinto da protagonista, diciamo insperatamente. Mi sono ritrovato in Serie A, che inseguivo da dieci anni, ed il mio obiettivo è ancora quello. Ho fatto una scelta, avevo bisogno di una nuova sfida, a Venezia si stava spegnendo il fuoco che avevo dentro. Avevo bisogno di fiducia e, quando mi è stata data, ho sempre ripagato in campo con i fatti“.
SU MISTER CASERTA: “Caserta lo ho trovato più motivato di me, ed io già lo sono molto. Ho sentito subito la fiducia del Mister ma sapevo anche di quella del direttore Foggia, mi sono sentito apprezzato“.
SULL’OBIETTIVO DEL BENEVENTO: “L’obiettivo è andare in Serie A, una squadra così forte non può che puntare alla Serie A, che sia promozione diretta o tramite play-off“.
SUL MERCATO INVERNALE: “Sono tanti anni che vivo il mercato, è sempre un momento un po’ particolare. Non possiamo permetterci di sbagliare nulla, né l’atteggiamento né un allenamento, si rema tutti dalla stessa parte verso l’obiettivo“.
SULL’IMPORTANZA DELLE MOTIVAZIONI: “Per me le motivazioni sono tutto. Dopo anni a Venezia ho fatto una scelta non facile. Ma voglio dimostrare di poter fare un passo indietro per farne due avanti. Qui, in questa categoria dove si è tutti livellati, conta chi ha più fame di vincere e soffrire, i campionati si vincono con la fatica settimanale e la sofferenza“.
SULLA PRESSIONE: “Penso che la pressione sia qualcosa che ti può aiutare, a me stimola a lavorare di più per dimostrare a chi non crede in me che si sbaglia. Se la impari a gestire ti dà qualcosa in più, dobbiamo essere bravi in questo. Dobbiamo trasformare la pressione in rabbia e cattiveria agonistica il sabato o la domenica“.
SULLA SUA MENTALITA’: “Nel calcio hai sempre l’opportunità di metterti in gioco ed in discussione. Bisogna avere la memoria breve, senza lasciarsi trascinare da belle vittorie o da pesanti sconfitte. Questa mentalità mi ha portato lontano e mi porterà lontano, devo ancora esplodere. Il lavoro che ho fatto negli anni sta arrivando al culmine, lo sento, e devo dimostrarlo sul campo e non a chiacchiere davanti alle telecamere. E lo dico perché ci credo“.
SUL LAVORO: “Penso a lavorare e fare quello che ho sempre fatto, poi i gol arriveranno. Ho dieci anni di carriera alle spalle, so quello che devo fare. Spero di aiutare la squadra, voglio raggiungere l’obiettivo con la squadra. Ci saranno delle situazioni difficili ma l’importante è come le affrontiamo e come le superiamo. In questi giorni devo dimostrare che sto bene, poi sarà il Mister a decidere“.
SUGLI ALTRI 9 DI LIVELLO IN B: “Ho un debole per Massimo Coda, che ha giocato anche qui. Ci siamo conosciuti in campo ed ogni tanto ci sentiamo, è un attaccante straordinario che non capisco come non sia esploso in A“.
SUL RUOLO DELLO PSICOLOGO: “Penso che tutto possa aiutare, curare il dettaglio fa la differenza. Sono convinto che parta tutto dalla testa, se sei forte mentalmente non molli. Il mio idolo è Ibrahimovic, ha 39 anni e non molla ancora. Personalmente mi sono sempre allontanato da queste figure perché c’è sempre stata la mia famiglia ed ho provato ad allontanarmi sempre da solo dalle situazioni complicati, perché avevo la paura che senza questa figura sarei rimasto solo. Secondo ma da giovane è una figura che ti aiuta e può aiutare“.
SUL NUMERO 88: “Mi sembravano quattro tre sovrapposti e, siccome penso sia un numero fortunato, lo ho scelto“.
L’88 E’ ANCHE IL NUMERO DI BUFFON: “Credo nel destino, sarebbe bello segnare a Buffon con il Benevento. Sono tifoso della Roma, ho esordito con l’Inter contro la Roma ed ho segnato il primo gol contro la Lazio. Anche i colori qui sono gli stessi, lo ho scelto anche per questo (scherza, ndr)“.
SUI PROSSIMI IMPEGNI, CON GLI SCONTRI DIRETTI IN TRASFERTA: “Di base questo è un male, i campionati si vincono in casa. Quest’anno i valori sono simili e si può far risultato anche fuori casa. Il Monza è nella parte finale di stagione, si potrebbe decidere lì il campionato come potrebbe essere ininfluente. Ma dobbiamo pensare partita dopo partita, senza guardare al calendario. Un occhio al calendario lo dai, è normale, ma sei focalizzato sull’allenamento di domani e sul dormire bene stanotte anche prima della partita di sabato. Io la vivo così e cerco di non farmi distrarre da tutto il resto. Questo è tutto un discorso di mentalità“.
SUL PROSSIMO MATCH CONTRO IL PARMA: “Abbiamo avuto tempo per allenarci in base alle caratteristiche dell’avversario e studiarlo. Per quanto Pandev e Buffon abbiano una certa età sono campioni assoluti. Stiamo comunque parlando di una squadra fortissima. Dobbiamo essere umili ed affrontare la partita con l’atteggiamento giusto per esprimere il nostro gioco“.
SULLA SCONFITTA CONTRO L’ALESSANDRIA: “Purtroppo ogni partita è a sé. Il Mister sa dove intervenire e cosa curare in vista di sabato, ma qualcosina di buono la avevamo fatta. Contro squadre che si devono salvare, in casa loro, sono partite fastidiose e, come contro la Spal, anche portare a casa un punto è importante. Sicuramente è un’esperienza da cui dobbiamo imparare“.
SUI POCHI FALLI FATTI: “Abbiamo giocatori di qualità, è normale tenere tanto il possesso. Non mi attaccherei alla statistica sui pochi falli fatti“.