Covid, ancora in calo i nuovi casi, Gimbe: “Pensare fin da ora a richiamo in autunno”
AttualitàDall'ItaliaLa Fondazione Gimbe richiama l’attenzione del Governo: “Utilizzare questo tempo di ‘tregua’ per programmare subito la campagna vaccinale d’autunno”.
Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva nella settimana 9-15 febbraio 2022, rispetto alla precedente, una diminuzione di nuovi casi (439.707 vs 649.345, pari a -32,3%) e decessi (2.172 vs 2.587, pari a -16%, di cui 184 riferiti a periodi precedenti). In calo anche i casi attualmente positivi (1.550.410 vs 1.927.800, -377.390, pari a -19,6%), le persone in isolamento domiciliare (1.533.689 vs 1.908.087, -374.398, pari a -19,6%), i ricoveri con sintomi (15.602 vs 18.337, -2.735, pari a -14,9%) e le terapie intensive (1.119 vs 1.376, -257, pari a -18,7%).
Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, informa che ‘i nuovi casi settimanali registrano per la terza settimana consecutiva una netta flessione: sono circa 440mila con una riduzione del 32,3% rispetto alla settimana precedente e una media mobile a 7 giorni che scende da 87.384 casi del 9 febbraio a 62.815 il 15 febbraio (-28,1%). Un crollo imputabile sia al netto calo dei tamponi, sia alla ridotta circolazione virale che rimane ancora elevata, come documenta la sostanziale stabilità del tasso di positività dei tamponi antigenici rapidi’.
“PROGRAMMARE SUBITO LA CAMPAGNA VACCINALE D’AUTUNNO”. Queste le parole del presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta: “La discesa della quarta ondata insieme alle elevate coperture vaccinali e all’arrivo della primavera permettono di guardare al futuro con ragionevole ottimismo, al netto di nuove varianti più contagiose o più gravi. Tuttavia, se da un lato questo permette di allentare progressivamente le restrizioni, dall’altro la consapevolezza della stagionalità del virus impone a governo e regioni di utilizzare i mesi di tregua per programmare la campagna vaccinale d’autunno, al fine di evitare nuove ondate di ricoveri e decessi, soprattutto in persone anziane e fragili“.
Per il presidente della Fondazione Gimbe è necessario “tenere in conto anzitutto, viste le attuali incertezze sulla durata della copertura della terza dose sulla malattia grave, dell’eventuale necessità di un richiamo prima del prossimo inverno. In secondo luogo, i non vaccinati (anche se guariti) e i contagiati durante la quarta ondata che non hanno fatto il booster si ritroveranno nuovamente esposti al virus; ancora, il mancato decollo delle vaccinazioni nella fascia 5-11 anni non potrà che ostacolare il normale svolgimento delle lezioni per il prossimo anno scolastico“.
Cartabellotta, infine, precisa che “con il verosimile termine dello stato di emergenza, l’organizzazione della campagna vaccinale passerà interamente in mano alle regioni, con il rischio di enfatizzare le attuali difformità in termini di performance. Ecco perché, al di là della querelle su green pass e mascherine, è fondamentale volgere già adesso lo sguardo sullo scenario del prossimo autunno-inverno, verosimilmente caratterizzato dalla ripresa stagionale della circolazione virale parallela al declino delle coperture vaccinali. Un ‘film’ che, peraltro, andrà in onda in un clima di campagna elettorale per le politiche del 2023“, conclude.
Agenzia DiRe-www.dire.it