San Pio, Ferrante risponde ad Abbate: “Accuse generiche e infamanti. Non si può tacere rispetto a…”

San Pio, Ferrante risponde ad Abbate: “Accuse generiche e infamanti. Non si può tacere rispetto a…”

AttualitàBenevento Città

In riferimento a dichiarazioni riportate dalla stampa, ben lungi dall’intento di intraprendere tenzoni, che non appartengono alla mia indole, non posso non respingere con energia accuse generiche ed infamanti, che, per intaccare la dignità e la professionalità delle persone, andrebbero adeguatamente documentate, per non rappresentare un arbitrio passibile di azioni nelle sedi deputate”. Così il Direttore Generale del San Pio di Benevento, Mario Nicola Vittorio Ferrante, in risposta alle dichiarazioni rese dal consigliere regionale Luigi Abbate (Leggi QUI).

Chi da anni – prosegue Ferrante- , dell’onestà e della professionalità ha fatto un comandamento assoluto, non può tacere rispetto a gratuite insinuazioni, ribadendo l’assoluta legittimità e la correttezza delle scelte operate.

In particolare, negli anni della mia direzione sono stati espletati numerosi concorsi e selezioni, sempre nell’assoluto e rigoroso rispetto delle leggi, ed i relativi atti, pubblicati sul sito dell’Azienda, in ossequio alle vigenti disposizioni, sono consultabili da chiunque”.

“Sotto la mia gestione – sottolinea – , la crescita dell’Azienda Ospedaliera, riconosciuta dalle più illustre Istituzioni, conferma, al di là di ogni illazione, la bontà di un’azione amministrativa, esercitata sempre nell’esclusivo interesse della collettività, lontano da qualsiasi interessata sirena”

Non posso, pertanto, – conclude – non dolermi del fatto che gravissime, quanto infondate accuse, oltre a gettare una luce sinistra sulla mia specchiata onorabilità e professionalità, vadano a seminare immotivata sfiducia verso un nosocomio, proprio in una grave contingenza, dovuta ad una pandemia che, in modo corale con tutto il personale, abbiamo affrontato e continuiamo ad affrontare con coraggio, abnegazione, sacrificio, ricevendo unanimi consensi e profonda riconoscenza“.