Il Benevento “RicominciA dal 10”: Viola l’arma in più per la salvezza

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Esistono, nel calcio, due tipi di calciatori: quelli che giocano a calcio e quelli che dipingono, creano calcio.
Nicolas Viola, evidentemente, fa parte della seconda categoria. Eppure, il talento reggino di Oppido Mamertina, è uno di quelli che ha dovuto conquistarsi sul campo, con sudore e sacrificio, il grande palcoscenico della Serie A.
Dove sono nato c’era poco. La mia famiglia e un pallone. Era tutto quello che avevo. Il calcio è stata la mia salvezza”, l’ammissione intima del dieci giallorosso, qualche tempo fa, ai microfoni di gianlucadimarzio.com.
La strada per arrivare nel calcio dei grandi è stata lunga ed irta di ostacoli. Prima che l’arrivo, determinante è stato il percorso che ha condotto Viola alla massima serie, in quella categoria già assaporata ai tempi della Reggina prima e del Palermo poi.

Nicolas Viola | Sky Sport
Nicolas Viola alla Reggina (Sky Sport)

Ma quello era un altro Viola, giovane e ben lontano dall’uomo che è diventano oggi.
La svolta, come ama ricordare Nicolas, avviene al Benevento, prima sotto la guida di Baroni Grazie a lui ho ricominciato a esprimermi ad alti livelli” e poi, soprattutto, di De ZerbiHa cambiato tutto. E’ stato fondamentale. Mi ha dato una consapevolezza diversa di me stesso“. Dopo l’anno di transizione vissuto con Bucchi, che spesso gli preferiva Crisetig, la consacrazione definitiva con Inzaghi nella scorsa stagione: 10 reti totali, di cui ben 9 in campionato in cui è stato per lunghi tratti il miglior marcatore del Benevento dei record e soprattutto leader tecnico indiscusso dell’undici giallorosso. Fino all’infortunio che, ben presto, assume le sembianze di un vero e proprio calvario. Insomma proprio nel momento della maturazione massima, quando le porte di quella serie A tanto cercata e agognata si stanno per schiudere nuovamente, ecco un nuovo ostacolo da superare.

L'ex Reggina Nicolas Viola da impazzire: tripletta con la maglia del  Benevento [FOTO] | Stretto Web
Nicolas Viola dopo la tripletta contro il Trapani nella stagione 2019/2020

Con caparbietà non ho mai mollato. Sono cresciuto dal punto di vista umano, i momenti duri non sono mancati ma non ho mai smesso di mollare“, dirà al rientro dopo uno stop lungo più di sette mesi. Il ritorno in campo, da titolare contro il Torino, va probabilmente anche oltre la sua immaginazione: gioca tutti e 90 minuti, trovando all’esordio anche il suo primo gol su calcio di rigore. I minuti accumulati nelle successive giornate di campionato gli permettono di trovare ben presto una condizione più che accettabile e sempre in crescendo, il ché gli consente di essere tra i protagonisti della storica vittoria dello Stadium con la Juve.

Esigenze di natura tattica, però, lo relegano in panchina con Parma, Sassuolo e Lazio, con Inzaghi che gli preferisce, nel ruolo di play, Schiattarella. Proprio a Roma, subentrato nell’ultima mezz’ora al centrocampista di Mugnano, è protagonista assoluto del tentativo di rimonta dei sanniti, realizzando un gol, il terzo fino a quel momento (dopo quello all’esordio con il Toro e il gioiello realizzato a Bologna) e un assist. L’evidenza del suo ottimo stato di forma induce il tecnico giallorosso a riaffidargli il centrocampo sannita nella prima delle sette finali di questo rush finale di stagione.

Viola, che gol in Bologna Benevento: Skorupski sbaglia, magia di tacco.  VIDEO | Sky Sport
Il gol di tacco segnato contro il Bologna (Sky Sport)

Nicolas non delude, anzi. Con il Genoa, prende per mano la squadra sotto il profilo tecnico, risultando tra i migliori in campo, se non il migliore, realizzando il suo quarto gol e l’assist per la rete del momentaneo 2-1 firmata da Lapadula e, soprattutto, dal punto di vista della personalità e del coraggio, qualità che erano mancate alla squadra sino a quel momento e che nella sfida del Ferraris, forse anche grazie a Nicolas, è parso di rivedere. Ma il cambio di mentalità, Viola cerca di imporlo non solo in campo ma anche fuori, quando nelle interviste post-partita, dimostra di aver centrato il problema: “Dobbiamo giocare per vincere. Bisogna avere il coraggio di giocare, stare sereni anche con la palla al piede. Le partite ora valgono doppio e non si possono più sbagliare“.

Impossibile, dunque, fare a meno della sua classe e della sua personalità in questa fase finale di stagione. Inzaghi lo sa bene e per questo nella delicatissima sfida con l’Udinese di domenica si affiderà ancora al dieci per conquistare quella vittoria casalinga che manca da troppo tempo (dal 20 dicembre contro il Genoa) e che potrebbe rappresentare un primo, importante, passo verso la salvezza. La permanenza in Serie A è troppo importante e primaria rispetto a tutti gli altri discorsi, anche quelli legati ad aspetti di natura personale come contratti in scadenza. Viola, il cui accordo con la società sannita scade il prossimo giugno, lo ha sempre ribadito “Ci sarà tempo. Già un’altra volta con il presidente Vigorito e il direttore Foggia abbiamo trovato l’accordo in pochi minuti. Non ho mai pensato di andar via dal Benevento. desso bisogna pensare solo alla salvezza, che è la cosa più importante“. Come dargli torto.

Foto: Mario Taddeo