Dipingere per ricercare se stessi: l’intervista all’artista sannita Maria Botticelli

Dipingere per ricercare se stessi: l’intervista all’artista sannita Maria Botticelli

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Un percorso di ricerca artistica ma soprattutto un’analisi introspettiva su se stessa: così descrive la propria arte e le proprie opere l’artista sannita Maria Botticelli.

Incuriositi dalle sue opere, che possono apprezzarsi sui relativi canali social e, soprattutto, nell’ampia photogallery presente a margine dell’articolo, le abbiamo chiesto un’intervista per farci raccontare cosa si cela dietro quei corpi e quei volti che con tanta maestria dipinge. 

Maria, di Paduli, con all’attivo già diverse mostre tra Milano, Roma, Barcellona e, ovviamente, Benevento e menzioni su riviste specializzate come “Juliet” nonché sull’Agenda Artistica 2015 insieme all’altro artista sannita Mimmo Paladino, ci ha accolti con grande ospitalità e disponibilità raccontandoci nei dettagli come avviene questo processo di trasposizione da una foto, perché lei parte sempre da una foto, all’opera. 

Allora Maria, raccontaci di come ti sei avvicinata all’arte e alla pittura. “La passione per la pittura e per l’arte la coltivo da quando ero bambina. È una dote innata. Così ho deciso di fare il Liceo Artistico, dove fortunatamente ho avuto dei bravi insegnanti in figura disegnata, ornato e modellato, che mi hanno dato le basi principali. Da queste sono partita per realizzare un percorso spontaneo e di ricerca artistica”. 

Guardando le tue opere, appare evidente come tu sia in continua evoluzione, anche relativamente ai supporti. Una ricerca continua, insomma. “Sì, è assolutamente vero. Così è successo, ad esempio, con la carta vetrata su cui dipingo, ormai, da diverso tempo. In verità, fu una scoperta abbastanza casuale: andai in ferramenta, comprai della carta vetrata e iniziai le prime sperimentazioni. Ovviamente, anche in questo caso c’è un percorso di ricerca e di “conoscenza” del materiale che mi ha poi portato a utilizzare la carta vetrata come principale supporto per molte delle mie opere. 

I primi lavori su carta vetrata risalgono a più di 20 anni fa e li conservo per un percorso personale di crescita. Negli anni, devo dire, che l’evoluzione dei lavori è evidente sia nei colori che come anatomia dei corpi”. 

Come mai la scelta di dipingere corpi e volti? “Diciamo che questa ricerca particolare di nudo e di volti è una ricerca introspettiva che faccio su me stessa. Nelle opere rappresento, attraverso i nudi e i volti – anche quelli non miei – il mio stato d’animo”. 

Ci potresti spiegare nel dettaglio come avviene tutto il procedimento che poi si conclude con l’opera finale? “Lavoro con autoscatto: faccio una serie di foto e da quelle comincio a dipingere fino a quando l’opera non prende vita così come potete vederle (v. galleria fotografica). È un lavoro psicologico che faccio su me stessa: nasce da un percorso di tormento interiore e il modo migliore per sentirmi meglio e per esternarlo è farlo attraverso la pittura. Cerco di capire, insomma, come mi sento nel momento in cui ho fatto la foto. Dopo studio la foto e il dipinto che vado a fare: l’opera finale, poi, non sarà mai identica alla foto da cui trae origine perché, nel frattempo, è mutato il mio stato d’animo. 

Per quanto concerne i volti riguardano sempre un mio stato d’animo che vado a rappresentare anche dipingendo un volto altrui, perché tendo poco a far vedere il mio volto in quanto non riuscirei ad esprimere il vero stato d’animo. Invece leggendo tra le righe ciò che le persone comunicano, con gesti e movimenti, modi diversi di espressioni, quello più vicino al mio stato d’animo prende forma sulla carta vetrata. Colori dell’opera e ogni altro dettaglio dipende da come mi sento in quel momento. Io non parto mai da una bozza a matita: dipingo una sola volta. Non faccio mai repliche perché non sarei capace di farne un’altra uguale e identica”. 

Come e quanto incide lo stato d’animo sulla realizzazione dell’opera? “Influisce soprattutto sui colori. In effetti si può notare una variazione di toni di colori non sempre in scala cromatica ma questo è dovuto sempre ad un forte istinto e allo stato d’animo di quel momento. Come dicevo prima, tendo poco a far vedere il mio volto perché non riuscirei ad esprimere il vero stato d’animo. Ci riesco, invece, con i colori e i movimenti del corpo. 

Se ci fate caso il mio volto, il mio viso non lo dipingo mai. Io mi nascondo sempre: è come se mi volessi far vedere ma mi nascondo sempre. Alla fine sono gli occhi quelli che parlano. Cerco di parlare attraverso il dipinto e alla rappresentazione del mio corpo, perché sono corpi carichi di energia e di una sensualità trattenuta da qualcosa”.

C’è o c’è stato in passato un pittore, un artista a cui ti sei ispirata?  “Se devo dirne uno dico Caravaggio. Però, in realtà, non mi ispiro mai a nessuno perché non voglio che il mio animo e il mio pensiero vengano condizionati; quindi mi concentro su me stessa e su ciò che per me è arte, anche se il mio pensiero non è sempre condiviso è pur sempre il mio percorso artistico, che mi porterà dove mi porterà”.

A quanto abbiamo potuto capire, ti piace sperimentare. Così anche con i supporti e con le tecniche. Giusto?  “Sì. Dipingo su tutti i tipi di carta vetrata. Sui fogli più piccoli dipingo con pastelli e acquerelli; sui più grandi lavoro con acrilici, oli e tecniche miste con smalto, stucco, gesso e bombolette spray. Lavoro anche su guaina ardesiata bituminosa, e ultimamente su polistirolo”.

Sappiamo che le tue opere sono state esposte in diverse mostre. “Sì, ne ho fatte diverse: ho iniziato a Benevento, poi Roma, Livorno, Barcellona, Milano alla Biennale. Ora voglio organizzarne un’altra qui a Benevento”.

E se qualcuno volesse acquistare qualche tua opera? Sono in vendita? “Sì, certo. Sono in vendita. Basta contattare me sui miei canali social: ci incontriamo e definiamo il tutto”.  

Non resta che ammirare la galleria di opere dal vivo, un’esposizione in cui ammirare volti e corpi, di uomini e donne, che nascondo significati più profondi e straordinari. Un tour che svelerà i momenti chiave della carriera dell’artista magari accanto ad un nuovo corpo di lavori recenti ed inediti.

LA FOTOGALLERY