Anpi: conferenza di organizzazione su temi sociali fondamentali

Anpi: conferenza di organizzazione su temi sociali fondamentali

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Si è tenuta nella giornata di sabato 20, in Circello, nell’ameno interland del Fortore, presso il “Casino di don Alfonso”, un incontro dei sostenitori dell’Anpi di Benevento per definire le future linee guida dell’Associazione.

L’incontro, che ha visto il riabbracciarsi visivo dei tanti convenuti che hanno colto l’occasione della conferenza per rivedersi fisicamente dopo i due anni di pandemia, ha avuto come scenario ambientale le campagne di Circello, i suoi uliveti secolari ed i suoi frutteti generosi. Un ambiente bucolico che invogliava alla pacata riflessione tanto sociale che politica ed al ripensamento dei valori fondanti della nostra società, ideali imprescindibili di un futuro giusto e rispettoso del dettato costituzionale.

Dopo i saluti di rito del Presidente dell’Anpi di Benevento, prof. Amerigo Ciervo, di Luciano Valle, Segretario della CGIL di Benevento, di Michele Martino, referente provinciale di Libera, che ha voluto ricordare gli stretti rapporti che l’associazione da lui rappresentata ha, tanto con l’Anpi che con i principi della Costituzione e di Giannicola Seneca, presidente del Comitato Sannita Acqua Bene Comune, il responsabile organizzativo Dario Melillo ha ricordato ai presenti il programma della giornata ed i tempi necessari al suo svolgimento.

Il Presidente Ciervo, prima dell’inizio dei lavori, ha voluto ricordare a tutti gli astanti la necessità di un cambio di passo nell’organizzazione dell’associazione Anpi di Benevento e che il lavoro cui ci si approssimava, fosse uno “spazio di democrazia”, con diritto di parola e rappresentanza per tutti e lamentando, nello stesso tempo, l’avvenuta approvazione della  legge che prevede, per la prossima legislatura, un taglio dei parlamentari e delle rappresentanze locali e territoriali.

L’incontro si è articolato dividendo i presenti intorno a tre macroargomenti di lavoro: “Scuola-Cultura-Comunicazione”, “Diritti sociali” e “Diritti civili”.

Suddivisi nei gruppi, secondo l’organizzazione indicata nella scheda di adesione al congresso, i “compagni” hanno occupato due diverse postazioni all’interno ed all’esterno del Casino.

Il gruppo “Scuola-Cultura-Comunicazione” ha affrontato, con diversi interventi dei presenti i temi della memoria e del suo insegnamento nelle strutture scolastiche nazionali di ogni ordine e grado, l’importanza della Storia come disciplina, il significato politico e sociale di Resistenza e Liberazione.

Il secondo gruppo, quello relativo ai “diritti sociali e civili”, ben consci che il tema fosse di larghissimo respiro, ha lasciato che ognuno dei presenti proponesse un aspetto particolare dell’universo diritti.

Inevitabilmente l’attenzione si è focalizzata sul tema dei giovani e del loro lavoro, troppo spesso oggetto di sfruttamento e di precarietà al limite dello schiavismo. Altro tema caldo è stato quello dello spopolamento di tanti territori per mancanza di lavoro, dove proprio il lavoro rappresenta il cuore della società.

Il lavoro però si crea anche in ambienti salubri che creano opportunità, la cattiva gestione dell’ambiente però, figlia di sfruttamento di esso a vantaggio di pochi, non solo determina fenomeni atmosferici deleteri, ma priva la società del diritto ad un habitat sicuro che offra opportunità lavorative.

Una attenzione poi ai diritti delle donne, troppo spesso negati sia a livello sociale che lavorativo. Una affermazione convinta del diritto all’acqua pubblica, tra l’altro riconosciuto dal referendum del 2011 e mai  messo in pratica e altri  temi di pregante attualità come  quello della corruzione, pratica che nega ogni diritto sia sociale che privato, compreso quello alla salute.

Dopo l’interruzione per un pranzo che, più che bisogno alimentare è diventato bisogno di confronto umano e personale, i lavori sono ripresi  con la relazione dei capigruppo in merito a quanto discusso all’interno di essi, cui ha fatto seguito l’intervento di Antonio Conte, membro del Consiglio Nazionale dell’Anpi.

Conte ha ricordato che l’Anpi non è un partito politico, ma un’associazione cui si aderisce convinti dei valori e de i principi dell’Antifascismo e della Resistenza, della sua Storia e della sua Memoria e soprattutto per l’attuazione della Costituzione.

La lotta di liberazione non è finita, ha continuato, perché ancora, in queste ore, si combatte per l’unità del paese nella libertà e nella democrazia, contro i populismi  ed i sovranismi che vorrebbero sostituirsi alla giustizia sociale.

E’ poi intervenuto Il Dr.Ciro Raia, Presidente Comitato provinciale Anpi di Napoli e coordinatore regionale Anpi Campania. Egli ha ricordato la centralità della cultura come motore di rivoluzione della società e l’importanza della memoria che ci può aiutare a superare le situazioni storiche complesse, come quelle del tempo in cui stiamo vivendo oggi.

Non basta ripetere “mai più” in merito ad un fatto storico, ha continuato, è necessario parlare di ciò che è accaduto in passato e, ricordando la sua esperienza come dirigente scolastico, entrare nelle scuole educando docenti e ragazzi, operazione che può fare l’Anpi, ma non come soggetto di educazione diretta, ma con seminari e corsi di formazione docente, è infatti imprescindibile educare all’amore della memoria come strumento di costruzione del futuro.

Ha poi ricordato l’importanza del 2023, anno in cui si ricorderanno gli 80 anni dalle quattro giornate di Napoli ed i bombardamenti di Benevento del 1943. La loro memoria può essere impegno dell’Anpi, come ricordare i patrioti locali, nomi di una storia spesso dimenticata.

L’Anpi deve essere palestra di propositività per chi viene dopo, ha continuato, è infatti necessario continuare ad essere partigiani della pace e dello spirito della Costituzione, solo così terremmo fede alle parole di Eleonora Pimintel Fonseca che affermò in punto di morte: “E forse un giorno gioverà ricordare tutto questo”.

Ha chiuso la giornata Amerigo Ciervo ringraziando tutti i presenti che, da uomini e donne libere che amano la Costituzione, praticano una militanza che non è solo possedere una tessera, è ma soprattutto agire in nome di quanti hanno sacrificato la vita per la nostra libertà.